Nella mattinata del 24 febbraio l’esercito russo ha dato il via all’aggressione militare contro l’Ucraina, segnando così l’inizio di un conflitto di cui si discuteva ormai da settimane. La politica italiana nei giorni precedenti all’esplosione del conflitto ha reagito in modo ambiguo all’inasprimento delle tensioni. Nel centrodestra in particolare l’“osservato speciale” era il leader della Lega Matteo Salvini, che in passato non aveva mai nascosto le proprie simpatie per il presidente russo Vladimir Putin.
Fin dal 2014 Salvini ha infatti sostenuto convintamente le politiche russe su diversi temi considerati controversi dalla comunità internazionale. Dall’annessione della Crimea alla guerra in Siria, passando per le sanzioni europee e gli stretti legami tra Lega e “Russia Unita” (il partito di Putin), l’ex ministro dell’Interno ha fatto spesso dichiarazioni di supporto per il Cremlino che, alla luce degli ultimi sviluppi in Ucraina, gli vengono rinfacciate da avversari politici, giornalisti e non solo.
Fin dal 2014 Salvini ha infatti sostenuto convintamente le politiche russe su diversi temi considerati controversi dalla comunità internazionale. Dall’annessione della Crimea alla guerra in Siria, passando per le sanzioni europee e gli stretti legami tra Lega e “Russia Unita” (il partito di Putin), l’ex ministro dell’Interno ha fatto spesso dichiarazioni di supporto per il Cremlino che, alla luce degli ultimi sviluppi in Ucraina, gli vengono rinfacciate da avversari politici, giornalisti e non solo.