Durante un’intervista nel corso della trasmissione DiMartedì, il 13 ottobre 2015, il vicepresidente della Camera pentastellato ha dichiarato che «questa è la legislatura con il più alto numero di voltagabbana». Davvero l’attuale formazione parlamentare ha stabilito un record nel numero di deputati e senatori che hanno cambiato gruppo di appartenenza rispetto al momento della loro elezione? Pagella Politica è andata a verificare.
Siamo quasi a 300
La XVII legislatura della Repubblica italiana, inaugurata nel marzo 2013, ha in effetti un numero di cambi di schieramento particolarmente alto. Secondo i dati OpenPolis, quando il senatore siciliano Giuseppe Ruvolo ha abbandonato il gruppo di Gal (Grandi Autonomie e Libertà) per passare con i cosiddetti “verdiniani” di Ala (Alleanza Liberalpopolare-Autonomie) si è raggiunto il passaggio di schieramento numero 298 di questo parlamento.
Considerando che i parlamentari sono 951 (321 senatori e 630 deputati) e che qualcuno di loro – ad esempio lo stesso Ruvolo – ha cambiato schieramento più di una volta, OpenPolis ha calcolato che il 24% degli eletti ha “cambiato casacca” dall’inizio della legislatura. Una media di oltre 10 cambi al mese.
Siamo davanti a un record? Sicuramente i parlamentari di questa legislatura sono stati più “dinamici” rispetto a quelli della precedente: la XVI è durata quasi cinque anni – dall’aprile 2008 al marzo 2013 – ma ha registrato “solo” 261 cambi di schieramento (dati OpenPolis), quasi quaranta in meno dei primi due anni dell’attuale.
Una quieta Prima Repubblica e la tempesta della Seconda
Per quanto riguarda l’analisi delle legislature precedenti, abbiamo contattato la biblioteca della Camera dei Deputati, che però ci ha risposto di non avere a disposizione una pubblicazione o una banca dati che tenga conto dei cambi di schieramento nel passato. Dalla XIII in poi, ad ogni modo, le modifiche sono elencate per esteso – senza cioè un conto complessivo – nelle pagine dedicate ai gruppi parlamentari in ciascuna legislatura.
Ci viene però in aiuto una tesi di laurea discussa all’Università di Bologna nel dicembre 2014 (disponibile a questo link). L’autrice è Barbara Lama e il suo lavoro si è focalizzato sul trasformismo nella cosiddetta “Seconda Repubblica”, cioè nelle legislature a partire dalla XII (aprile 1994-maggio 1996).
La tesi si occupa solo della Camera, ma registra i cambi di schieramento in tutte le legislature repubblicane. Per quanto riguarda la Prima Repubblica, i deputati che hanno cambiato schieramento si sono mantenuti su numeri molto lontani dagli attuali (cfr. la Tab. 4, p. 15): da un minimo di soli 5 passaggi di gruppo alla Camera nella VI legislatura (maggio ’72-luglio ’76) a un massimo di 135 durante la IV (maggio ’63-giugno ’68). La Seconda è stata invece più “movimentata”, con un minimo di 56 “cambi di casacca” durante la XIV legislatura (maggio 2001-aprile 2006) e un massimo di 277 nella XIII (maggio 1996-maggio 2001) (cfr. la Tab. 9, pag. 20).
Il record della XIII
Parliamo, appunto, solo dei dati della Camera ma, sebbene parziali, i numeri raccolti nel lavoro di Lama bastano ad indicare chiaramente che l’unica legislatura candidata ad andare anche solo vicino all’attuale è la tumultuosa XIII. Con i suoi 277 “traformisti” solo alla Camera – e alcuni casi estremi, come il deputato che cambiò gruppo otto volte e ben 30 deputati che lo fecero tre volte – ha i numeri per competere con l’attuale legislatura. Aggiungiamo che durante la XIII si avvicendarono come presidenti del Consiglio Prodi, D’Alema e Amato. I numeri dalla tesi di laurea bolognese sono confermati, fino al giugno 2000, da questo saggio di Vito Cozzoli (capo dell’Avvocatura della Camera dal 2006 al 2014) che elenca 264 cambi di schieramento (a pag. 1047).
E al Senato? In effetti, anche il Senato della XIII legislatura fu piuttosto movimentato: il sito istituzionale riporta tutte le variazioni di composizione e i passaggi superano abbondantemente il centinaio (sono circa 120). Insomma, il primato dei cambi di schieramento è oggi saldamente in mano a quella formazione parlamentare.
I “voltagabbana”
Finora abbiamo fatto i conti in base al numero dei cambi di schieramento: se un parlamentare ha modificato il suo gruppo di appartenenza tre volte farà salire di 3 il conto complessivo. Ma proviamo a vedere che cosa succede se consideriamo invece i singoli parlamentari, senza tener conto di quante volte abbiano cambiato schieramento: il risultato svela una piccola sorpresa.
Nella legislatura attuale, la XVII, il numero di parlamentari “voltagabbana” è a quota 227 (dati OpenPolis). Secondo la tesi che abbiamo già citato e il portale storico del Senato, invece, nella XIII legislatura i parlamentari “voltagabbana” erano stati in tutto 213 (139 alla Camera e 74 al Senato): un nutrito gruppo di loro aveva cambiato gruppo più volte – alla Camera ci furono 37 deputati che lo fecero due volte e 30 che lo fecero tre volte – facendo salire molto il conto complessivo. Parlando dei singoli parlamentari, insomma, Di Maio ha ragione.
Il verdetto
Di Maio ha sottolineato il numero enorme dei “voltagabbana” nella legislatura in corso (più di duecento dopo due anni) e l’attuale parlamento ha in effetti già oggi il record dei trasformisti. Se però consideriamo il numero di cambi di gruppo – quindi anche quelli “multipli” dei singoli parlamentari – la XIII legislatura, conclusasi nel 2001, è stata più movimentata nell’arco dei cinque anni.
La XVII legislatura non si disperi: se il ritmo rimane così sostenuto ha buone probabilità di infrangere anche quel record! Per ora il verdetto di questa dichiarazione è “C’eri quasi”.