Il 24 agosto, Fratelli d’Italia ha pubblicato sui suoi profili ufficiali social uno spezzone della puntata del programma In Onda, trasmessa la sera precedente. «Vogliono indagare Giorgia Meloni per renderla incandidabile?», si chiede Fratelli d’Italia condividendo un video, dove si vede il conduttore Luca Telese sostenere che, secondo alcuni, la leader del partito Giorgia Meloni rischierebbe di essere incandidabile per le elezioni del 25 settembre se fosse indagata per aver diffuso sui social il video (poi rimosso dalle piattaforme) di uno stupro, avvenuto a Piacenza il 21 agosto.
«Sarebbe un golpe, non avrei un altro modo per chiamarlo», ha commentato in trasmissione Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia, sottolineando che il video era stato diffuso da alcuni quotidiani prima di Meloni.
Ma davvero la leader di Fratelli d’Italia sarebbe incandidabile se fosse indagata per il video dello stupro di Piacenza? In breve, la risposta è no, per una serie di motivi.
«Sarebbe un golpe, non avrei un altro modo per chiamarlo», ha commentato in trasmissione Guido Crosetto, co-fondatore di Fratelli d’Italia, sottolineando che il video era stato diffuso da alcuni quotidiani prima di Meloni.
Ma davvero la leader di Fratelli d’Italia sarebbe incandidabile se fosse indagata per il video dello stupro di Piacenza? In breve, la risposta è no, per una serie di motivi.