I tumori da fumo costano il doppio delle tasse incassate sul tabacco?

Il ministro Schillaci dice di sì, per difendere norme più severe: abbiamo controllato se è plausibile oppure no
ANSA
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Il 23 gennaio il ministro della Salute Orazio Schillaci ha difeso la volontà del governo di inasprire le norme contro il fumo in Italia. Secondo Schillaci «il costo annuale delle cure per i tumori da fumo è circa il doppio di quanto incassiamo dalle accise sul tabacco, 14,40 miliardi nel 2021».

Che cosa c’è di vero in questa dichiarazione? Abbiamo ricostruito da dove vengono questi numeri e quanto sono affidabili.

Quanto incassa lo Stato dalle accise sul tabacco

Partiamo da quanti soldi incassa lo Stato dalle accise sui tabacchi. Queste sono le imposte che concorrono a formare il prezzo di sigarette, sigari e tabacco trinciato. Secondo i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2021 lo Stato ha incassato circa 10,7 miliardi di euro dalle accise sui tabacchi, un numero più basso dei 14,4 miliardi di euro citati da Schillaci.

È probabile comunque che il ministro faccia riferimento a un altro dato. Secondo le elaborazioni dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, che vigila la riscossione dei tributi sui tabacchi, nel 2021 lo Stato ha incassato circa 14,4 miliardi di euro dalle imposte sui tabacchi, sommando ai 10,7 miliardi di accise anche gli oltre 3,5 miliardi di euro di Iva.

Quanto costano i tumori da fumo

Veniamo adesso alla seconda parte della dichiarazione, quella relativa al costo dei «tumori da fumo». Quantificare con precisione questa voce di spesa per lo Stato è molto complicato. I fattori da tenere in considerazione sono infatti molti: per esempio un conto è calcolare il costo materiale dei farmaci e del personale sanitario, un altro è quantificare in termini economici il valore di una vita persa a causa di una malattia legata al fumo.

Il sito ufficiale del Ministero della Salute fornisce comunque una stima in questo ambito. «In Italia si stima che siano attribuibili al fumo di tabacco oltre 93 mila morti con costi diretti e indiretti pari a oltre 26 miliardi di euro», spiega il ministero, citando come fonte la sesta edizione del Tobacco Atlas. Questo è un rapporto realizzato da Vital Strategies, un’organizzazione che si occupa di sanità, e Tobacconomics, un centro di ricerca della University of Illinois di Chicago (Stati Uniti) che studia gli impatti economici del fumo e delle politiche sul tema. 

Al momento sul sito ufficiale del Tobacco Atlas è disponibile la settima edizione del rapporto, ma in rete si può consultare la sesta edizione del 2018 in formato Pdf, che ha una sezione dedicata proprio ai danni che il fumo causa sulla società nei vari Paesi del mondo. Qui si legge che la maggior parte dei costi causati dal fumo fa riferimento alla perdita di produttività delle persone che si ammalano o muoiono e alle cure per le malattie attribuibili al fumo. Non tutte queste malattie, sottolinea il Ministero della Salute, sono tumori: «Il fumo aumenta il rischio di molti tipi di tumore», spiega il ministero, ma è «anche il principale fattore di rischio per le malattie respiratorie non neoplastiche» ed «è uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolare». Nelle sue stime il rapporto Tobacco Atlas non tiene poi conto, tra le altre cose, dei danni causati dal cosiddetto “fumo passivo”, quello che viene inalato involontariamente da chi sta vicino a una persona che fuma.

Nella sesta edizione in Pdf del rapporto non si trova il dato dei 26 miliardi di euro citato dal Ministero dell’Istruzione, ma qualche informazione in più la si ricava utilizzando Internet Archive, uno strumento che permette di recuperare pagine di siti web ormai non più online. Nella sezione online dedicata ai danni economici causati dal fumo, si legge che la stima per l’Italia è di circa 35,5 miliardi di dollari in parità di potere d’acquisto, un indice usato per confrontare i costi per i vari Paesi del mondo tenendo conto del costo della vita. Convertiti in euro, sono più o meno 26 miliardi di euro, il numero indicato dal Ministero della Salute. 

Come fonte dei dati, il rapporto Tobacco Atlas cita a sua volta uno studio pubblicato nel 2017, che ha provato a stimare i costi causati dalle malattie legate al fumo nel 2012, ossia oltre dieci anni fa. Tra l’altro questo studio usa i dati italiani di una ricerca della Commissione europea pubblicata nel 2009 e poi aggiornata nel 2012. Qui si legge che nel 2009 la spesa pubblica in sanità stimata per trattare le patologie legate al fumo (non solo i tumori) era quantificata intorno ai 3 miliardi di euro. 

Dunque la forbice delle stime varia molto a seconda che si prendano in considerazione solo i costi per le cure oppure anche altri indicatori, come la perdita di produttività legata ai morti causati da malattie legate al fumo.

Tiriamo le somme

Ricapitolando: ogni anno lo Stato incassa dalle accise sui tabacchi oltre 10 miliardi di euro, che superano i 14 miliardi se si aggiunge anche il gettito dell’Iva. 

Molto difficile è invece avere una stima precisa e aggiornata di quale sia il costo annuale delle «cure per i tumori da fumo». Secondo il Ministero della Salute, che cita un rapporto di qualche anno fa, i costi diretti e indiretti delle morti causate dalle malattie attribuibili al fumo sarebbero pari a  circa 26 miliardi di euro. In realtà qui rientrano non solo i costi delle cure, ma anche la perdita di produttività delle persone che si ammalano o muoiono a causa delle malattie legate al fumo, che non sono tutte tumori.

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