Il presidente della regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro hanno fondato un nuovo partito di centrodestra. Il progetto si chiama Coraggio Italia ed è nato in Parlamento il 27 maggio.
Fra gli altri, la nuova forza politica ha assorbito finora ben undici ex parlamentari di Forza Italia tra Camera e Senato e ha reso più difficili i rapporti già complicati all’interno della coalizione di centrodestra.
Vediamo i dettagli.
La fuga da Forza Italia
Il nuovo partito Coraggio Italia si propone come un soggetto politico di stampo liberale e guarda particolarmente al centro. Ha già raccolto ventitré deputati e sette senatori. Quasi la metà, undici parlamentari, vengono da Forza Italia. Altri erano già parte di Cambiamo!, fondato da Toti nel 2019. Altri ancora sono fuoriusciti del Movimento 5 stelle, come il deputato ligure Marco Rizzone.
Alla Camera Coraggio Italia – con più di 20 deputati – ha costituito un gruppo proprio, di cui sarà presidente l’ex azzurro Marco Marin. «Siamo saldamente nel centrodestra e senza nessuna ambiguità – ha commentato il capogruppo – Noi di Coraggio Italia vogliamo che i valori moderati, cattolici, liberali, riformatori, europeisti siano maggioritari nel centrodestra, e questo da tempo non è così». Al Senato la nuova forza politica non è arrivata a dieci membri, per cui i suoi aderenti costituiranno una componente del gruppo Misto.
Sono confluiti nella neonata forza politica anche berlusconiani di ferro come Michaela Biancofiore, che in un’intervista a Repubblica ha spiegato: «Berlusconi ha lasciato Forza Italia prima di me, ora lo usano come una sagoma di cartongesso».
«Grazie a Berlusconi, è stato un coraggioso, ma ora dobbiamo andare avanti, è un altro tempo», sono state le parole di Luigi Brugnaro, sindaco di Venezia e tra i fondatori di Coraggio Italia, durante la conferenza stampa di presentazione del partito.
Le reazioni
Il giorno in cui è stata annunciata la nascita di Coraggio Italia, il 27 maggio, era previsto un vertice del centrodestra per discutere le candidature alle prossime comunali. L’incontro è stato annullato ufficialmente «per motivi organizzativi», secondo la versione del leader della Lega Matteo Salvini. Ufficiosamente, la riunione è stata cancellata sia perché la discussione sui nomi è ancora in alto mare sia perché da Forza Italia la “campagna acquisti” di Toti e Brugnaro non è stata affatto apprezzata.
«Auguri a Coraggio Italia ma le divisioni nate nel Palazzo non hanno mai avuto successo – ha commentato il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani il 30 maggio – L’ala moderata del centrodestra senza Berlusconi non esiste e il presidente, che sta meglio, è saldo in sella».
Tajani si è anche detto dispiaciuto per chi – chiaro riferimento a Toti e Brugnaro – «non ha capito che è il momento di unire e non dividere».
Il coordinatore nazionale di Forza Italia ha però accennato un tema che agita il centrodestra e in parte spiega la fuoriuscita dei parlamentari: la salute di Silvio Berlusconi.
Da settimane – per quanto le notizie siano poche e decisamente filtrate – le condizioni di salute del fondatore di Forza Italia vengono date per gravi.
All’interno di Forza Italia c’è dunque preoccupazioni per le sorti di un partito che è da sempre molto dipendente dalla leadership dell’ex premier. Il partito, inoltre, è in costante calo di consensi, assorbiti dai partiti alleati: Forza Italia, entrato in Parlamento nel 2018 con il 14 per cento dei voti, è ormai stimato intorno al 7 per cento.
Chi sono i fondatori
Classe 1968, nato a Viareggio, Giovanni Toti, prima di dedicarsi alla politica è stato a lungo un giornalista, direttore del Tg4 e di Studio Aperto. Nel 2014 veniva considerato il “delfino” di Silvio Berlusconi, ma il passaggio di testimone non è mai davvero avvenuto. E l’ex forzista ha deciso di andare per la propria strada. Dal 2015 è a capo della regione Liguria e nel 2019 ha fondato il partito Cambiamo!, già al tempo nato da una “costola” del gruppo parlamentare di Forza Italia.
Luigi Brugnaro, originario di Mirano, ha 60 anni e dal 2015 è il sindaco di Venezia. Ex imprenditore, si è sempre candidato come indipendente di centrodestra, sostenuto da Forza Italia, ma mai interno al partito.
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