L’8 aprile, il consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, Mario Riccio – direttore di anestesia e rianimazione all’Ospedale Oglio Po (Cremona), e già medico-anestesista di Piergiorgio Welby – ha dichiarato che «la legge sull’eutanasia interesserebbe quasi 15.000 italiani l’anno, facendo una proporzione tra i dati relativi alla realtà olandese rapportati allo scenario italiano. Ormai non c’è più differenza tra l’interrompere una terapia, scelta già consentita con la legge sulle Dat, e una procedura eutanasica: in entrambi i casi il paziente sceglie di interrompere la propria vita su sua precisa richiesta».

Si tratta di un’affermazione imprecisa nella prima parte e opinabile nella seconda. Andiamo quindi a vedere qual è la situazione in Olanda, come potrebbe essere in Italia, e quali sono le differenze tra eutanasia e Dat (Disposizioni anticipate di trattamento).

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