È vero che il Pd ha votato contro le armi all’Ucraina al Parlamento Ue?

Questa accusa sta circolando molto nelle ultime ore, ma le cose non stanno così
ANSA
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Negli ultimi giorni è circolata molto la notizia, rilanciata anche dal leader di Azione Carlo Calenda, secondo cui alcuni parlamentari europei del Partito democratico avrebbero votato contro l’invio delle armi all’Ucraina. L’8 ottobre il capodelegazione del Pd al Parlamento Ue, Brando Benifei, ha scritto su Twitter che si tratta di una «fake news».

Abbiamo verificato e non è vero che i parlamentari europei del Partito democratico hanno votato contro l’invio di armi all’Ucraina.

Che cosa ha votato il Parlamento Ue

Il 6 ottobre, il Parlamento europeo ha approvato con 504 voti a favore, 26 contrari e 36 astensioni, una risoluzione non legislativa (qui il testo integrale) sull’aggressione della Russia contro l’Ucraina. Tra le altre cose, con il testo – che, ricordiamo, non ha un valore di legge, ma è una sorta di dichiarazione di intenti – il Parlamento Ue ha invitato gli Stati membri dell’Unione europea a «rafforzare massicciamente la loro assistenza militare» all’Ucraina, per permetterle di «riacquisire il pieno controllo su tutto il suo territorio riconosciuto a livello internazionale».

Come mostra (pag. 27) il resoconto delle votazioni, tra i voti contrari non ci sono quelli dei parlamentari europei del Partito democratico, anzi. I 14 eurodeputati del Pd presenti in aula hanno votato tutti a favore: Pietro Bartolo, Brando Benifei, Caterina Chinnici, Andrea Cozzolino, Paolo De Castro, Giuseppe Ferrandino, Camilla Laureti, Pierfrancesco Majorino, Alessandra Moretti, Pina Picierno, Giuliano Pisapia, Franco Roberti, Massimiliano Smeriglio e Patrizia Toia. Tra gli astenuti ci sono quattro parlamentari del Movimento 5 stelle: Tiziana Beghin, Fabio Massimo Castaldo, Laura Ferrara e Mario Furore. 

I parlamentari europei del Pd si sono invece divisi sulla votazione di un emendamento, presentato da due membri irlandesi del gruppo parlamentare della Sinistra, Clare Daly e Mick Wallace. Da quando è scoppiata la guerra, entrambi questi due europarlamentari hanno attirato critiche per la loro posizione nei confronti della Russia. Per esempio, all’inizio di marzo Daly e Wallace hanno votato contro una risoluzione che condannava l’aggressione russa dell’Ucraina. 

Al di là delle posizioni di Daly e Wallace (che hanno poi votato contro al testo finale), il loro emendamento chiedeva di inserire nella risoluzione del Parlamento Ue del 6 ottobre un invito all’Ue e agli Stati membri di «vagliare tutte le potenziali vie per la pace e a proseguire gli sforzi per porre immediatamente fine alla guerra». Otto parlamentari del Pd (Bartolo, Chinnici, Cozzolino, Ferrandino, Laureti, Majorino, Roberti e Smeriglio) hanno votato (pag. 14) a favore dell’emendamento, poi bocciato, insieme ai membri del Movimento 5 stelle citati sopra e a 17 parlamentari della Lega, mentre gli altri quattro parlamentari del Pd (Benifei, Picierno, Pisapia e Toia) hanno votato contro.

Ricapitolando: al Parlamento Ue, i parlamentari del Pd hanno votato tutti a favore di una risoluzione che chiedeva di «rafforzare massicciamente» l’invio di armi all’Ucraina. I parlamentari del Pd si sono divisi sul voto di un emendamento, poi bocciato dall’aula, che chiedeva di inserire nella risoluzione un riferimento agli sforzi per cercare «immediatamente» la fine della guerra.

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