In questi giorni alcuni esponenti del governo guidato da Giorgia Meloni hanno criticato la decisione dell’Irlanda, avallata dall’Unione europea, di etichettare i prodotti alcolici con messaggi sui rischi per la salute causati dal consumo di alcol. «È chiaro che, come tutto, se ti fai due litri di vino sei un cretino», ha detto (min. 19:01) il 29 gennaio il vicepresidente del Consiglio Matteo Salvini (Lega) durante un evento elettorale a Varese. «Ma anche se ti bevi tre litri d’acqua, stai male, evidentemente. Che cosa facciamo? Mettiamo sulle bottiglie della Levissima che è potenzialmente pericolosa?». Alcuni giorni prima anche il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida (Fratelli d’Italia) ha fatto un ragionamento simile. «Non bisogna ricorrere ai consigli delle nonne per sapere che un po’ di vino può fare bene, mentre gli eccessi fanno male sempre, di qualsiasi prodotto», ha detto (min. 8:39) Lollobrigida il 25 gennaio ospite a Controcorrente su Rete 4. «Persino l’acqua, bevuta in quantità eccessive, può danneggiare l’organismo. E a chi verrebbe in mente di scrivere: “Nuoce gravemente alla salute”?».
Al di là del giudizio sulle etichette per i prodotti alcolici (come ha spiegato Domani al momento non sono in programma norme simili a livello europeo), il confronto fatto da Salvini e Lollobrigida non ha senso dal punto di vista scientifico.
Quando si parla del consumo di vino e alcolici, spiega il Ministero della Salute, oggi la comunità scientifica non usa «più termini come “consumo moderato”, “consumo consapevole” o simili, che potrebbero indurre il consumatore in una certa indulgenza nel bere alcolici». «Non è possibile, infatti, identificare livelli di consumo che non comportino alcun rischio per la salute», sottolinea il ministero, citando le Linee guida per una sana alimentazione, realizzate dal Crea, un centro di ricerca del Ministero dell’Agricoltura. Esiste comunque un consumo di alcol a basso rischio, che per una persona sana, che segue un’alimentazione completa e ha un peso normale, corrisponde al massimo a uno o due bicchieri di vino al giorno.
L’alcol è una sostanza tossica e cancerogena, che può favorire lo sviluppo di malattie come i tumori. Tra le altre cose il vino contiene l’etanolo, un composto chimico che può essere tossico per l’organismo. «Sia per la quantità che per la concomitante presenza di un tossico, non possiamo considerare le bevande alcoliche come una fonte di sostanze protettive per la salute», ha inoltre sottolineato il Crea, commentando gli studi che hanno evidenziato effetti benefici di alcune sostanze contenute nei prodotti alcolici come il vino.
Discorso completamente diverso vale per l’acqua, la cui composizione non è tossica per gli esseri umani. Questo non vuol dire però che il nostro organismo non abbia dei limiti quando si parla di consumo di acqua. Come ha spiegato a ottobre 2022 il Washington Post in un approfondimento divulgativo, ogni corpo reagisce in maniera diversa se ingerisce grandi quantità di acqua. Di norma i reni di una persona sana riescono a filtrare circa un litro di acqua all’ora. Se si esagera, la conseguenza più probabile è che si debba urinare con più frequenza. In casi molto rari si possono rischiare conseguenze peggiori, con giramenti di testa e disorientamento, o addirittura la morte.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ogni giorno in Italia muoiono in media 48 persone per patologie legate al consumo di alcol, oltre 17 mila in un anno.
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Al di là del giudizio sulle etichette per i prodotti alcolici (come ha spiegato Domani al momento non sono in programma norme simili a livello europeo), il confronto fatto da Salvini e Lollobrigida non ha senso dal punto di vista scientifico.
Quando si parla del consumo di vino e alcolici, spiega il Ministero della Salute, oggi la comunità scientifica non usa «più termini come “consumo moderato”, “consumo consapevole” o simili, che potrebbero indurre il consumatore in una certa indulgenza nel bere alcolici». «Non è possibile, infatti, identificare livelli di consumo che non comportino alcun rischio per la salute», sottolinea il ministero, citando le Linee guida per una sana alimentazione, realizzate dal Crea, un centro di ricerca del Ministero dell’Agricoltura. Esiste comunque un consumo di alcol a basso rischio, che per una persona sana, che segue un’alimentazione completa e ha un peso normale, corrisponde al massimo a uno o due bicchieri di vino al giorno.
L’alcol è una sostanza tossica e cancerogena, che può favorire lo sviluppo di malattie come i tumori. Tra le altre cose il vino contiene l’etanolo, un composto chimico che può essere tossico per l’organismo. «Sia per la quantità che per la concomitante presenza di un tossico, non possiamo considerare le bevande alcoliche come una fonte di sostanze protettive per la salute», ha inoltre sottolineato il Crea, commentando gli studi che hanno evidenziato effetti benefici di alcune sostanze contenute nei prodotti alcolici come il vino.
Discorso completamente diverso vale per l’acqua, la cui composizione non è tossica per gli esseri umani. Questo non vuol dire però che il nostro organismo non abbia dei limiti quando si parla di consumo di acqua. Come ha spiegato a ottobre 2022 il Washington Post in un approfondimento divulgativo, ogni corpo reagisce in maniera diversa se ingerisce grandi quantità di acqua. Di norma i reni di una persona sana riescono a filtrare circa un litro di acqua all’ora. Se si esagera, la conseguenza più probabile è che si debba urinare con più frequenza. In casi molto rari si possono rischiare conseguenze peggiori, con giramenti di testa e disorientamento, o addirittura la morte.
Secondo i dati dell’Istituto superiore di sanità (Iss), ogni giorno in Italia muoiono in media 48 persone per patologie legate al consumo di alcol, oltre 17 mila in un anno.
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