Il 25 febbraio il segretario del Partito democratico Nicola Zingaretti ha tenuto una relazione durante la Direzione nazionale del partito, in cui ha parlato del ruolo delle donne non solo nel Pd, ma anche nel mercato del lavoro del nostro Paese.
Abbiamo verificato quattro dichiarazioni di Zingaretti, che ha riportato alcuni dati corretti, ma ha anche ripetuto un’affermazione smentita dai fatti. Vediamo le frasi una per una.
Il confronto con l’Ue
«L’Italia è il Paese Ue con il secondo più basso tasso di occupazione femminile: 50 per cento contro una media Ue del 63 per cento (peggio solo la Grecia)»
Sono cifre corrette, anche se un po’ arrotondate. Secondo i dati Eurostat più aggiornati, alla fine del terzo trimestre del 2020 in Italia il tasso di occupazione femminile (tra i 15 e i 64 anni) era del 48,5 per cento, il secondo più basso di tutta l’Unione europea, davanti al 48 per cento della Grecia.
La media dell’Ue si aggira intorno al 64 per cento. Il Paese Ue con il tasso di occupazione femminile più alto è la Svezia (74,3 per cento).
Quante donne lavorano in Italia
«Ci sono aree del Paese dove il tasso di occupazione femminile è intorno al 30%»
Secondo i dati Istat più aggiornati, alla fine del terzo trimestre del 2020 le tre regioni italiane con il tasso di occupazione femminile più basso (15-64 anni) erano la Campania (28,2 per cento), la Sicilia (28,8 per cento) e la Calabria (29,5 per cento).
Queste tre regioni erano le uniche sotto la soglia del 30 per cento correttamente citata da Zingaretti. In cima alla classifica c’erano la Provincia autonoma di Bolzano (67,5 per cento), seguita da Valle d’Aosta (62,7 per cento) ed Emilia-Romagna (61,7 per cento).
La parità di genere nel Pd
«Se avessimo il tasso di occupazione femminile medio dell’Ue, il Pil potrebbe crescere di circa 7 punti percentuali»
Qui Zingaretti ha fatto un po’ di confusione nel citare uno studio del 2013, pubblicato dalla Banca d’Italia e intitolato “Le donne e l’economia italiana”.
Nella ricerca si legge che il Pil italiano sarebbe «più elevato del 7 per cento», se si raggiungesse «il tasso di occupazione all’obiettivo di Lisbona (60 per cento)». La Strategia di Lisbona è stata approvata dall’Ue a marzo 2000 e, tra i vari traguardi, mirava a portare l’occupazione femminile da una media del 51 per cento al 60 per cento.
Come abbiamo visto sopra, il tasso di occupazione femminile in Italia è al momento inferiore al 50 per cento mentre quello medio dell’Ue è intorno al 64 per cento, superiore al traguardo fissato nel 2000.
Pd e parità di genere
«Abbiamo una segreteria paritaria […] Durante questa segreteria, la rappresentanza si è alzata al 50 per cento»
Il segretario del Pd ha ripetuto un’affermazione smentita dai fatti.
Nonostante lo Statuto del Pd imponga la parità di genere nella composizione della Segreteria nazionale, questo organismo conta 15 uomini, contando anche il segretario Zingaretti e il suo vice Andrea Orlando, e 12 donne (includendo peraltro Paola De Micheli, che non compare sul sito, ma che il Pd ci ha confermato far parte della segreteria). Anche togliendo Zingaretti e Orlando, non si raggiunge la parità tra uomini e donne (restano 13 uomini e 12 donne).
Anche gli altri organi del Pd hanno una maggioranza maschile, con l’eccezione della presidenza del partito che invece è composta solo da donne (presidente Valentina Cuppi e due vice Anna Ascani e Debora Serracchiani). Abbiamo approfondito la questione della rappresentanza femminile nel Partito democratico in questo fact-checking di una recente dichiarazione di Zingaretti.
Il crollo degli occupati
«Tra febbraio e dicembre 2020 in Italia ci sono 425 mila occupati in meno, di cui 268 mila donne in meno, una contrazione dell’occupazione femminile del 2,4 per cento, il doppio rispetto a quella degli uomini (-1,2 per cento)»
Secondo i dati Istat, a dicembre 2020 gli occupati in Italia (dai 15 anni in su) erano 22 milioni e 839 mila, 426 mila in meno rispetto ai 23 milioni e 265 mila di febbraio 2020.
Le occupate sono scese da 9 milioni e 798 mila a 9 milioni e 530 mila, una riduzione di 268 mila unità (-2,7 per cento). Gli occupati sono passati da 13 milioni e 467 mila a 13 milioni e 309 mila: -158 mila unità (-1,2 per cento).
Dunque Zingaretti ha citato numeri corretti.
In conclusione
Abbiamo verificato quattro dichiarazioni di Nicola Zingaretti alla Direzione nazionale del Pd del 25 febbraio. Il segretario del Pd ha ripetuto l’affermazione falsa secondo cui nella Segreteria nazionale del partito e negli altri organismi è rispettata la parità di genere, ossia metà componenti uomini e metà donne.
Sui numeri dell’occupazione femminile e i danni della crisi, Zingaretti ha riportato statistiche sostanzialmente corrette, citando in maniera un po’ imprecisa uno studio della Banca d’Italia del 2013.
Economia
Il fact-checking di Giorgia Meloni ad Atreju