Cronaca della crisi: Conte ha la fiducia della Camera

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Lunedì 18 gennaio, alle ore 12, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso le proprie comunicazioni alla Camera, ovvero ha fatto un discorso sulla crisi in corso.

Nel suo intervento, il premier ha rivolto un appello esplicito alle forze politiche esterne alla maggioranza: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».

Dopo le comunicazioni, il governo ha posto la fiducia su una risoluzione presentata dalla maggioranza. La votazione si è conclusa in serata con 321 sì, 259 contrari e 27 astenuti, ovvero i deputati di Italia viva.

L’esecutivo guidato da Giuseppe Conte ha quindi ottenuto la fiducia della Camera superando la soglia della maggioranza relativa (per cui bastava anche un solo voto a favore in più dei contrari) e andando anche oltre la maggioranza assoluta dell’aula, fissata a 315 su 629 deputati (generalmente sono 630, c’è un seggio vacante dalle dimissioni del deputato Pd Pier Carlo Padoan, oggi presidente di Unicredit).

Domani, martedì 19 gennaio, alle ore 9, questi passaggi verranno ripetuti al Senato, dove i numeri sono particolarmente fragili. A Palazzo Madama la maggioranza assoluta è di 161 senatori su 321 (nel computo ci sono anche sei senatori a vita). Per raggiungere questa cifra senza i 18 senatori di Italia viva, il governo avrebbe bisogno di almeno una decina di “responsabili”. Perché il voto di fiducia passi è sufficiente la maggioranza semplice, ossia la maggioranza relativa dei presenti (anche un solo voto a favore in più). Conte verrebbe quindi riconfermato anche senza arrivare alla maggioranza assoluta al Senato, ma la vittoria verrebbe considerata debole e si porrebbe comunque un problema di stabilità per i mesi a venire.

Pagella Politica ha seguito in diretta gli sviluppi della giornata.



20.58 – La diretta di Pagella Politica si conclude qui. Grazie a chi ci ha seguito. Si ricomincia domani alle 9.30 per le comunicazioni del presidente del Consiglio al Senato e la votazione decisiva per la sopravvivenza del governo.

20:48 – Si è conclusa la votazione nominale sulla fiducia al governo. I voti a favore sono stati 321, i contrari 259 e gli astenuti 27. I presenti erano in tutto 607.

19:42 – Che cosa è successo finora: Oggi alle 12 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha reso le proprie comunicazioni alla Camera sull’attuale situazione politica. Il premier ha fatto appello al sostegno delle forze appartenenti alla tradizione europeista. Il governo ha posto la questione di fiducia su una delle risoluzioni: i voti a favore serviranno a definire i numeri della maggioranza parlamentare a sostegno dell’esecutivo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva (che si asterranno). Si sono appena concluse le dichiarazioni di voto dei gruppi parlamentari. Il risultato finale è atteso per le ore 21.

19:41 – Si sono appen concluse le dichiarazioni di voto. È appena iniziato l’appello nominale per il voto di fiducia. La procedura richiede che i deputati vengano chiamati per nome a votare, uno per volta.

19:32 – L’ultima dichiarazione di voto è del Movimento 5 stelle, che conferma la fiducia al governo. «Siamo estremamente preoccupati che una crisi di governo possa pregiudicare la messa in opera degli impegni del Recovery: rischiamo di perdere un’opportunità storica per sostenere quel progetto europeista che per la prima volta dopo decenni trova attivazione», ha detto il capogruppo M5s Davide Crippa nel suo intervento.

19:22 – «Gli italiani sono di fronte a uno spettacolo disarmante, immondo e indegno: una sorta di calcio mercato dei parlamentari con improbabili talent scout come Mastella, e lo dico non tanto per esprimere un giudizio morale su Mastella ma pensando al giudizio che dava su quelli che ora chiamate “costruttori”, la principale forza politica del suo governo cioè il M5s. I termini più gentili allora erano traditori, venduti, voltagabbana», ha detto il capogruppo della Lega Riccardo Molinari.

19:14 – Il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari: «Questo è un governo che è nato solo per ragioni tattiche e contro qualcuno: Matteo Salvini». La Lega, con gli alleati di centrodestra, voterà contro la fiducia al governo.

19:10 – «Rinnoveremo a lei e al governo la nostra fiducia senza dubbio. La scelta di aprire una crisi al buio è incomprensibile e interrompe, lo dico al collega Rosato, una strada di dialogo avviato», ha detto il capogruppo del Pd Graziano Delrio nel corso delle dichiarazioni di voto alla Camera. «Ricordo che il popolo non si esprime solo attraverso il voto, c’è la rappresentanza parlamentare e quello che stiamo facendo è pienamente costituzionale – ha aggiunto Delrio – oggi siamo qui a dire ancora che rafforzare i governi significa stare dalla parte dei più deboli».

19:02 – La risoluzione della maggioranza a favore del governo ha un testo molto breve: «La Camera, udite le comunicazioni del presidente del Consiglio dei ministri sulla situazione politica in atto, le approva». Seguono le firme dei dai capigruppo Davide Crippa (M5s), Graziano Delrio (Pd), Federico Fornaro (Leu), Alessandro Fusacchia (Misto-Cd), Renate Gebhard (Misto-Minoranze linguistiche) e Antonio Tasso (Maie). Il governo ha posto la fiducia sulla risoluzione. I voti favorevoli, astenuti e contrari serviranno quindi a stabilire quale sia il perimetro della maggioranza al momento.

18:46 – Forza Italia, come il resto del centrodestra, non voterà la fiducia al governo. Lo ha annunciato nel corso delle dichiarazioni di voto la capogruppo del partito Maria Stella Gelmini. «Noi siamo profondamente e autenticamente europeisti, liberali e socialisti ma siamo alternativi alle forze che compongono il suo governo», ha detto Gelmini, rispondendo all’appello di Conte.

18:43 – «Presidente Conte – ha aggiunto Meloni – siete sicuri che il presidente della Repubblica vi consentirà di governare in assenza di una maggioranza assoluta? Dopo che nel 2018 si è rifiutato di dare l’incarico al centrodestra perché non c’era la certezza sui numeri. Pensate che le regole della democrazia valgono solo per il centrodestra? Le regole valgono per tutti». La leader di Fratelli d’Italia si riferisce alla possibilità – molto concreta per il voto di domani al Senato – che il governo ottenga solo la maggioranza relativa dei voti ma non la maggioranza assoluta.

18:38 – La leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni ha annunciato il voto contrario del suo partito alla fiducia. Meloni ha criticato duramente il presidente del Consiglio: «Avvocato Conte, stamattina io mi sono vergognata per lei, non solo per quell’“aiutaci” che tradiva la sua disperazione, ma per il mercimonio che ha inscenato in quest’aula».

18:30 – «Non ci spaventa l’opposizione», ha concluso il coordinatore nazionale di Italia viva Ettore Rosato.

18:23 – «Siete venuti qui senza l’assillo della maggioranza relativa perché vi abbiamo garantito l’astensione sulla fiducia», ha sottolineato Rosato. La maggioranza relativa viene infatti computata sul totale dei favorevoli e dei contrari. Il coordinatore nazionale di Italia viva ha anche ribadito che il suo partito voterà la scostamento di bilancio, il decreto Ristori e il decreto Covid.

18:17 – È in corso l’intervento di Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Italia viva. «Siamo pienamente consapevoli della nostra scelta, la nostra è stata una rottura responsabile, è stata una scelta proporzionale al rischio che corre il Paese», ha detto Rosato in riferimento alla decisione del suo partito di ritirare la propria delegazione dal governo portandolo sull’orlo della crisi.

18:08 – Il capogruppo di Liberi e uguali Federico Fornaro ha annunciato che il suo partito voterà la fiducia al governo. Leu era già fra i partiti della maggioranza.

18:04 – Le componenti del gruppo misto Noi con l’Italia – Unione Sudamericana Emigrati Italiani – Cambiamo! – Alleanza di centro non voteranno la fiducia al governo. Lo ha detto Maurizio Lupi (Noi con l’Italia) nel corso della sua dichiarazione di voto. Lupi è fra i firmatari di una risoluzione di centrodestra in cui si richiedono le dimissioni di Conte.

17:57 – Bruno Tabacci (Centro democratico) ha annunciato la fiducia del suo partito al governo. La componente conta 11 deputati. «Secondo me non basta il doppio voto di fiducia di oggi e domani. È necessario che lei guidi un nuovo governo», ha detto Tabacci, suggerendo che Conte si dimetta per poi ricevere un nuovo incarico. Centro democratico finora non è stato parte della maggioranza, e vi entra così a partire da oggi.

17.55 – I quattro deputati delle Minoranze linguistiche (un’altra componente del gruppo Misto) voteranno a favore

17:50 – Il deputato Riccardo Magi ha annunciato il voto contrario di +Europa-Azione alla fiducia al governo. «Per il bene del Paese, aprite la crisi formale adesso, durerà sicuramente meno di un galleggiamento a cui rischiate di condannare il Paese», ha detto Magi rivolgendosi al presidente del Consiglio. +Europa-Azione conta quattro deputati.

17:48 – I tre parlamentari di Popolo protagonista voteranno contro la fiducia al governo.

17:47 – Il Maie (Movimento Associativo Italiani all’estero, componente del gruppo Misto) ha annunciato il proprio voto favorevole alla fiducia sul governo. I deputati del Maie sono tre.

17:45 – Conte ha concluso il suo intervento e ha chiesto di porre la questione di fiducia sulla risoluzione dei partiti di maggioranza a favore del governo.

17:42 – «Dopo quanto successo il 6 gennaio in America, siamo consci che le nostre democrazie vanno difese con i fatti e con le parole, e noi leader abbiamo un compito: non ci possiamo permettere, come successo negli Stati Uniti, di alimentare la tensione», ha detto il presidente del Consiglio. Conte ha anche detto di aver avuto una «lunga e calorosa telefonata» con il presidente-eletto degli Stati Uniti Joe Biden.

17:29 – «Il mio è un appello molto chiaro e nitido: c’è un progetto politico ben preciso e articolato che mira a rendere il Paese più moderno e a completare tante riforme e interventi già messi in cantiere». Il presidente del Consiglio si è nuovamente rivolto alle forze “europeiste”, chiedendo il loro sostegno: «Chi si riconosce in questo progetto può dare una mano, un contributo di idee – ha detto Conte – dalle scelte che ciascuno farà in questa ora grave dipende il futuro del Paese».

17:24 – I lavori dell’aula alla Camera sono ripresi dopo una pausa di circa un’ora e mezza. Il presidente del Consiglio sta replicando agli interventi dei parlamentari durante la discussione generale.

16:51 – Nell’attesa che alla Camera riprendano i lavori, sapreste dire quale ex presidente del Consiglio ha un particolare primato nelle crisi di governo “dentro” al Parlamento? Ne abbiamo parlato qui.

16:27 – Dopo una riunione del gruppo alla Camera, i deputati di Italia viva hanno confermato l’astensione sul voto di fiducia al governo. Alcuni esponenti, dopo il discorso di Conte, avrebbero spinto per un voto contrario.

15:53 – Il Parlamento ai tempi della pandemia: conclusa la discussione generale, nella pausa fino alle 17.15 si procederà alla sanificazione dell’aula.

15:45 – La discussione generale si è conclusa. L’aula riprenderà i lavori alle 17.15 con la replica del presidente del Consiglio Conte agli interventi dei parlamentari.

15:32 – La discussione generale sulle comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte sta svolgendo al termine. A partire dalle ore 17 circa, il premier dovrebbe di nuovo parlare per replicare agli interventi dei parlamentari e – secondo quanto preannunciato – porrà la questione di fiducia su una delle risoluzioni presentate dai partiti che lo sostengono. Il voto sul documento sarà fondamentale per capire su quale maggioranza possa contare l’attuale governo dopo l’abbandono dei 30 deputati di Italia viva. Seguiranno le dichiarazioni di voto dei partiti e la votazione per appello nominale.

14:25 – «Noi le abbiamo chiesto un governo migliore e lei si è subito messo a lavorare per un governo peggiore. Mancherà quel motore riformista che siamo stati noi [di Italia viva]», ha detto l’ex sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto di Italia viva. Scalfarotto ha rassegnato le proprie dimissioni il 13 gennaio, insieme alle ministre e colleghe di partito Teresa Bellanova (Politiche agricole) ed Elena Bonetti (Pari opportunità).

14:15 – Il discorso del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in sintesi:

1. Il premier ha riassunto l’operato dell’attuale governo, di cui ha rivendicato, fin dalla nascita, il «convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese».

2. Ha detto di non vedere nella crisi «alcun plausibile fondamento». In più di un passaggio, è sembrato chiudere definitivamente a Italia viva, a cui ha attribuito la responsabilità della rottura dopo attacchi mediatici «spesso scomposti». «Non si può cancellare quello che è accaduto – ha detto Conte – ora si deve voltare pagina».

3. Ha delineato un programma di governo per il futuro, dalle riforme istituzionali alla politica estera. Ha annunciato che rinuncerà alla delega ai Servizi segreti, fino ad oggi nelle sue mani e motivo di polemica.

4. Ha rivolto un appello esplicito al voto delle forze politiche esterne alla maggioranza che si riconoscano nella tradizione europeista liberale, popolare, socialista: «A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto ha prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini».
Deputati dell'opposizione mostrano cartelli contro Conte alla Camera durante le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla situazione politica - Fonte: Ansa
Deputati dell'opposizione mostrano cartelli contro Conte alla Camera durante le comunicazioni del presidente del Consiglio sulla situazione politica - Fonte: Ansa
14:12 – Sia Conte che i deputati finora intervenuti nella discussione generale hanno fatto riferimento al difficile rapporto Stato-regioni nella gestione della pandemia. Secondo Fassina (Leu) è necessario rivedere il Titolo V della Costituzione, un tema che abbiamo approfondito qui.

14:01 – Il segretario del Pd Nicola Zingaretti ha commentato il discorso del presidente del Consiglio alla Camera: «Bene Conte. L’appello ad andare avanti per cambiare. Patto di legislatura, apertura al coinvolgimento del Paese, priorità allo sviluppo per creare lavoro, alla difesa della salute, al rafforzamento del protagonismo europeo a cominciare da Next Generation Eu. Non fermiamoci ora. Dobbiamo ricostruire la fiducia. L’Italia ha diritto alla speranza, c’è una prospettiva da perseguire per il futuro».

13:50 – Il deputato Enrico Costa ha annunciato che Azione–Più Europa non voterà per il governo in carica.

13:42 – È intervenuto Claudio Borghi per la Lega. Poco prima, il deputato ha scritto su Twitter: «Non capisco come Italia Viva possa astenersi dopo un discorso di questo tipo e non votare contro». Il partito di Matteo Renzi ha infatti annunciato che si asterrà e non voterà contro la fiducia al governo Conte.

13:28 – Il presidente del Consiglio ha rivolto un appello alle forze politiche fino ad oggi non comprese nella maggioranza (ma non alle forze “sovraniste”). Il governo di Conte è sostenuto anche dal Movimento 5 stelle, che ha sempre avuto fra i propri cavalli di battaglia il vincolo di mandato per i parlamentari. Ce ne siamo occupati di recente.

13:20 – «Forza Italia aiuterà gli italiani, ma non il suo governo», ha detto il deputato Roberto Occhiuto (Fi). Il partito di Silvio Berlusconi, come il resto del centrodestra, non voterà la fiducia al governo.

13:14 – Il primo intervento è di Riccardo Ricciardi del Movimento 5 stelle. Il deputato ha garantito il sostegno del Movimento al presidente del Consiglio Conte.

13:11 – Il presidente del Consiglio ha terminato il proprio intervento. Comincia ora la discussione generale sulle comunicazioni del premier.

13:08 – «Mi avvarrò della facoltà di assegnare un’autorità delegata di intelligence ai servizi, una persona di mia fiducia». Conte ha annunciato così che cederà la delega ai Servizi segreti, fino ad oggi nelle sue mani. Il tema era fra i punti contestati da Italia viva al presidente del Consiglio.

13:04 – «Chiedo un appoggio limpido, trasparente, che si fondi sulla convinta adesione a un progetto politico. A tutti coloro che hanno a cuore il destino dell’Italia chiedo oggi: aiutateci. Aiutateci a ripartire con la massima celerità, a rimarginare la ferita che la crisi in atto a prodotto nel rapporto di fiducia con i cittadini». Il presidente del Consiglio si è così appellato in termini espliciti alle forze politiche esterne alla maggioranza, in particolare a quelle che si riconoscano «nella più alta tradizione europeista: liberale, popolare, socialista».

12:57 – Il presidente del Consiglio Conte ha delineato un manifesto per il futuro appellandosi ai deputati in aula perché gli garantiscano il proprio appoggio. Servono «forze parlamentari di volenterose, consapevoli della delicatezza del momento. Servono donne e uomini capaci di mettere da parte l’egoismo, persone disponibili a mantenere elevata la dignità della politica».

12:53 – Conte ha elencato una serie di riforme che il governo intende realizzare per equilibrare la riduzione nel numero dei parlamentari. Fra queste, il premier ha menzionato una «riforma elettorale di impianto proporzionale, quanto più possibile condivisa, trattandosi di una riforma di sistema, che possa coniugare le ragioni del pluralismo con l’esigenza di assicurare stabilità al sistema politico».

12:48 – Il Paese, ha sottolineato Conte, «merita un governo coeso, ora si volta pagina».

12: 46 – «Diciamolo con franchezza, non si può cancellare quello che è accaduto», ha detto il premier in riferimento alle tensioni all’interno della maggioranza che hanno portato alla crisi.

12:44 – «Confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento», ha aggiunto il presidente del Consiglio.

12:42 – «Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Italia viva. Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato».

12:39 – Il presidente del Consiglio ha definito «scomposti» gli «attacchi mediatici di Italia viva» che hanno portato alla crisi.

12:37 – «Dobbiamo trovare le ragioni alte della politica, di chi crede che la politica sia servizio, non possiamo offrire risposte mediocri. Il governo deve essere all’altezza di questo compito». Questo l’appello del premier ai deputati.

12:34 – «Non avremmo potuto realizzare tutto questo se non ci fosse stato collaborazione, responsabilità e condivisione in ciascuna forza politica. L’esperienza della pandemia ci ha restituito un forte senso di unità, ha rafforzato le ragioni del nostro stare insieme – ha detto Conte, riconoscendo il «senso di responsabilità manifestato anche dalle forze di opposizione».

12.29 – Il premier sta elencando le scelte del governo nell’ultimo anno, sottolineando la visione politica della sua maggioranza: «Politica è stata la determinazione con cui il governo ha chiesto all’Unione europea di farsi promotrice di politiche espansive, con debito comune orientato al raggiungimento di strategie condivise. Lo storico accordo su Next generation Eu ha impresso alla politica europea una svolta irreversibile inaugurando un nuovo corso in grado di cambiare i paradigmi delle politiche economiche e il volto stesso dell’Ue».

12.20 – «Se io oggi posso parlare a nome del governo a testa alta a voi che siete in quest’aula e ai cittadini da casa – ha aggiunto Conte – non è per l’arroganza di chi non ha commesso errori, ma è per la consapevolezza di chi, insieme alla squadra di governo, ha impegnato tutte le proprie energie fisiche e intellettive per offrire la migliore protezione possibile alla comunità nazionale».

12:15 – «All’inizio di questa esperienza di governo, nel 2019, prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Un’alleanza tra formazioni provenienti da storie, esperienze, culture di diversa estrazione e che in passato si erano confrontate con asprezza, poteva nascere solo su due discriminanti. Il convinto ancoraggio ai valori costituzionali e la solida vocazione europeista del Paese», ha detto il presidente del Consiglio Conte all’inizio del proprio intervento.

12:13 – Il presidente del Consiglio Conte ha iniziato il proprio discorso alla Camera.

12:08 – Da “consultazioni” a “pontieri”, passando per “governo tecnico” e “responsabili”, abbiamo realizzato un glossario per decifrare le parole che circolano di più in questi giorni in tv e sui giornali, a proposito della crisi.

11:42 – A breve il presidente del Consiglio Giuseppe Conte inizierà il proprio intervento alla Camera.

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