Come abbiamo anticipato e come
dimostra la comunicazione social di Salvini delle ultime settimane, in tv il leader della Lega fa molto probabilmente riferimento ad alcune recenti casi di cronaca basati su indagini delle forze dell’ordine. Si tratta però di casi singoli di truffe, magari estese, ma che coinvolgevano qualche decina di persone. Anche guardando i casi di cronaca, sembra del tutto implausibile la cifra di «centinaia di migliaia» di truffatori stranieri del reddito di cittadinanza, indicata dall’ex ministro dell’Interno.
Vediamo alcuni di questi casi. A novembre
diversefonti stampa hanno riportato i risultati –
ripresi sui social da Salvini – di un’indagine della guardia di finanza di Cremona e Novara, condotta su disposizione della procura di Milano. All’epoca le forze dell’ordine hanno arrestato 16 persone con l’accusa di associazione a delinquere, finalizzata alle estorsioni e all’ottenimento di erogazioni pubbliche, tra cui il reddito di cittadinanza, attraverso più di 9 mila domande di sussidio che non rispettavano i requisiti.
«Secondo quanto spiegato dalla Guardia di finanza –
ha spiegatoSky Tg24 – l’organizzazione, tramite complici in Romania, si faceva inviare nominativi e codici fiscali che poi venivano passati ai Caf compiacenti», ossia i centri di assistenza fiscale, che, tra le altre cose, aiutano a compilare la richiesta del reddito. I Caf, a loro volta, «istruivano le pratiche per persone spesso nemmeno mai state in Italia e se si rifiutavano, finivano per essere minacciati. Altri complici poi si recavano alle Poste per ritirare le card su cui venivano erogati i fondi», ha aggiunto Sky Tg24.
A questa indagine si aggiungono altre operazioni, con numeri però più piccoli per quanto riguarda il numero di domande coinvolte. Per esempio, a fine novembre
è stata data notizia di 122 cittadini extracomunitari denunciati per percezione indebita del sussidio in Molise. Gli accertamenti,
ha spiegato Rai News, «hanno permesso di appurare che, nella domanda il sussidio, 103 persone hanno falsamente attestato il requisito della residenza decennale in Italia, indispensabile per accedere al beneficio; altre 17 hanno falsamente attestato di essere titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo o familiari di cittadino dell’Ue, altro presupposto necessario per ottenere il sussidio per i cittadini extracomunitari».
Questa notizia
è stata ripresa sui social da Salvini, così come la
notizia di inizio dicembre, secondo cui 110 stranieri
sono stati denunciati in Sicilia per percezione indebita del reddito di cittadinanza. Anche in questo caso, numeri molto più piccoli delle «centinaia di migliaia» di “furbetti” denunciati da Salvini.
Prima di concludere, ricordiamo che lo scorso 9 novembre un comitato di esperti nominato dal Ministero del Lavoro
ha avanzato alcune proposte per migliorare il reddito di cittadinanza, rivedendo anche i criteri di accesso per gli stranieri. Secondo il comitato, bisognerebbe ridurre il requisito della residenza da dieci a cinque anni, un periodo
considerato più ragionevole anche in base alla giurisprudenza costituzionale.