Dall’inizio della crisi economica, l’Italia ha perso oltre un quinto della sua produzione industriale: più precisamente il 22,4 per cento tra il 2008 e il 2015. Lo abbiamo ricordato pochi giorni fa a proposito di una dichiarazione del ministro per lo Sviluppo economico Carlo Calenda.



In pochi paesi la crisi ha colpito più duramente. Tra tutti i paesi OCSE, solo Grecia e Spagna hanno fatto peggio (rispettivamente -28,6 e -22,6): ma bisogna anche tener conto del fatto che l’Italia è la seconda manifattura europea, superata solo dalla Germania. Ma in questo quadro piuttosto fosco ci sono segnali di speranza, come ha detto lo stesso ministro Calenda. L’export italiano sta toccando nuovi record, coerentemente con decenni di crescita piuttosto costante: nel 2016 si prevede una cifra superiore ai 380 miliardi di euro.



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