Ospite a Porta a Porta il leader della Lega Nord confronta i numeri degli sbarchi durante gli anni dell’ultimo governo Berlusconi (quando il leghista Maroni era al Viminale), con i dati più recenti.
I numeri a confronto
Roberto Maroni, attuale governatore della Regione Lombardia, è stato l’ultimo ministro dell’Interno degli esecutivi a guida Berlusconi. Dal 2008 al 2011, infatti, a capo del Viminale c’era il politico della Lega Nord e in quel periodo il numero degli sbarchi sulle coste italiane era notevolmente inferiore all’attuale, come abbiamo ricostruito nel grafico sottostante:
I dati presi in esame mettono insieme i numeri pubblicati dal Ministero dell’Interno, la Fondazione Ismu e l’Unhcr. Di conseguenza la dichiarazione di Salvini è corretta: il 2008 ha rappresentato l’anno più alto del governo Berlusconi IV, con poco più di 62 mila sbarchi (per la precisione 62.692). Numero molto più basso (meno della metà) del dato registrato nel 2015, periodo in cui è stata raggiunta quota 153.600.
Ovviamente questi numeri esulano da un’analisi più completa della questione, che considera il periodo particolare che stiamo vivendo e che vede l’esplodere di una serie di conflitti e emergenze regionali che hanno notevolmente contribuito alla crescita del fenomeno migratorio.
Il verdetto
Matteo Salvini cita giustamente sia il dato più alto registrato quando Maroni era a capo del Ministero dell’Interno, sia il numero si sbarchi registrati durante il 2015. Nessuno toglie un bel “Vero” al leader della Lega Nord.
P.S.: per ulteriori spunti di riflessione è interessante analizzare il dato degli sbarchi con quello dell’immigrazione. Come ha certificato l’Istat, più o meno nello stesso periodo di tempo (2007-2014), le immigrazioni (cioè le iscrizioni dall’estero) sono calate di 249 mila unità (-47,3%). Questo per sottolineare che se da un lato gli sbarchi aumentano, diminuiscono gli immigrati.