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Fratoianni ha (quasi) ragione sul numero di morti sul lavoro

| 28 aprile 2022
La dichiarazione
«Nel 2021 oltre 1.400 persone sono uscite di casa per lavorare e non sono più tornate»
Fonte: Facebook | 28 aprile 2022
ANSA/CLAUDIO PERI
ANSA/CLAUDIO PERI
Verdetto sintetico
Il segretario di Sinistra italiana cita un dato quasi corretto.
In breve
  • Secondo Inail, nel 2021 le denunce di infortunio con esito mortale sono state 1.221. TWEET
  • Molto probabilmente Fratoianni ha preso la sua statistica da un osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro, la cui metodologia di raccolta non è chiara. TWEET
Il 28 aprile, per celebrare la Giornata mondiale per la sicurezza sul lavoro, il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni ha scritto che l’anno scorso «oltre 1.400 persone» in Italia sono morte per motivi di lavoro.

Abbiamo verificato i dati Inail, che danno un numero un po’ più basso.

I morti sul lavoro nel 2021, secondo Inail

Secondo le rilevazioni dell’Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (Inail), tra gennaio e dicembre 2021 le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’istituto sono state 555.236, di cui 1.221 con «esito mortale», un dato più basso rispetto alle «oltre 1.400» di cui parla Fratoianni. Detta altrimenti, l’anno scorso nel nostro Paese ci sono state ogni giorno in media 3,3 morti sul lavoro, in leggero calo rispetto al 2020, quando le morti erano cresciute soprattutto a causa della pandemia di Covid-19.

Ricordiamo a ogni denuncia corrisponde una singola persona infortunata, e quindi in caso di infortuni collettivi il datore di lavoro è tenuto a presentare all’Inail tante denunce quanti sono i lavoratori coinvolti. Inoltre, i dati comprendono anche le denunce di infortunio avvenute «in itinere», cioè «durante il normale tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il luogo di lavoro».

Non è chiaro quale sia la fonte del dato citato da Fratoianni, che però molto probabilmente ha fatto riferimento ai dati raccolti dall’“Osservatorio nazionale di Bologna morti sul lavoro”, attivo dal 2008 e gestito da Carlo Soricelli, che sul sito ufficiale dell’osservatorio si definisce un metalmeccanico in pensione e scultore-pittore. Secondo le notizie raccolte dall’osservatorio, che «è formato solo da volontari», nel 2021 i morti sul lavoro in Italia sono stati 1.404, il dato indicato sui social da Fratoianni. La metodologia usata dall’osservatorio non è però spiegata nel dettaglio: sul sito si specifica che il dato non combacia con quello dell’Inail perché, tra le altre cose, sono conteggiate anche le morti dei lavoratori in nero.

Il verdetto

Secondo Nicola Fratoianni, nel 2021 in Italia sono morte «oltre 1.400» persone sul lavoro. In base ai dati Inail, l’anno scorso le denunce sul lavoro con esito mortale sono state 1.221, un numero un po’ più basso di quello indicato dal segretario di Sinistra italiana.

Non è chiaro da dove abbia preso il dato Fratoianni, ma molto probabilmente il segretario di Sinistra italiana ha usato come fonte un osservatorio indipendente, la cui metodologia di raccolta dei dati non è però molto chiara.

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