I dieci simboli elettorali più curiosi

Dal Partito della follia al Sacro Romano Impero Cattolico, ecco quali sono i contrassegni più strani depositati al Ministero dell’Interno in vista delle elezioni
ANSA
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Aggiornamento 17 agosto, ore 8 – Il simbolo D.A.I.N.O sembra contenere la sagoma di un cervo, e non di un daino, come scritto in una precedente versione di questo articolo.

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Dal 12 al 14 agosto i partiti e i gruppi politici organizzati che hanno intenzione di partecipare alle prossime elezioni del 25 settembre hanno potuto depositare il loro simbolo al Ministero dell’Interno. Al termine delle operazioni, i contrassegni depositati sono stati 101: alcuni sono tra quelli più noti, mentre altri sono completamente nuovi.

Non tutti i simboli saranno accettati dal ministero e solo pochi tra questi finiranno davvero sulla scheda elettorale dal momento che per partecipare alle elezioni i partiti – tranne quelli con un’esenzione – devono presentare un minimo di 750 firme in ognuno dei 49 collegi plurinominali della Camera e in ognuno dei 26 collegi plurinominali del Senato, per un totale di 56.250 firme. «In ogni caso quello di mettersi in fila per depositare il simbolo è un rito della democrazia», ha detto a Pagella Politica Gabriele Maestri, studioso di diritto elettorale e curatore del blog I simboli della discordia

Secondo Maestri, anche la nutrita schiera di simboli non convenzionali presentati in questi giorni al Viminale contribuisce al processo democratico. «Dovremmo essere grati a queste persone, perché per quanto bizzarre, colorite o megalomani contribuiscono a ricordarci che la politica appartiene ai cittadini», ha continuato Maestri. «E poi rappresentano un’umanità varia che restituisce uno specchio dettagliato della società italiana».

Ma quanto possono essere strani i simboli dei partiti che si candidano a partecipare alle elezioni politiche del 25 settembre? In una parola: molto. Ne abbiamo selezionato dieci tra i più curiosi: alcuni si ripresentano da anni a ogni elezione, per altri è stata invece la prima volta. 

Free

Free è un soggetto politico presieduto da Marco Lusetti, ex dirigente della Lega Nord emiliana «nonché mio concittadino», confessa con un certo stupore Maestri. Il simbolo del partito è stato creato dallo stesso Lusetti e rappresenta una sagoma bianca su sfondo nero di una persona che da un calcio a una testa di Pinocchio rossa.

Tra gli obiettivi di Free c’è quello di «resistere all’oppressione quando i poteri pubblici violino le libertà fondamentali e i diritti garantiti dalla Costituzione» e «mettersi a disposizione dei cittadini, al fine di difenderli dalla politica, dallo Stato e dalla Magistratura», ha spiegato il fondatore a Maestri.
Figura 1. Il simbolo di Free, un uomo che calcia la testa di Pinocchio  – Fonte: Ministero dell’Interno
Figura 1. Il simbolo di Free, un uomo che calcia la testa di Pinocchio – Fonte: Ministero dell’Interno

Movimento per l’instaurazione del movimento scientifico cristiano

Il nome completo di questo movimento politico è “Movimento per l’instaurazione del socialismo scientifico cristiano – No alla cassa forense”, ed è stato fondato dall’avvocato Pierluca Dal Canto, vecchia conoscenza dell’ufficio deposito contrassegni del Viminale. Dall’ultima volta che ha presentato il simbolo per un’elezione – erano le europee del 2019 – il già verboso movimento di Dal Canto si è arricchito di nuove scritte e citazioni. 

Questa volta, oltre a un riferimento a Oscar Wilde e alla mail del fondatore, c’è spazio anche per una citazione dalla serie Netflix Better call Saul, che qui diventa «Better call Pierluca».
Figura 2. Il simbolo del Movimento di Dal Canto – Fonte: Ministero dell’Interno
Figura 2. Il simbolo del Movimento di Dal Canto – Fonte: Ministero dell’Interno

Movimento tecnologico nazionale popolare per la pace

Per il Movimento tecnico nazionale per la pace (anche se la sigla nel simbolo suggerirebbe l’aggiunta di un “popolare” nel nome) questa è la seconda volta che viene presentato un simbolo, dopo il 2018. 

Il capo di questo soggetto politico è Sergio Veronese, che Maestri ha raccontato a Pagella Politica essere giunto in Viminale con una maglietta con la scritta «Nuovo Mosè – Sergio Premier». Oltre alla lunga sigla del partito, il simbolo contiene anche una famiglia stilizzata che si abbraccia, con sopra otto linee curve: non è chiaro che cosa rappresentino, se le onde del mare o un cielo plumbeo.
Figura 3. Il simbolo del M.T.N.P.P. - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 3. Il simbolo del M.T.N.P.P. - Fonte: Ministero dell'Interno

Esseritari

Esseritari è il progetto politico di Luciano Chiappa, alla seconda esperienza elettorale dopo le europee del 2019. Il logo di Esseritari presenta un’estetica un po’ retrò, con un sole stilizzato al centro di un ottagono dei colori dell’arcobaleno, circondato da una banda rossa che si interrompe in corrispondenza del nome del partito. 

Esseritari inizialmente doveva chiamarsi Libeguali, ma non fu ammesso perché troppo simile a Liberi e Uguali, che si era presentato alle elezioni del 2018. Quest’anno, quindi, Chiappa ci ha riprovato con Esseritari, il cui nome appare però più criptico del precedente.
Figura 4. Il simbolo del movimento Esseritari - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 4. Il simbolo del movimento Esseritari - Fonte: Ministero dell'Interno

Difesa animalista indipendente nazionale organizzata

L’acronimo del daino si ripresenta anche nel simbolo di questo soggetto politico, che rappresenta una scena silvestre con quello, che dalla sagoma, sembra essere un cervo, piuttosto che un daino, sormontato da una grande luna piena, in una notte stellata (come hanno segnalato a Pagella Politica alcune lettrici e lettori).

D.A.I.N.O. si candida per la prima volta alle elezioni: il partito infatti è nato a fine luglio, ma l’impegno dei fondatori Francesca Federici e Fabrizio Battisti non è dell’ultimo momento. Tra le loro battaglie, rivela Maestri, c’è anche quella contro la mattanza dei daini al Circeo, nel Lazio.
Figura 5. Il simbolo di D.A.I.N.O. - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 5. Il simbolo di D.A.I.N.O. - Fonte: Ministero dell'Interno

Panzironi per la rivoluzione sanitaria

Meno accomodante è il simbolo del partito di Adriano Panzironi, giornalista e imprenditore, fondatore del progetto life120, un regime alimentare che, secondo Panzironi, permetterebbe di vivere fino a 120 anni.

Panzironi e il suo partito si propongono di «rivoluzionare la sanità pubblica» e la ghigliottina nel simbolo vuole dimostrare questo intento. Resta da vedere se il simbolo «sarà giudicato ammissibile oppure se ne sarà chiesta la sostituzione, ritenendo che possa costituire un incitamento alla violenza», ha sottolineato Maestri.
Figura 6. Il simbolo di Panzironi per rivoluzione sanitaria - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 6. Il simbolo di Panzironi per rivoluzione sanitaria - Fonte: Ministero dell'Interno

Sacro romano impero cattolico

«La grande cerimoniera di questo grande rito democratico che è il deposito dei contrassegni – ha sottolineato Maestri – è senza dubbio Mirella Cece del Sacro Romano Impero Cattolico».

Il movimento, che consegna il simbolo da anni, ogni volta si ripresenta con nuove aggiunte al già dettagliatissimo simbolo elettorale. Questa volta il partito – monarchico e contrario alla presentazione delle firme per le liste – ha scelto di affiggere fuori dal palazzo una gigantografia del cuore del suo simbolo come messaggio per la pace mondiale.

Mirella Cece, il cui volto appare cinque volte nel contrassegno, si presente solitamente per prima il giorno della consegna e cede per prassi i primi due posti ai colleghi, in modo da trovarsi in fila al posto numero tre, il «numero perfetto». 
Figura 7. Il Sacro romano impero cattolico di Mirella Cece - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 7. Il Sacro romano impero cattolico di Mirella Cece - Fonte: Ministero dell'Interno

Movimento del vento – Il brigante Volpicina

Anche Angelo Vezzosi, il fondatore del Movimento del vento, è un conterraneo di Maestri, a cui ha concesso un’intervista a patto di poter parlare in dialetto reggiano. Allo studioso ha detto che non ha mai fatto politica attiva e che il Brigante volpicina del titolo è lui stesso, perché da ragazzo era «furbo e svelto». 

«Io sono sempre stato dello scudo crociato», ha dichiarato Vezzosi a Maestri. «Non sono mai stato di sinistra, tant’è che i cipressi nel mio contrassegno pendono tutti a destra».
Figura 8. Il simbolo del Brigante Volpicina - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 8. Il simbolo del Brigante Volpicina - Fonte: Ministero dell'Interno

Partito della follia

Non poteva mancare in questa tornata elettorale il simbolo di Giuseppe Cirillo, noto anche come Dottor Seduction, che si era già candidato alle comunali romane dello scorso autunno.

Il sessuologo, questa volta, ha dedicato il nome del suo movimento alla follia creativa e ha presentato come logo una versione cartoon dello stesso Cirillo avvinghiato a una procace sirena, con la scritta “follia” sulla coda.

Per le amministrative di Roma Cirillo aveva diffuso un video nel quale, vestito da striscia pedonale in abito a righe bianche e nere, si distendeva sulla strada, invitando una donna ad attraversarlo.
Figura 9. Il simbolo del Partito della follia creativa - Fonte: Ministero dell'interno
Figura 9. Il simbolo del Partito della follia creativa - Fonte: Ministero dell'interno

Movimento dei poeti d’azione

Anche i Poeti d’azione di Alessandro Agostini sono una presenza fissa delle bacheche elettorali, almeno dal 1994, anno della fondazione.

Il simbolo di questa tornata elettorale rappresenta – ha scritto Maestri – l’azione poetica attraverso l’immagine di una spada e di una penna. Il movimento punta a essere un baluardo a difesa di intellettuali, artisti e poeti italiani contro «la compagine politica italiana» che li ha sempre trascurati. 

Sul sito del movimento è presente il loro programma elettorale, ma al momento non è disponibile perché, si legge, «il nostro  sito è stato hackerato!»
Figura 10. Il simbolo del Movimento dei poeti d'azione - Fonte: Ministero dell'Interno
Figura 10. Il simbolo del Movimento dei poeti d'azione - Fonte: Ministero dell'Interno

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