Il 13 aprile il Consiglio dei ministri ha approvato il cosiddetto “decreto Pnrr-bis”, che contiene alcune misure per accelerare l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), finanziato con risorse europee per far fronte alla crisi causata dalla pandemia di Covid-19.
Il testo del decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, ma secondo diverse fonti stampa il provvedimento anticipa, tra le altre cose, una misura introdotta dal primo decreto-legge sul Pnrr, che rende obbligatorio per tutti coloro che offrono servizi al pubblico di accettare pagamenti elettronici, quindi con carte di debito o di credito, pena una sanzione amministrativa da 30 euro, a cui si aggiunge il 4 per cento del valore della transazione negata. L’obbligo sarebbe dovuto scattare il 1° gennaio 2023, ma ora entrerà in vigore già a partire dal 30 giugno 2022.
La discussione sulla necessità di rendere necessario il Pos (dall’inglese point of sale) non è nuova, anzi. L’obbligo di accettare i pagamenti elettronici è in vigore dal 2012, ma finora nessun governo era riuscito a imporre vere e proprie sanzioni per chi non lo rispetta. E ci sono dubbi sulla reale fattibilità delle novità introdotte dal governo Draghi.
Il testo del decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale, ma secondo diverse fonti stampa il provvedimento anticipa, tra le altre cose, una misura introdotta dal primo decreto-legge sul Pnrr, che rende obbligatorio per tutti coloro che offrono servizi al pubblico di accettare pagamenti elettronici, quindi con carte di debito o di credito, pena una sanzione amministrativa da 30 euro, a cui si aggiunge il 4 per cento del valore della transazione negata. L’obbligo sarebbe dovuto scattare il 1° gennaio 2023, ma ora entrerà in vigore già a partire dal 30 giugno 2022.
La discussione sulla necessità di rendere necessario il Pos (dall’inglese point of sale) non è nuova, anzi. L’obbligo di accettare i pagamenti elettronici è in vigore dal 2012, ma finora nessun governo era riuscito a imporre vere e proprie sanzioni per chi non lo rispetta. E ci sono dubbi sulla reale fattibilità delle novità introdotte dal governo Draghi.