«Onorevole, concluda la prego. «Presidente, un minuto, per favore». «Presidente, vado a concludere». «No, concluda ora, onorevole». E ancora: «Ha ancora un minuto, deputato». «Presidente, me ne dia altri due». Spesso, durante le sedute della Camera, quando si avvicina la fine dei discorsi dei deputati, si sentono ripetere botta e risposta del genere tra i parlamentari e i presidenti di turno che dirigono i lavori dell’assemblea. Alla Camera infatti, così come al Senato, i deputati hanno tempi ben precisi per intervenire, a seconda del tipo di seduta. Per esempio, durante le discussioni iniziali di una proposta di legge, se interviene un deputato per ciascun gruppo parlamentare il tempo di parola per ognuno è di al massimo venti minuti, mentre durante il question time i deputati hanno al massimo un minuto di tempo per illustrare la loro domanda al ministro che poi risponde.
Il problema, però, è che spesso i deputati vanno oltre i tempi prestabiliti, chiedendo al presidente di turno qualche secondo, se non qualche minuto in più. A volte i deputati sforano per la loro foga oratoria, altre volte invece per rallentare i tempi dei lavori, come tattica di ostruzionismo. Così la Camera ha deciso di prendere provvedimenti: da martedì 9 settembre, con la ripresa dei lavori dell’aula dopo la pausa estiva, sarà sperimentato il nuovo impianto audio, con i nuovi microfoni temporizzati per i deputati. In pratica, quando mancheranno pochi secondi prima della conclusione dell’intervento di un deputato, il suo micronfono inizierà a lampeggiare segnalando al parlamentare che il tempo sta per scadere. E allo scadere del tempo, il microfono si spegnerà automaticamente. Questo sistema, già in vigore al Senato, serve a garantire più ordine negli interventi, ma ci sono comunque alcuni dubbi.
Il problema, però, è che spesso i deputati vanno oltre i tempi prestabiliti, chiedendo al presidente di turno qualche secondo, se non qualche minuto in più. A volte i deputati sforano per la loro foga oratoria, altre volte invece per rallentare i tempi dei lavori, come tattica di ostruzionismo. Così la Camera ha deciso di prendere provvedimenti: da martedì 9 settembre, con la ripresa dei lavori dell’aula dopo la pausa estiva, sarà sperimentato il nuovo impianto audio, con i nuovi microfoni temporizzati per i deputati. In pratica, quando mancheranno pochi secondi prima della conclusione dell’intervento di un deputato, il suo micronfono inizierà a lampeggiare segnalando al parlamentare che il tempo sta per scadere. E allo scadere del tempo, il microfono si spegnerà automaticamente. Questo sistema, già in vigore al Senato, serve a garantire più ordine negli interventi, ma ci sono comunque alcuni dubbi.