Il 27 aprile, durante la discussione sulla proposta di legge sul taglio del personale delle forze armate, la Camera ha approvato un emendamento che proroga di dieci anni il termine entro cui ridurre l’organico della difesa, passando dalle attuali 167 mila unità a 150 mila. Se la legge dovesse essere approvata nella sua forma attuale, il taglio non dovrà più essere effettuato entro il 2024, come ora previsto, ma entro il 2034. Il testo – che è il risultato dell’unificazione di sei proposte presentate a partire dal 2019 – deve comunque ancora ricevere il via libera definitivo dell’aula e passare poi all’esame del Senato.
Le discussioni sulla consistenza del personale della difesa – che include l’esercito, la marina e l’areonautica – non sono una novità, e già due anni fa il Ministero della Difesa aveva espresso dubbi riguardo alla possibilità, o la necessità, di ridurre l’organico di circa 20 mila persone entro il termine del 2024, deciso a sua volta da una legge del 2010. Oggi gli obiettivi fissati per il 2024 sembrano comunque particolarmente lontani: tutti i dipartimenti della Difesa hanno un organico superiore ai limiti, e anche la divisione della spesa militare è sproporzionata, a scapito di investimenti e spese per attività come l’addestramento o la manutenzione dei mezzi.
Le discussioni sulla consistenza del personale della difesa – che include l’esercito, la marina e l’areonautica – non sono una novità, e già due anni fa il Ministero della Difesa aveva espresso dubbi riguardo alla possibilità, o la necessità, di ridurre l’organico di circa 20 mila persone entro il termine del 2024, deciso a sua volta da una legge del 2010. Oggi gli obiettivi fissati per il 2024 sembrano comunque particolarmente lontani: tutti i dipartimenti della Difesa hanno un organico superiore ai limiti, e anche la divisione della spesa militare è sproporzionata, a scapito di investimenti e spese per attività come l’addestramento o la manutenzione dei mezzi.