Durante la puntata di Non è l’Arena del 4 febbraio, il segretario della Lega Matteo Salvini si è espresso a favore di una diminuzione del numero di sbarchi e di un aumento del numero di espulsioni di immigrati irregolari. Vediamo se le due cifre citate dal segretario della Lega corrispondono alla realtà.

Gli sbarchi dello scorso anno

Il Dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione del Ministero dell’Interno pubblica un report statistico giornaliero in cui vengono raccolti i principali dati relativi “al fenomeno degli sbarchi e l’accoglienza dei migranti presso le strutture gestite dalla Direzione Centrale dei servizi civili per l’immigrazione e l’asilo”.

Nell’edizione del 31 dicembre 2017 vengono forniti i dati sul numero di migranti sbarcati nel corso dello scorso anno: in totale 119.310, con una diminuzione del 34,4% rispetto al 2016 – quando furono 181.436. Da sottolineare che il calo dei flussi è stato molto più marcato nel secondo semestre del 2017 (-51% a luglio; -81,6% ad agosto; -63% a settembre; -78% a ottobre; -58,5% a novembre; -73% a dicembre).

Per quanto riguarda la nazionalità, la percentuale più alta di migranti sbarcati nel 2017 proviene dalla Nigeria (15%), seguita da Guinea, Costa D’Avorio e Bangladesh (tutte e tre intorno all’8%).

Le espulsioni: non così facile


Veniamo al numero delle espulsioni. In un question time alla Camera, il 15 novembre scorso, il ministro degli Interni Marco Minniti ha risposto a un’interrogazione con primo firmatario il capogruppo leghista Massimiliano Fedriga e ha fornito i dati dall’inizio dell’anno al 5 novembre, poi ripresi dalla stampa.

Il numero degli immigrati irregolari identificati in Italia, a quella data, era di 39.634. Di questi, 17.405 erano stati allontanati dal territorio nazionale: 10.628 respinti alla frontiera e 6.777 “rimpatriati o riammessi nei Paesi di provenienza”. Le tre statistiche, aveva aggiunto il ministro, erano in aumento rispetto all’anno precedente del 15 per cento circa.

Per dare un contesto a questi numeri, il quadro legale legato alle espulsioni è particolarmente complesso. Come scrive in un approfondimento lo studio legale Boschetti di Roma, ci sono diversi provvedimenti nei confronti di cittadini stranieri che predispongono l’allontanamento dal territorio nazionale.

L’espulsione può essere amministrativa (a sua volta disposta dal Ministero dell’Interno o dal prefetto, a seconda dei casi) o giudiziaria. Non ci addentriamo nel dettaglio delle casistiche, ma aggiungiamo che, a partire dal 2011, la modalità normale di esecuzione del decreto di espulsione è la partenza volontaria. Il rimpatrio forzato nei Paesi di origine o l’accompagnamento alla frontiera si effettuano solo in alcuni casi – tra cui la pericolosità sociale o la mancata partenza volontaria, una volta scaduti i termini in cui lo straniero si impegna a partire.

Oltre a questo, c’è il problema dei cosiddetti “rimpatri forzati”. Come ha scritto sul Foglio pochi giorni fa il viceministro degli Esteri Mario Giro, e come ha implicitamente ricordato anche il ministro Minniti nel question time di novembre, nessun Paese può essere obbligato a “riprendersi” suoi cittadini. Per rimpatriare cittadini stranieri è necessario l’accordo dei Paesi d’origine: Minniti ha detto che “l’Italia e l’Unione europea hanno concluso accordi di riammissione con oltre venti Paesi a forte vocazione migratoria”, e altri negoziati sono in corso.

I numeri delle espulsioni

Circa un mese dopo il question time di Minniti, il 31 dicembre 2017, diverse testate nazionali e agenzie di stampa (tra cui La Repubblica, ANSA, AGI e lo stesso Sole 24 Ore) hanno riportato un resoconto fornito dal Viminale con i numeri del 2017 relativi a migranti e sicurezza.

Gli articoli parlano questa volta di 6.340 migranti rimpatriati nel 2017 – un numero più basso di quello riportato da Minniti alla Camera a novembre – con un aumento del 19,6% rispetto all’anno precedente (5.300). Contestualmente, le testate hanno presentato anche i dati del Ministero dell’Interno sulla lotta al terrorismo: nell’ultimo anno sono state espulse dall’Italia per motivi di sicurezza 105 persone, con un aumento del 62% rispetto al 2016 (quando furono 66).

Vista la curiosa diminuzione del numero, abbiamo contattato l’ufficio stampa del Ministero dell’Interno chiedendo conferma circa il numero di migranti rimpatriati lo scorso anno. Il Viminale ci ha comunicato il dato via mail, indicando 6.514 rimpatri per il 2017 (e 5.817 nel 2016): un numero molto vicino a quello divulgato il 31 dicembre dalle principali testate, che risulta così confermato.

Rimane invece non chiaro il totale degli allontanati dal territorio nazionale, per cui non è stato possibile avere un numero aggiornato.

Il verdetto

Il numero di migranti sbarcati in Italia durante il 2017, circa 120 mila, è riportato da Matteo Salvini con esattezza. Il segretario della Lega ha citato poi il numero di espulsioni effettuate nello stesso anno: su questa cifra rimane un certo margine di incertezza. Minniti ha posto il totale degli allontanati dall’Italia tra gennaio e l’inizio di novembre 2017 a oltre 17 mila: il numero comprende i respingimenti alla frontiera (circa due terzi del totale) e quanti sono stati riportati nel proprio Paese d’origine. Per quanto riguarda quest’ultimo dato, il Ministero dell’Interno ci ha indicato in 6.514 i rimpatri a tutto il 2017. Salvini abbassa un po’ il totale delle espulsioni, ponendole a 15 mila, ma ha sostanzialmente ragione. “C’eri quasi” per il leader della Lega.

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2018-02-23 09:33:26 UTC




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Pagella Politica rating logo Pagella Politica Verdetto:
C’eri quasi


«L’anno scorso ne sono arrivati [di migranti] 120 mila e ne abbiamo espulsi 15 mila»




Matteo Salvini

Segretario della Lega Nord

http://www.la7.it/nonelarena/rivedila7/non-%C3%A8-larena-05-02-2018-233151



Non è l’Arena, La7

domenica 4 febbraio 2018

2018-02-04