Domenica 26 agosto il cancelliere austriaco Sebastian Kurz ha rilasciato un’intervista al Messaggero. Il giovane leader – ha compiuto 32 anni il 27 agosto – del Partito Popolare Austriaco (Österreichische Volkspartei, ÖVP) ha parlato di diverse questioni di attualità, spaziando dalla discussa scelta di un’alleanza di governo con la FPÖ (di estrema destra) alle recenti polemiche con il ministro degli Interni tedesco Horst Seehofer sulla gestione di profughi e richiedenti asilo.
Proprio la questione dei profughi occupa una posizione centrale nell’intervista. Oltre a ribadire che l’Austria «ha assunto tutte le sue responsabilità», il cancelliere austriaco ha dichiarato che «è tra i Paesi che hanno accolto più profughi» e che il Paese avrebbe «quasi più profughi pro capite di tutti i membri dell’Ue».
Davvero?
Profughi, rifugiati, richiedenti asilo
Prima di procedere, è utile fare un po’ di chiarezza sui diversi termini che vengono utilizzati, in maniera spesso imprecisa, per riferirsi alle persone che lasciano il proprio Paese.
Il termine “profugo” (del latino profugere, “cercare scampo”) – quello usato nell’intervista con Il Messaggero – è un termine generico, che viene usato in riferimento a chi, per diverse ragioni tra cui guerra, povertà, fame e calamità naturali, ha lasciato il proprio Paese. L’espressione viene spesso utilizzata quale sinonimo di “rifugiato”, parola che invece ha un significato ben preciso e giuridicamente riconosciuto.
Infatti, secondo quanto definito dall’articolo 1 della Convenzione di Ginevra (1951), “rifugiato” è colui che «temendo a ragione di essere perseguitato per motivi di razza, religione, nazionalità, appartenenza a un determinato gruppo sociale o opinioni politiche, si trova fuori del paese di cui ha la cittadinanza, e non può o non vuole, a causa di tale timore, avvalersi della protezione di tale paese».
Sono infine “richiedenti asilo” coloro che, pur avendo lasciato il proprio Paese di origine e inoltrato una richiesta di asilo politico in un Paese terzo, sono ancora in attesa di una decisione da parte delle autorità competenti riguardo al riconoscimento del loro status di rifugiati.
I dati Eurostat
Eurostat raccoglie ogni anno i dati sul numero di richieste di protezione internazionale presentate nei vari Paesi europei, indicando quante sono state accolte.
Tra le richieste accolte, Eurostat distingue in tre categorie gli individui che hanno avuto diritto a protezione: (1) i rifugiati; (2) gli aventi diritto a protezione sussidiaria – persone che, pur non potendo dimostrare di aver subito una persecuzione personale (e quindi non aventi diritto allo status di rifugiato), sono a rischio di subire un danno grave in caso di rientro nel Paese di origine – e (3) chi ha diritto a protezione umanitaria.
Mentre lo status di rifugiato e il diritto a protezione sussidiaria sono regolati a livello europeo, la protezione umanitaria è regolata autonomamente dai singoli Paesi membri (in alcuni Stati, per esempio, non è prevista). In Italia il diritto alla protezione umanitaria è stato istituito nel 1998 dalla legge n. 40/98, poi assorbita nel testo unico sull’immigrazione (TU 286/98).
Lo scorso 4 luglio il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha diffuso una circolare in cui ha chiesto di prendere in considerazione con più rigore le richieste e di stabilire dei criteri più rigidi per l’assegnazione di questo tipo di protezione.
Chi ha accolto più profughi nel 2017?
Come abbiamo visto, il termine “profughi” è, quindi, un termine generico. Considerata la definizione e tenendo conto del fatto che gli status presentati – rifugiati, aventi diritto a protezione sussidiaria e persone a cui è riconosciuto il diritto a protezione umanitaria – vengono riconosciuti dagli Stati come conseguenza di una richiesta di asilo, in questo articolo parleremo di “profughi” indistintamente per riferirci a tutti coloro che rientrano nell’una o nell’altra categoria.
Partendo dai dati Eurostat per il 2017 (i più recenti a nostra disposizione), abbiamo confrontato il numero di richieste di asilo accolte dai diversi paesi UE.
Secondo Eurostat, nel 2017 l’UE ha garantito protezione a circa mezzo milione di richiedenti asilo (538.000), circa il 25% in meno di quanto fatto nel 2016.
Riportiamo il numero di profughi accolto da ciascun Paese, in ordine decrescente. Nelle ultime tre colonne è riportata la distinzione tra i rifugiati, gli aventi diritto a protezione sussidiaria e gli individui a cui è stata riconosciuta la protezione umanitaria (ove garantita).
Tabella 1: Richieste di asilo accolte dai paesi UE nel 2017 – Fonte: Eurostat
Come anche l’anno precedente, nel 2017 è stata la Germania il Paese che ha accolto il numero più alto di profughi, seguita – a notevole distanza – da Francia e Italia. L’Austria è il quarto Paese per numero di profughi: in linea con quanto dichiarato da Kurz, quindi, è tra gli Stati che hanno paesi accolto un maggior numero di persone nel 2017.
Ma stiamo parlando di numeri assoluti: la popolazione dei diversi Paesi varia notevolmente. Vediamo allora i numeri pro capite.
Il numero di profughi pro capite
Il cancelliere Kurz afferma che l’Austria ha «quasi più profughi pro capite di tutti i membri dell’Ue». Per verificare questa seconda affermazione, abbiamo rappresentato nel grafico il numero di profughi accolti nel 2017 per milione di abitanti.
Grafico 1: Richieste di asilo accolte dai paesi UE nel 2017, per milione di abitanti – Fonte: Eurostat
Con l’eccezione della Germania, che rimane in testa alla classifica anche “pesando” i dati sul totale della popolazione, la situazione relativa all’accoglienza è molto diversa se esaminata in relazione al numero di abitanti.
Ad esempio, il nostro Paese, con 580 richieste accettate ogni milione di abitanti, si colloca in 14° posizione, sotto la media UE (1.050 richieste per milione). Al contrario e in linea con la dichiarazione di Kurz, l’Austria emerge come il secondo Paese per numero di riconoscimenti, seguita dalla Svezia.
In conclusione
Partendo dalle dichiarazioni rilasciate domenica scorsa al Messaggero dal cancelliere austriaco Sebastian Kurz, abbiamo deciso di esaminare i numeri riguardanti l’accoglienza di “profughi” (rifugiati, aventi diritto a protezione sussidiaria e/o individui a cui è stata riconosciuta la protezione umanitaria) in Europa.
Nel 2017, Germania, Francia e Italia sono stati i tre Paesi che hanno accolto il maggior numero di richieste, in numero assoluto, seguiti dall’Austria. I dati pro capite forniscono però un quadro diverso: mentre la Germania resta in cima alla classifica, seguita dall’Austria, l’Italia passa in 14° posizione.