Oltre ai tecnici e agli ex parlamentari o candidati, tra le figure più ricorrenti come ministri o sottosegretari non parlamentari ci sono gli amministratori locali. Nel corso della seconda Repubblica una schiera di presidenti di regione o provincia, sindaci, assessori e consiglieri sono infatti entrati al governo come ministri o sottosegretari, pur senza alcuna esperienza in Parlamento.
Anche nella prima Repubblica non era raro che un ministro avesse ricoperto incarichi istituzionali a livello locale. Era tuttavia pressoché impossibile che dal governo locale si potesse accedere direttamente a quello nazionale senza un’esperienza parlamentare. Sindaco di Roma dal 1969 per sette anni, il democristiano
Clelio Darida era stato più volte deputato prima di ricoprire il suo primo incarico da sottosegretario nel 1976.
Esistono tuttavia due eccezioni anche nella prima Repubblica. La prima è quella rappresentata da
Giordano Dell’Amore, ministro del Commercio Estero per meno di un mese nel 1954. Prima di diventare ministro, Dell’Amore aveva ricoperto l’incarico di presidente della provincia di Milano per la Dc tra il 1948 e il 1952.
Il secondo caso è quello dell’ex sindaco di Terni
Gianfranco Ciaurro, ministro per il Coordinamento delle Politiche Comunitarie e degli Affari Regionali tra il febbraio e l’aprile 1993. Prima di ricoprire l’incarico di ministro, Ciaurro, magistrato vicino al Partito liberale italiano (Pli) e ex segretario generale della Camera dei deputati, era assessore al comune di Roma nella giunta Carraro.
I sindaci
Il caso più celebre della seconda Repubblica è certamente quello di
Matteo Renzi, che ha lasciato la carica di sindaco di Firenze per diventare presidente del Consiglio nel 2014.
Non è però l’unico esempio di sindaco che è entrato al governo senza alcuna esperienza parlamentare. Del governo Letta erano entrati a far parte il sindaco di Padova
Flavio Zanonato come ministro allo Sviluppo Economico, il sindaco di Reggio Emilia
Graziano Delrio come ministro agli Affari Regionali e alle Autonomie e, come sottosegretario di quest’ultimo, il sindaco di Bocenago (Trento)
Walter Ferrazza.
Gli ex sindaci
Roberto Reggi e
Maria Carmela Lanzetta, rispettivamente di Piacenza e Monasterace (Reggio Calabria), hanno fatto parte del governo Renzi, mentre quello di Vicenza
Achille Variati è stato sottosegretario all’Interno nel governo Conte II.
Lo stesso
Dario Franceschini – oggi ministro dei Beni culturali – prima di ricoprire l’incarico di sottosegretario alle Riforme Istituzionali nel secondo governo D’Alema era consigliere comunale a Ferrara per il Partito popolare italiano (Ppi).
I presidenti di provincia
Sono invece limitati ad alcuni sottosegretari i casi di amministratori provinciali che hanno poi assunto incarichi di governo.
Nel centrodestra a fare il grande salto dal governo della provincia a quello nazionale è stato
Silvano Moffa, sindaco di Colleferro e presidente della provincia di Roma, e
Barbara Degani, presidente della provincia di Padova prima di diventare sottosegretaria all’Ambiente nel governo Renzi.
Nel centrosinistra l’unico caso è invece quello di
Pietro Colonnella, ex presidente della provincia di Ascoli Piceno, a cui però si aggiungono diversi assessori e consiglieri provinciali.
Gli amministratori di regione
Sono più numerosi i casi di amministratori di regione diventati poi ministri o sottosegretari. Nell’attuale governo Draghi, ad esempio, siedono il sottosegretario
Andrea Costa (consigliere regionale in Liguria), la sottosegretaria
Alessandra Sartore (ex assessore nella giunta Zingaretti in Lazio) e il ministro dell’Istruzione
Patrizio Bianchi (ex assessore nella giunta Bonaccini in Emilia-Romagna).
Tra i presidenti di regione c’è
Pier Luigi Bersani, che nel 1996 si dimise dalla guida dell’Emilia-Romagna per diventare ministro dell’Industria, del Commercio, dell’Artigianato e del Turismo nel primo governo Prodi. Fu il primo caso nel suo genere, ma non rimase l’unico. Lo stesso percorso fece infatti
Vannino Chiti, che abbandonò la presidenza della Regione Toscana per assumere l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio nel secondo governo Amato. In anni più recenti, l’ex presidente della Regione Basilicata
Vito De Filippo ha assunto l’incarico di sottosegretario all’Istruzione, all’Università e alla Ricerca nel governo Renzi.
Nelle file del centrodestra, gli unici casi sono stati quelli di
Francesco Storace e
Giancarlo Galan, presidenti delle regioni Lazio e Veneto prima di ricoprire incarichi ministeriali nel 2005 e nel 2010. Entrambi però erano stati in precedenza parlamentari. Nel 2010 Galan aveva sostituito l’ex vicepresidente del Veneto
Luca Zaia, nominato due anni prima ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali.