Durante l’intervento alla Camera per presentare la mozione di sfiducia nei confronti del ministro Maria Elena Boschi, il deputato del M5S Alessandro Di Battista ha citato il crollo del valore azionario della Banca Etruria nel periodo in cui vi ha ricoperto incarichi di grande responsabilità il padre del ministro. Vediamo come sono andate le cose.



L’andamento del titolo di Banca Etruria



Banca Etruria è quotata alla Borsa di Milano dal 15 dicembre 1998 ed è entrata a far parte del segmento Star (titoli con alti requisiti) il 2 aprile 2001. Nel grafico successivo, tratto dal sito della Borsa Italiana, possiamo vedere l’andamento del titolo negli ultimi cinque anni.






Pier Luigi Boschi è entrato a far parte del Consiglio di Amministrazione della banca il 3 aprile 2011, il titolo aveva appena cominciato la sua parabola discendente e il 4 aprile 2011 (il giorno precedente era domenica) chiuse con un valore di 7,87 euro.



Le ispezioni di Banca d’Italia sono cominciate almeno nel 2012, rilevando di volta in volta diverse criticità nei bilanci. In conseguenza di una delle prime ispezioni, a marzo del 2013 il CdA dovette rivedere al rialzo le perdite del bilancio dell’anno precedente, portandole da 186,5 a 202,8 milioni di euro. Quel giorno, il 27 marzo 2013, il titolo di Banca Etruria veniva già scambiato a circa 1 euro (chiuse a 1,0048 euro).



Anche meno (di un euro)



Nei mesi successivi ci furono altri guai per l’istituto di credito e, a partire da maggio 2014, come mostra il grafico di Borsa Italiana, il titolo è sempre rimasto sotto il valore di 1 euro ad azione. Il grafico successivo evidenzia l’andamento del titolo dal 15 aprile 2014.






L’ispezione a cui fa riferimento Di Battista si concluse con una multa ai vertici aziendali comminata dalla Banca d’Italia il 23 settembre 2014, giorno in cui il titolo chiuse a 0,66 euro. Nel provvedimento si dispone una multa nei confronti di Pier Luigi Boschi, vicepresidente da maggio 2014, di 144.000 euro.



Meno di due mesi più tardi, l’11 novembre 2014, Banca Etruria pubblicò i nuovi risultati trimestrali, che registravano una perdita di 126,1 milioni nei primi nove mesi dell’anno. Quello stesso giorno la Banca d’Italia annunciò una nuova ispezione generale ordinaria, causando un nuovo crollo del titolo: il 12 novembre raggiunse il minimo storico intraday di 0,453 euro ad azione, che sarebbe comunque stato raggiunto e superato di lì a qualche settimana. Al momento della sospensione definitiva del titolo, il 12 febbraio 2015 – il giorno dopo il commissariamento della banca da parte della Banca d’Italia – il valore era di 0,583 euro ad azione.



Il verdetto



Alessandro Di Battista cita correttamente il crollo del valore azionario di Banca Etruria tra il 2011 e il 2014, periodo durante il quale Pier Luigi Boschi ha mantenuto importanti cariche dirigenziali nell’istituto di credito. Anzi, quando le ispezioni che hanno portato alla multa di Bankitalia sono terminate, il valore era ancora più basso di quanto citato da Di Battista. “Vero” per l’esponente del Movimento 5 Stelle.