Mentre i criminali informatici sferrano attacchi sempre più sofisticati e difficili da neutralizzare, le aziende italiane restano in una condizione di emergenza continua: non investono abbastanza, o non lo fanno nel modo giusto. La maggior parte delle imprese e degli enti della pubblica amministrazione (Pa) non hanno messo a punto strategie di cybersecurity adeguate, anteponendo logiche emergenziali a investimenti strutturali.
Negli ultimi giorni, questa fragilità, già di per sé preoccupante, è diventata ancora più allarmante con il rischio di attacchi informatici alle infrastrutture principali del nostro Paese che potrebbero innescarsi con la guerra in Ucraina. Il 28 febbraio l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) ha per esempio diramato la raccomandazione a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali di adottare «una postura di massima difesa cibernetica» in relazione all’aggravarsi del conflitto ucraino. Il 14 febbraio la stessa Acn aveva segnalato i rischi a cui sono esposte le imprese italiane in contatto con gli operatori in Ucraina, invitandole a innalzare i livelli di cybersicurezza.
Il pericolo è stato evidenziato il 24 febbraio anche da Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti, in un’audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir).
Negli ultimi giorni, questa fragilità, già di per sé preoccupante, è diventata ancora più allarmante con il rischio di attacchi informatici alle infrastrutture principali del nostro Paese che potrebbero innescarsi con la guerra in Ucraina. Il 28 febbraio l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (Acn) ha per esempio diramato la raccomandazione a tutti gli operatori di infrastrutture digitali nazionali di adottare «una postura di massima difesa cibernetica» in relazione all’aggravarsi del conflitto ucraino. Il 14 febbraio la stessa Acn aveva segnalato i rischi a cui sono esposte le imprese italiane in contatto con gli operatori in Ucraina, invitandole a innalzare i livelli di cybersicurezza.
Il pericolo è stato evidenziato il 24 febbraio anche da Franco Gabrielli, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega ai Servizi segreti, in un’audizione al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir).