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È vero: il numero dei femminicidi è stabile

| 26 novembre 2024
La dichiarazione
«Il numero dei femminicidi rimane sostanzialmente immutato»
Fonte: YouTube | 25 novembre 2024
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
ANSA/MASSIMO PERCOSSI
Verdetto sintetico
La dichiarazione della presidente del Consiglio è corretta, in base ai dati disponibili.
In breve
  • Secondo Istat, negli ultimi anni il numero di donne vittime di omicidio volontario in rapporto alla popolazione è rimasto stabile. TWEET
  • Non tutti gli omicidi volontari con vittime donne sono femminicidi. I dati Istat disponibili dal 2019 in poi indicano che non c’è stato un particolare calo degli omicidi catalogabili come “femminicidi”. TWEET
  • In rapporto alla popolazione, è rimasto stabile anche il numero di donne uccise da partner, ex partner, parenti o conoscenti. TWEET
Il 25 novembre, in un’intervista con il settimanale Donna Moderna, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha detto che in Italia il numero dei femminicidi è rimasto «sostanzialmente immutato» negli ultimi anni. «Io trovo che molto spesso di questa materia si parli un po’ anche accettando lo scontro ideologico, su una materia sulla quale invece non ha proprio senso né dividersi né cercare il buono e il cattivo», ha aggiunto Meloni. «È una di quelle materie sulle quali bisogna tutti, indipendentemente da età, dove si vive, partito politico, sedersi attorno a un tavolo e interrogarsi. E forse questo noi non lo stiamo facendo abbastanza». 

Al di là dell’opinione sul tema espressa dalla presidente del Consiglio, che cosa sappiamo sul numero dei femminicidi nel nostro Paese? È aumentato, diminuito oppure è rimasto stabile, come sostiene Meloni? Abbiamo controllato.

Quante donne sono vittime di omicidio

Il 20 novembre Istat ha pubblicato i dati più aggiornati sugli omicidi volontari in Italia, ossia quelli commessi con «la coscienza e la volontà di causare la morte». Nel 2023 nel nostro Paese le vittime di omicidio volontario sono state 334, di cui 117 donne. L’anno prima le donne uccise erano state 126, nove in più. Ma come si vede dal grafico, negli ultimi anni il numero delle donne uccise è rimasto piuttosto stabile. 
Lo stesso discorso vale se si rapportano il numero degli omicidi al numero degli abitanti femmine. Nel 2023 sono state uccise 0,39 donne ogni 100 mila abitanti, un dato in linea con quello degli ultimi otto anni. 
Se si amplia il periodo considerato dai primi anni Duemila, però, entrambi i grafici sembrano indicare una dinamica di decrescita del numero di donne uccise, sebbene meno marcata rispetto a quella registrata per gli uomini. I grafici dimostrano così che i femminicidi sono diminuiti? In breve la risposta è no.

Come sono conteggiati i femminicidi

Va considerato, infatti, che non tutti gli omicidi volontari con vittime donne sono femminicidi. Come spiega Istat, c’è un dibattito «molto ricco in letteratura» su come definire i femminicidi e al momento «non vi è una concordanza definitoria». Nelle sue relazioni periodiche sulla violenza di genere, la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno sottolinea che, «per quanto attiene alle donne uccise, non viene effettuata un’analisi dei “femminicidi”». Secondo la Direzione centrale, il termine “femminicidio”, pur essendo di «uso comune per indicare gli omicidi con vittime di genere femminile compiuti come atto estremo di violenza misogina, non trova corrispondenza in una fattispecie codificata nel nostro ordinamento giuridico e si presta, pertanto, a interpretazioni».

Fatte queste precisazioni, l’Italia ha comunque aderito alla definizione di “omicidio di genere”, o “femminicidio”, proposta nel 2022 dalla Commissione statistica delle Nazioni Unite, un organismo che ha l’obiettivo di migliorare la raccolta di dati a livello internazionale. «Le variabili necessarie per identificare un femminicidio sono molte e riguardano la vittima, l’autore e il contesto della violenza», ha sottolineato Istat. «Sinteticamente, dal punto di vista statistico nella definizione afferiscono tre tipologie di gender-related killing [omicidi di genere, ndr]: gli omicidi di donne da parte del partner; gli omicidi di donne da parte di un altro parente; gli omicidi di donne da parte di un’altra persona, sia conosciuta sia sconosciuta, che però avvenga attraverso un modus operandi o in un contesto legato alla motivazione di genere». 

Per esempio, per determinare se un omicidio volontario di una donna è un femminicidio, occorre sapere se prima dell’omicidio la vittima ha subito altre violenze, tra cui quelle sessuali, oppure se è stata rapita o privata della sua libertà. «In Italia tutte queste informazioni non sono disponibili e solo in futuro si potranno rilevare grazie alla collaborazione interistituzionale con il Ministero dell’Interno», ha spiegato Istat.

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Le stime dei femminicidi

Istat ha comunque fornito una stima del numero dei femminicidi in Italia, considerando alcune informazioni in suo possesso, tra cui la relazione tra la vittima dell’omicidio e l’autore, il movente e l’ambito dell’omicidio. Secondo l’istituto nazionale di statistica, sui 117 omicidi volontari con vittime donne commessi nel 2023, 96 sono catalogabili come femminicidi: 63 donne sono state uccise da un partner o ex partner, 31 da un altro parente, mentre due da un conoscente con movente passionale. 

Le stime di Istat sui femminicidi sono disponibili solo dal 2019 in poi: in questo intervallo di tempo non c’è stato un particolare calo del numero di femminicidi in Italia. Nel 2019 sono stati 101, nel 2020 106, nel 2021 104, nel 2022 105 e nel 2023, come detto, 96.
Il fenomeno resta «sostanzialmente immutato» – per usare le parole di Meloni – anche se si amplia l’orizzonte temporale e se si considera un sottoinsieme dei dati pubblicati da Istat, quelli che riguardano le donne vittime di omicidio volontario, uccise da un partner, un ex partner, da un altro parente e da un conoscente, escludendo quindi le donne uccise da sconosciuti o da aggressori di cui non è nota l’identità. Questo sottoinsieme non coincide del tutto con quello delle vittime di femminicidio perché, come abbiamo visto sopra, servono altre informazioni per classificare un femminicidio come tale. In ogni caso, questi numeri danno comunque un’indicazione del fenomeno delle donne uccise da chi è a loro più vicino. 

Come mostra il grafico, dal 2002 in poi questa statistica non è calata ma è rimasta sostanzialmente stabile.

Il verdetto

Secondo Giorgia Meloni, «il numero dei femminicidi rimane sostanzialmente immutato» negli ultimi anni. Abbiamo controllato e la dichiarazione della presidente del Consiglio è corretta, in base ai dati disponibili.

Secondo Istat, negli ultimi anni il numero di donne vittime di omicidio volontario in rapporto alla popolazione è rimasto stabile. Ma non tutti gli omicidi volontari con vittime donne sono femminicidi. I dati Istat disponibili dal 2019 in poi indicano che non c’è stato un particolare calo degli omicidi catalogabili come “femminicidi”. In rapporto alla popolazione, è rimasto stabile anche il numero di donne uccise da partner, ex partner, parenti o conoscenti.

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