Halloween è ormai entrata a pieno tra le festività celebrate in Italia, soprattutto dai giovani. Negli anni sono spesso circolate, come sempre accade per le questioni di maggior interesse pubblico, bufale di diverso tipo.

Sicuri di non esserci cascati anche voi?

Sapevate, ad esempio, che Halloween non è una festa americana e che dal 1970 si crede (erroneamente) che i bambini sono vittime di caramelle mortali?

Abbiamo passato in rassegna le principali bufale sul tema. Qualche anticipazione: la zucca non è tra i simboli originari, “dolcetto o scherzetto” non è nato con Halloween, la Chiesa cattolica non ha scomunicato la festa e la legge italiana non ne vieta la celebrazione.

Non si tratta di “un’americanata”

Le origini di Halloween risalgono a più di duemila anni fa. Tra il 31 ottobre e il 1° novembre la popolazione celtica che abitava in Regno Unito e in Irlanda festeggiava il Samhain (dal termine Sah, vittoria), precedente di Halloween.

Durante la celebrazione si pensava che gli spiriti di coloro che erano morti durante l’anno precedente passassero dalla Terra l’Aldilà e che fate, demoni e le persone morte fossero libere di fare visita alla Terra. Inoltre, similmente a quanto accade oggi, sembra che anche la popolazione celtica indossasse per l’occasione costumi e maschere.

Gli anglosassoni hanno poi continuano a celebrare la festività come evento laico anche dopo il protestantesimo che aveva interrotto la tradizione di Ognissanti. Negli Stati Uniti, Halloween è arrivato solo nell’Ottocento con l’emigrazione della popolazione di origine irlandese.

Anoka, cittadina del Minnesota, potrebbe essere stata la prima località americana nella quale la festività è stata celebrata con una certa regolarità e pubblicamente: dal 1920 qui il 31 ottobre si organizzano parate e falò.

Dal Novecento in poi Halloween si è diffusa così tanto negli Stati Uniti da essere considerata una delle principali festività della nazione.

Niente zucca

Almeno, non in origine. In Irlanda e in Scozia durante le celebrazioni della festività non venivano utilizzate le zucche ma le rape intagliate per creare delle lanterne utili a ricordare le anime escluse dall’inferno e dal paradiso.

L’uso della zucca sembra essersi successivamente diffuso in America perché si trattava di un alimento più facilmente reperibile.

Dolcetto o scherzetto?

Questa tradizione non è americana – come spesso si crede – ma celtica.

Nell’originaria forma di “dolcetto e scherzetto” erano i Celti che, in costume e spesso con delle maschere sul volto, facevano visita alle diverse abitazioni del proprio Paese recitando scene divertenti in cambio di cibo.

Forse, come ricostruito da National Geographic, questa pratica era collegata ad una abitudine ancora precedente che prevedeva di lasciare cibo e bevande all’aperto in offerta agli esseri soprannaturali. In generale, poi, nel Medioevo le classi più povere erano solite recarsi a chiedere cibo porta a porta durante le festività in cambio di preghiere per i morti.

La Chiesa e lo Stato sono contro Halloween?

Halloween ha diversi legami con la Chiesa e alcune pratiche sono state influenzate dal cristianesimo.

La sua ricorrenza coincide, ad esempio, con le celebrazioni cristiane di Ognissanti, occasione in cui si celebrano i martiri e, genericamente, tutte le anime di coloro che sono morti. Notiamo poi che in origine i cristiani celebravano Ognissanti il 13 maggio: è stato poi papa Gregorio III a metà dell’VIII secondo d.C. a proporre di spostare la festività al 1° novembre, forse anche per assorbire la pratica pagana.

Negli anni si sono poi diffuse anche delle bufale sul rapporto tra la Chiesa e Halloween. In alcuni articoli (come qui) si parla di una scomunica, da parte della Chiesa, della festività di Halloween.

Secondo quanto riportato nel testo, durante una presunta conferenza stampa l’«arcidiocesi di Roma» avrebbe comunicato che la festa di Halloween è stata «fondata da Anton Lavey, fondatore del Satanismo, secondo cui proprio nella notte del 31 ottobre gli spiriti siano liberi di tornare in terra» e che «il Papa ha ufficialmente scomunicato Halloween».

La decisione di scomunica della Chiesa avrebbe poi trovato l’appoggio dello Stato, tanto che il ministro degli Interni avrebbe dichiarato che «Halloween è la personificazione degli spiriti del male» e, in Italia, sarà proibito «festeggiare Halloween in tutta la Nazione», chi deciderà di travestirsi «potrà andare in contro a una multa fino a 600 euro».

In realtà si tratta di una bufala.

Come verificato anche dai colleghi di Bufale.net, la Chiesa non ha mai sancito nessuna scomunica per la festività di Halloween, pur non vedendo sempre di buon occhio le celebrazioni (qui, ad esempio).

Che cosa succede ai gatti neri

Il gatto nero è negli anni diventato uno dei simboli di Halloween. C’è chi ancora oggi sostiene (ad esempio qui, qui) che il 31 ottobre questi animali siano a rischio dal momento che alcuni culti satanici ne prevederebbero il sacrificio durante la notte di Halloween.

In realtà, gli esperti sostengono che non ci sono prove a riguardo. Si tratterebbe di alcuni incidenti isolati ad opera di singoli individui, spesso adolescenti.

Perché proprio i gatti neri? Alcune tradizioni associano questi animali a dei presagi di cattivo augurio. Nel Medioevo si credeva infatti che le streghe riuscissero a non essere scoperte trasformandosi in gatti neri, mantenendo così segreta la propria identità.

L’avvelenamento di bambini ad Halloween

Dagli anni Settanta in poi si è spesso parlato di un falso mito relativo ad Halloween: il pericolo per i bambini di essere avvelenati dalle caramelle date dagli sconosciuti.

Il 28 ottobre del 1970 un editoriale del New York Times ha alluso per la prima volta alla possibilità che i bambini venissero avvelenati durante la distribuzione delle caramelle di Halloween. Due giorni dopo un bambino di 5 anni è morto a Detroit dopo aver consumato accidentalmente dell’eroina che, come è stato dimostrato, non aveva alcun legame con il suo cestino di dolci raccolti ad Halloween.

Le due vicende, poiché collegate temporalmente, hanno dato vita ad un mito che negli anni ha trovato grande spazio.

Il 31 ottobre del 1974 è stato poi registrato un altro caso a Houston: l’autore del delitto era stato il padre del bambino, che aveva inserito del cianuro nelle sue caramelle di Halloween. Dopo questo caso, l’anno successivo la rivista Newsweek aveva parlato di centinaia di bambini sfuggiti ad un incidente da caramelle di Halloween manomesse.

A partire dagli anni Ottanta, come ricostruito dal sito di debunking Snopes.com, alcune comunità spaventate dalla possibilità di nuocere alla salute dei giovanissimi, hanno vietato il “dolcetto o scherzetto” e alcuni ospedali offrivano caramelle precedentemente sottoposte ai raggi x.

In realtà, però, non c’è nessun caso documentato che parla della morte di un bambino in seguito alla notte di Halloween e a causa di caramelle avvelenate o manomesse.

Dal 1985 il sociologo Joel Best si occupa del tema e analizza i presunti incidenti di caramelle contaminate ad Halloween. Best ha dichiarato di non essere stato in nessun caso in grado di provare che un bambino sia rimasto vittima o sia stato «gravemente ferito da un dolce contaminato raccolto mentre faceva “dolcetto o scherzetto”».