Il primato della Democrazia cristiana
L’egemonia democristiana sugli esecutivi della Repubblica, di cui
abbiamo già parlato, è evidente osservando la classifica dei membri di governo più longevi. Dei dieci ministri e sottosegretari che hanno ricoperto incarichi di governo più a lungo, nove sono infatti appartenenti alla Democrazia cristiana (Dc).
Il primato spetta a
Giulio Andreotti, che ha trascorso circa 35 anni e 7 mesi al governo. Il politico romano ha ricoperto il primo incarico di governo nel giugno 1947, come sottosegretario alla Presidenza del Consiglio durante il quarto governo De Gasperi. Andreotti porrà fine alla sua esperienza nell’esecutivo nel giugno 1992, poche settimane dopo aver ritirato la sua candidatura a presidente della Repubblica.
Ad Andreotti seguono altri importanti dirigenti democristiani. Tra questi il lucano
Emilio Colombo (32 anni al governo), l’abruzzese
Remo Gaspari (24 anni e 7 mesi), i liguri
Paolo Emilio Taviani (21 anni e 8 mesi) e
Carlo Donat-Cattin (16 anni e 7 mesi), il calabrese
Dario Antoniozzi (16 anni e 6 mesi, di cui solo tre anni da ministro), e infine
Aldo Moro,
Oscar Luigi Scalfaro e
Giacinto Bosco con poco più di 15 anni.
L’eccezione socialdemocratica
L’unico non democristiano tra i ministri più longevi è invece il piemontese
Pier Luigi Romita, che ha ricoperto incarichi di governo per un totale di 15 anni e 11 mesi tra il 1963 e il 1992 in rappresentanza del Partito socialista democratico italiano (Psdi) prima e del Partito socialista italiano (Psi) a partire dal 1989.
I record di incarichi e governi nella prima Repubblica
Sono invece tutti democristiani i ministri che hanno ricoperto più incarichi e che hanno servito in più governi dal 1946 a oggi. Giulio Andreotti ed Emilio Colombo vantano ancora il primato di incarichi avendo ricoperto rispettivamente 38 e 37 ruoli da ministro o sottosegretario, compresi alcuni brevi incarichi ad interim per sostituire colleghi dimissionari.
Colombo ha invece partecipato al maggior numero di governi della Repubblica, 36 su un totale di 50 tra il 1946 e il 1994. Il politico lucano, già membro dell’Assemblea Costituente, fu escluso dal governo solo in quattro esecutivi guidati da De Gasperi, in cinque da Giulio Andreotti (durante tre dei quali ricoprì la carica di presidente del Parlamento Europeo), in uno da Cossiga, nei due guidati da Bettino Craxi, e da ultimo nel sesto governo Fanfani.
La seconda Repubblica
Sin dalla sua “discesa in campo” del 1994, Silvio Berlusconi ha criticato i cosiddetti «professionisti della politica», un’affermazione
ribadita più di recente, nel 2016. Eppure lo stesso
Berlusconi è tra i più longevi uomini politici della seconda Repubblica, avendo ricoperto incarichi di governo per circa 9 anni e un mese come il fido sottosegretario
Gianni Letta, il leghista
Roberto Maroni e l’ex missino
Altero Matteoli.
Nella seconda Repubblica il primato spetta tuttavia a due politici provenienti da regioni del Meridione, entrambi al governo per 9 anni e 8 mesi. Si tratta del siciliano
Gianfranco Micciché, più volte sottosegretario e brevemente ministro dello Sviluppo e della Coesione Territoriale tra il 2005 e il 2006, e del calabrese
Marco Minniti, anche lui a lungo sottosegretario e successivamente ministro dell’Interno nel governo Gentiloni.