In un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo si annunciava che il leader del Movimento 5 Stelle, secondo l’edizione europea del magazine Politico, era stato scelto tra i “personaggi più influenti d’Europa” per l’anno appena cominciato.



Andiamo a vedere che cosa dice l’articolo a cui si riferisce il blog pentastellato.



“In questa atmosfera di tristezza”



L’articolo in questione, in inglese, è stato pubblicato da Tunku Varadarajan su Politico Europe, un importante magazine che si occupa di questioni europee basato a Bruxelles, il 2 gennaio 2017. Fin dal titolo, però, il tono e il messaggio appaiono diversi.






“La sporca dozzina”, dice un occhiello sopra il titolo, che si potrebbe tradurre letteralmente con “12 persone che (probabilmente) rovineranno il 2017”. Il sottotitolo dice, a sua volta: “Una dozzina di personaggi che vi faranno desiderare di restare a letto – con le coperte tirate con decisione sopra la vostra testa tremante”.



La presentazione chiarisce insomma che le dodici persone di cui si parla non sono accomunate da una “influenza”, ma da una caratteristica più definita, cioè quella di fare paura. Naturalmente, secondo il giudizio personalissimo dell’autore, che almeno nella parte iniziale dell’articolo utilizza anche una certa ironia.



D’altra parte, la lista non intende neppure includere “i migliori tra i peggiori” o, in altre parole, i “più cattivi”. Il corpo dell’articolo spiega infatti che “non si tratta dei più ovvi tra i cattivi o i potenziali distruttori della felicità”, per cui vengono esclusi il presidente russo Vladimir Putin e quello turco Recep Tayyip Erdoğan, Donald Trump, Theresa May e Marine Le Pen, “forti depressivi”.



Il fatto che questi ultimi rendano “tristi” nel 2017 è dato per scontato, sempre secondo Varadarajan. I dodici della lista sono invece “un cast di supporto” o, insomma, alcune scelte meno banali secondo il giornalista.



I nomi



La lista contenuta nell’articolo non contiene soltanto nomi di singole persone, ma anche designazioni collettive. Ne fanno parte, infatti, ben tre generici gruppi di persone. In ordine alfabetico (in inglese), l’elenco comprende:



1. I direttori dei tabloid britannici;



2. I capi della lega calcio cinese;



3. Michael Flynn, ovvero l’uomo scelto da Donald Trump come consigliere per la sicurezza nazionale;



4. Beppe Grillo; la breve presentazione che lo interessa viene tradotta (in modo corretto) nel post pubblicato sul blog di Grillo di cui ci stiamo occupando;



5. Jarosław Kaczyński, leader del partito polacco Diritto e Giustizia;



6. Carles Puigdemont, presidente del governo regionale catalano;



7. Wilbur Ross, scelto da Trump come prossimo Segretario per il Commercio;



8. Gli hacker russi;



9. Nicolas Sarkozy;



10. Martin Selmayr, capo di gabinetto di Jean-Claude Juncker;



11. Margrethe Vestager, commissario UE per la Concorrenza;



12. Geert Wilders, leader del Partito per la Libertà olandese.



La ripresa dei 5 Stelle Europa



Il post pubblicato sul blog di Grillo è comparso in contemporanea sul sito del gruppo europarlamentare del Movimento 5 Stelle. Entrambi sono stati pubblicati nella mattinata del 3 gennaio: quello all’indirizzo beppegrillo.it alle 10.04 e quello “europeo” un minuto più tardi (nonostante Grillo citi “MoVimento 5 Stelle Europa” come autore).



Nel post dell’eurogruppo parlamentare ci sono due modifiche significative (mentre per il resto il post è identico). Il titolo è più neutro, limitandosi a un “Politico parla di Beppe Grillo”, e nella seconda riga compare la traduzione esatta del titolo originale. Non è una modifica da poco, perché la titolazione di Politico Europe fornisce con grande chiarezza la prospettiva del pezzo. Insomma, Beppe Grillo riprende un articolo di Politico in cui compare effettivamente – unico italiano – in una lista per il nuovo anno, ma il senso del pezzo originale è abbastanza diverso da come lo presenta il blog.