L’8 novembre, il ministro dell’Interno Matteo Salvini, ospite di un evento all’università Luiss di Roma, ha parlato dei beni confiscati alla criminalità organizzata. Secondo il leader della Lega, ad oggi il suo ministero gestisce circa 15 mila beni confiscati alla mafia, per un valore di diversi miliardi di euro. Inoltre, ha detto Salvini, dall’insediamento del nuovo governo il personale dell’Agenzia dei beni confiscati, prima inferiore alle cento unità, sarebbe aumentato grazie ad «alcune centinaia» di assunzioni.
Ma i numeri citati sono corretti? Abbiamo verificato.
Che cos’è l’Agenzia per i beni confiscati alla criminalità organizzata
L’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (Anbsc) è stata istituita nel 2010 e opera sotto la supervisione del Ministero dell’Interno. Il suo scopo principale, spiega il sito, «è quello di provvedere all’amministrazione e alla destinazione dei beni sequestrati e confiscati alle mafie».
Quando non sono mantenuti nel patrimonio dello Stato, i beni immobili definitivamente confiscati – come case, strutture, fabbricati e terreni – sono solitamente destinati agli enti locali. Questi, a loro volta, possono assegnarli in concessione a enti e associazioni senza scopo di lucro, per le stesse finalità.
Le aziende definitivamente confiscate, invece, se non vengono assegnate a enti e associazioni, possono essere vendute, affittate o liquidate.
Ma può passare del tempo dalla sentenza definitiva all’effettivo trasferimento del bene confiscato. In quel periodo, è l’Agenzia stessa ad amministrare il bene in questione.
Riassumendo: l’Anbsc gestisce sia i beni che per determinati motivi entrano a far parte del patrimonio dello Stato sia, seppur in maniera temporanea, quelli in attesa di essere destinati a un altro ente.
Quanti sono i beni della mafia gestiti dallo Stato?
Al 14 novembre 2018, gli immobili e le aziende gestite dall’Agenzia sono rispettivamente 17.519 e 3.032, contro i 14.874 immobili e le 940 aziende già destinate a enti pubblici o privati. A queste cifre si aggiungono poi 5.191 immobili confiscati in maniera non definitiva. [1]
Riassumendo: oggi lo Stato gestisce 20.551 beni tra aziende e immobili; 25.739 se si contano anche quelli confiscati in maniera non definitiva.
Il valore dei beni gestiti dallo Stato
Salvini ha parlato di un patrimonio di «miliardi» di euro. Non è semplice stabilire quale sia il valore di questi beni confiscati e gestiti dallo Stato. In un report del 2016, la Corte dei Conti ha sottolineato che l’Anbsc non si era ancora dotata di un database per raccogliere i valori di immobili e aziende confiscati. A marzo 2017, l’Agenzia stessa affermava che il censimento dei beni era ancora in corso di svolgimento.
Tuttavia, la stessa Corte dei Conti ha fornito una stima parziale del valore degli immobili destinati, che al 2013 ammontava a circa 859 milioni di euro. A questi si aggiungono i 544 immobili confiscati e acquisiti al patrimonio dello Stato al 31 dicembre 2014, per un valore di circa 201 milioni di euro. Solamente con questa parte dei beni confiscati alle mafie si arriva a un patrimonio che supera il miliardo di euro.
Un’altra stima riguarda invece il valore dei beni confiscati al momento del sequestro, che sono forniti dalla Direzione investigativa antimafia (Dia). Sulla base di queste cifre, la Corte dei Conti ha calcolato che i beni confiscati tra il 2009 e il 2015 valevano in totale circa 5,3 miliardi di euro.
Quanti erano i dipendenti dell’Agenzia prima del governo Conte?
Secondo l’ultima relazione pubblicata dall’Anbsc, al 31 dicembre 2017 le unità di personale erano 97, divise tra le 30 della dotazione organica – composta da cinque dirigenti e 25 funzionari – e le restanti 67 della struttura mobile (personale militare e civile appartenenti ad altre amministrazioni).
Prima dell’insediamento del governo Conte, quindi, il personale dell’Agenzia era in effetti inferiore alle cento unità, il numero citato da Salvini.
C’è stato davvero un aumento di personale?
Il ministro Salvini dice che «adesso» alcune centinaia di persone in più sono state assunte all’Anbsc.
Dopo l’insediamento del nuovo esecutivo, ad agosto il ministero dell’Interno ha annunciato il potenziamento della dotazione organica dell’agenzia, passata da 30 a 200 unità con l’approvazione definitiva del nuovo regolamento per l’agenzia. Questo annuncio, ripreso da Salvini, non tiene però conto di due osservazioni.
La prima è che l’aumento del personale, in concreto, non è ancora avvenuto. Come ci ha confermato l’agenzia da noi contattata, il regolamento è entrato in vigore a fine ottobre e ancora non è stato avviato l’iter per procedere con le nuove assunzioni. Sono stati insomma stabiliti i presupposti per il potenziamento della dotazione organica, ma questa deve ancora avvenire.
In secondo luogo, questo incremento non è stata un’iniziativa avviata dall’attuale governo. L’ampliamento del personale infatti era già stato previsto dallo scorso esecutivo e dall’ex ministro dell’Interno Marco Minniti. A maggio 2018 il Consiglio dei ministri precedente aveva già approvato in via preliminare il nuovo regolamento dell’Anbsc e la riorganizzazione dell’agenzia.
Il verdetto
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha detto che lo Stato gestisce circa 15 mila beni confiscati alla mafia, per un valore di diversi miliardi di euro. L’agenzia che se ne occupa, ha aggiunto il vicepresidente del Consiglio, aveva poco meno di 100 unità, prima delle «centinaia» di nuove assunzioni volute dal governo.
Per quanto riguarda il numero di beni gestiti dallo Stato, Salvini sbaglia per difetto: sono infatti 20.548 i beni gestiti dallo Stato tra aziende e immobili (25.739 se si contano anche quelli confiscati in maniera non definitiva), non «circa 15 mila». Il ministro dell’Interno ha invece ragione quando afferma che il valore di questi beni è pari ad alcuni miliardi di euro, se si considerano le stime di un pochi anni fa della Corte dei Conti.
Infine, Salvini ha ragione quando dice che il personale dell’agenzia aveva un personale di poco inferiore alle cento unità, ma è impreciso sull’aumento della sua dotazione organica. Il passaggio da 30 a 200 unità è stato definito grazie al nuovo regolamento, ma deve ancora essere implementato. Inoltre, queste assunzioni – di cui Salvini sembra prendersi il merito – erano già state approvate in via preliminare dal precedente governo.
In conclusione, Salvini merita un “Nì”.
[1] Il conto è stato fatto sommando i valori forniti per ogni regione.
[2] Aprire le tabelle tra gli allegati.
«Finalmente un primato per Giorgia Meloni, se pur triste: in due anni la presidente del Consiglio ha chiesto ben 73 voti di fiducia, quasi 3 al mese, più di qualsiasi altro governo, più di ogni esecutivo tecnico»
7 dicembre 2024
Fonte:
Instagram