Il nuovo “partito dei sindaci” non è un partito e non è solo dei sindaci

È stato lanciato da un assessore romano e si propone come alternativa a chi non si riconosce nei partiti di centrosinistra
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore di Roma Alessandro Onorato, la sindaca di Genova Silvia Salis e il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni – ANSA/ANGELO CARCONI
Il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, l’assessore di Roma Alessandro Onorato, la sindaca di Genova Silvia Salis e il sindaco di Udine Alberto Felice De Toni – ANSA/ANGELO CARCONI
Periodicamente in Italia riaffiora l’idea di fondare un “partito dei sindaci”, una rete di amministratori intenzionati a portare nella politica nazionale l’esperienza maturata nei territori, lontano dalle logiche dei partiti tradizionali. L’ultimo tentativo nasce a Roma, dove un assessore comunale punta a riunire nel campo del centrosinistra chi si riconosce più nella gestione concreta delle città che nelle sigle di partito.

«È un progetto che nasce dal basso e unisce tutti gli amministratori civici che si sentono nel campo del centrosinistra e che non si rispecchiano nell’attuale offerta della nostra coalizione». Così Alessandro Onorato, assessore al Turismo e allo Sport del Comune di Roma, ha descritto a Pagella Politica “Progetto Civico Italia”, l’iniziativa con cui vuole dare rappresentanza a chi oggi non si riconosce nel cosiddetto “campo largo”.

Alla presentazione, tenutasi a Roma il 20 ottobre, hanno partecipato circa 200 amministratori, tra cui diversi sindaci di grandi città che, pur sostenuti da forze politiche di centrosinistra, non sono iscritti ad alcun partito. Tra questi figurano il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi e la sindaca di Genova Silvia Salis. È anche per questo che l’iniziativa è stata subito etichettata come “il partito dei sindaci”. In realtà, almeno per ora, non si tratta di un partito vero e proprio né di un progetto riservato soltanto ai primi cittadini.

Secondo i promotori, l’obiettivo è riportare al centro del dibattito nazionale temi che nascono dai problemi quotidiani delle amministrazioni locali, come la sicurezza, il decoro urbano e la semplificazione burocratica. Sono questioni che, a loro giudizio, oggi vengono affrontate quasi esclusivamente dai partiti di centrodestra, ma che restano tra le principali preoccupazioni di chi governa comuni, province e regioni, indipendentemente dall’appartenenza politica.

Una federazione di realtà civiche

L’idea di un “partito dei sindaci” non è però nuova. Tentativi simili si sono già visti in passato: l’ultimo risale al 2018, quando l’allora sindaco di Parma Federico Pizzarotti e quello di Cerveteri Alessio Pascucci lanciarono “Italia in Comune”, un progetto presto abbandonato che mirava a riunire in un’unica formazione nazionale le varie liste civiche locali. “Progetto Civico Italia” si colloca su una linea diversa.

«Non si può pensare di fare qualcosa di nuovo, in forma civica, replicando le logiche e i meccanismi dei partiti tradizionali», ha spiegato a Pagella Politica Alberto Bernava, sindaco di San Vito al Tagliamento, in provincia di Pordenone, che ha aderito all’iniziativa di Onorato. Quest’ultimo non è nuovo alla politica: è stato eletto per tre volte consigliere comunale a Roma – la prima nel 2008 con il Partito Democratico, da cui è uscito un anno dopo – e alle elezioni comunali del 2021 ha coordinato la lista civica a sostegno del sindaco Roberto Gualtieri, entrando poi in giunta come assessore. Ora punta a trasformare quell’esperienza locale in un progetto politico di respiro nazionale.

“Progetto Civico Italia” non si presenta comunque come un partito. Al momento – spiegano alcuni esponenti – non ha la struttura né le gerarchie tipiche delle forze politiche tradizionali, ma aspira a mettere in collegamento le amministrazioni locali attive in tutta Italia. «È una rete di amministratori che governano bene piccole, medie e grandi città, da Bolzano a Caltanissetta, da Udine a Palermo», ha spiegato Onorato. Le attività sul territorio saranno coordinate da organismi regionali, come quello già costituito a Palermo il 29 ottobre.

L’ambizione è offrire una “casa” politica agli amministratori senza una storia di militanza nei partiti tradizionali. «Provenendo da una cultura amministrativa, non avevo mai trovato un punto di riferimento politico a livello nazionale», ha raccontato Bernava. «Il valore di questo progetto è quello di essere una sorta di federazione di realtà civiche locali, che continuano a lavorare sul territorio mantenendo allo stesso tempo uno sguardo sul piano nazionale».

In “Progetto Civico Italia” non ci sono però solo sindaci, perché all’iniziativa stanno aderendo anche assessori e consiglieri, sia comunali sia regionali. Secondo i dati forniti dall’organizzazione, più di 300 amministratori da tutto il Paese hanno aderito all’iniziativa, anche in territori con forti specificità locali. È il caso di Angelo Gennaccaro, assessore della Regione Trentino-Alto Adige e vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano. Alle elezioni provinciali di Bolzano del 2023 si è candidato con una lista civica, sostenendo con un appoggio esterno, dopo l’elezione in consiglio, il presidente Arno Kompatscher, esponente del Südtiroler Volkspartei (SVP), il principale partito autonomista della provincia autonoma di Bolzano. 

Gennaccaro ha spiegato a Pagella Politica: «Anche per un territorio fortemente autonomista è importante che gli amministratori di tutta Italia condividano buone pratiche, utili ad affrontare i problemi di tutti i giorni. Sono temi di cui la politica nazionale parla molto, ma che alla fine ricadono sulle amministrazioni locali».
Angelo Gennaccaro, assessore della Regione Trentino-Alto Adige e vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano – Fonte: ANSA
Angelo Gennaccaro, assessore della Regione Trentino-Alto Adige e vicepresidente del Consiglio provinciale di Bolzano – Fonte: ANSA

La politica dal basso

Secondo i promotori, Progetto Civico Italia vuole essere anche una piattaforma di collaborazione e di scambio di esperienze tra amministratori.

I rappresentanti provenienti dal Sud Italia, in particolare, hanno evidenziato il problema dell’emigrazione verso il Nord, con i giovani attratti da opportunità e servizi considerati migliori. «In tema di trasporti pubblici, collegamenti aerei e qualità delle cure esistono diverse Italie, e il Sud è il fanalino di coda», ha dichiarato a Pagella Politica il deputato dell’Assemblea regionale siciliana Ismaele La Vardera, evidenziando l’importanza di una rete capace di individuare soluzioni comuni a problemi condivisi. 

Pur esistendo una carta dei valori, il progetto non ha ancora un programma dettagliato con priorità e strumenti precisi. Nonostante ciò, gli organizzatori hanno affermato che tra gli obiettivi principali ci sono l’efficienza del sistema sanitario, la semplificazione burocratica e l’innovazione tecnologica. In più, l’intenzione è di puntare su questioni – come la sicurezza delle città, le piccole e medie imprese e le partite IVA – che «inspiegabilmente la sinistra ha lasciato alla destra e su cui noi, invece, vogliamo cambiare passo», ha sottolineato Onorato.

A Udine, per esempio, il sindaco Alberto De Toni ha raccontato di aver avviato un progetto che, a suo dire, potrebbe essere riproposto anche in altre città italiane. «La sicurezza urbana è un problema reale», ha affermato De Toni a Pagella Politica. «Ma al posto delle ronde illegali proposte da una certa destra, noi abbiamo dato vita a un modello di sicurezza partecipata», in cui vengono selezionati e formati cittadini per consentire loro di individuare e segnalare tempestivamente alle forze dell’ordine eventuali situazioni di pericolo.

In generale, hanno spiegato gli esponenti di Progetto Civico Italia, l’obiettivo è affrontare tutti quei problemi «che non trovano soluzione a livello nazionale e che finiscono inevitabilmente per ricadere sulle amministrazioni locali».
Il sindaco di Udine Alberto De Toni - Fonte: ANSA
Il sindaco di Udine Alberto De Toni - Fonte: ANSA

Civici, ma di centrosinistra

Non è ancora chiaro quale forma assumerà in futuro questo progetto: se resterà una rete di amministratori, se diventerà un movimento politico o se finirà per trasformarsi in un vero e proprio partito. L’idea di “Progetto Civico Italia” è di collocarsi nell’area del centrosinistra, in un momento in cui, secondo i sondaggi, la coalizione di centrodestra al governo ha aumentato i propri consensi rispetto alle elezioni del 2022. 
L'assessore a Turismo, Grandi Eventi e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato – Fonte: ANSA
L'assessore a Turismo, Grandi Eventi e Sport di Roma Capitale Alessandro Onorato – Fonte: ANSA
«Più che di “campo largo” parlerei di coalizione, e credo sia l’unica soluzione possibile», ha specificato Onorato. L’obiettivo è dunque dare vita a una forza politica capace di rafforzare i consensi attorno all’alleanza che unisce Partito Democratico, Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi-Sinistra. Secondo Onorato, per riuscirci è necessario partire dai problemi concreti delle persone, cercando di riconquistare il consenso di quel ceto medio che è «troppo ricco per essere aiutato e troppo povero per farcela da solo».

Così, nel caso in cui il centrosinistra decida di scegliere il candidato alla presidenza del Consiglio tramite le primarie, “Progetto Civico Italia” ha dichiarato l’intenzione di presentare anche un proprio nome.

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