Il 27 febbraio il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, ha tenuto una conferenza stampa nella sede dell’Associazione della Stampa estera a Roma per rassicurare sulla reale diffusione del nuovo coronavirus Sars-CoV-2 in Italia. I contenuti sono stati poi ripresi anche in un post sul Blog delle Stelle.
L’ex capo politico del M5s ha specificato (min. -32:25) durante la conferenza stampa che «i focolai sono due» e «riguardano alcuni comuni del lodigiano e un comune del Veneto». Secondo Di Maio, la superficie coinvolta riguarda lo 0,2 per cento del territorio del Veneto e lo 0,5 per cento di quello della Lombardia, una parte minima dei «301 mila chilometri quadrati che è il nostro territorio», e sono 40-50 mila i cittadini interessati sui 60 milioni dell’intero Paese.
Durante la conferenza stampa, ai giornalisti è stata distribuita una mappa (diffusa anche sul Blog delle Stelle) realizzata dall’Unità di Crisi della Farnesina, che riporta i dati citati da Di Maio.
Abbiamo verificato se i conti tornano.
Le misure prese dal governo
Lo scorso 23 febbraio il Consiglio dei ministri ha adottato un decreto-legge che ha introdotto una serie di misure urgenti per contenere e gestire l’emergenza epidemiologica da Covid-19. Il 26 febbraio la Camera ha approvato il disegno di legge di conversione del decreto, che al 28 febbraio è in corso d’esame al Senato.
Le misure urgenti, come il divieto di allontanamento o di accesso, coinvolgono 11 comuni in Lombardia (Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Codogno, Fombio, Maleo, San Fiorano, Somaglia, Terranova dei Passerini) e uno in Veneto (Vo’).
Queste due zone sono i cosiddetti «focolai» a cui fa riferimento Di Maio e al momento sono gli unici due individuati in Italia.
Secondo i dati del Ministero della Salute aggiornati alle ore 18 del 27 febbraio, i casi positivi a Covid-19 in Italia erano 650, tra cui 403 in Lombardia, 111 in Veneto e 97 in Emilia-Romagna.
In totale, dall’arrivo del coronavirus in Italia, le regioni coinvolte con casi positivi sono 13, ma per i contagiati fuori dai citati comuni di Veneto e Lombardia sono stati confermati legami con i territori messi ora sotto quarantena (o si stanno ancora facendo indagini per capire la provenienza del contagio).
La superficie sotto quarantena
Vediamo adesso quanto è grande il territorio interessato dalle misure urgenti decise dal governo per il controllo del contagio da Covid-19.
Secondo i dati Istat (qui scaricabili), gli 11 comuni della Lombardia – tutti in provincia di Lodi – occupano insieme una superficie di circa 165,5 chilometri quadrati: Bertonico (20,83 chilometri quadrati), Casalpusterlengo (25,61), Castelgerundo (19,87), Castiglione D’Adda (12,98), Codogno (20,87), Fombio (7,4 chilometri quadrati), Maleo (19,83), San Fiorano (8,97), Somaglia (20,82) e Terranova dei Passerini (11,26).
La somma corrisponde a quasi lo 0,7 per cento degli oltre 28.860 chilometri quadrati della Lombardia, poco più dello 0,5 per cento indicato da Di Maio.
A questi vanno aggiunti i 20,37 chilometri quadrati del comune di Vo’, in provincia di Padova, lo 0,11 per cento dei circa 18.407 chilometri quadrati del Veneto (anche meno dello 0,2 per cento indicato da Di Maio).
In totale, stiamo parlando di circa 188,8 chilometri quadrati, una superficie pari a poco più di quella del comune di Milano (181,67 chilometri quadrati) e allo 0,06 per cento dei circa 302 mila chilometri quadrati di tutto il territorio nazionale.
Quanti sono i cittadini coinvolti dalla quarantena
I numeri citati da Di Maio sulle superfici dei comuni sono dunque sostanzialmente corretti. Vediamo adesso quelle sul numero degli abitanti: stiamo parlando davvero di 40-50 mila cittadini interessati dalle misure urgenti approvate dal governo?
Secondo i dati più aggiornati Istat, al 1° gennaio 2019 negli 11 comuni del lodigiano vivevano 50.563 persone [1]: Bertonico (1.118), Casalpusterlengo (15.293), Castelgerundo (1.498), Castiglione D’Adda (4.646), Codogno (15.991), Fombio (2.317), Maleo (3.098), San Fiorano (1.839), Somaglia (3.836) e Terranova dei Passerini (927). A questi vanno aggiunti i 3.304 abitanti di Vo’.
Dodici comuni equivalgono allo 0,15 per cento dei 7.904 comuni presenti in Italia.
In totale stiamo parlando di quasi 54 mila abitanti, un dato molto vicino a quello citato da Di Maio, che corrisponde allo 0,09 per cento della popolazione italiana totale (che nel 2019 era di circa 60,3 milioni di residenti).
Il verdetto
In una conferenza stampa per descrivere la reale portata delle misure urgenti messe in campo dal governo per limitare il contagio da Covid-19, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha elencato una serie di numeri leggermente imprecisi ma sostanzialmente corretti.
I 12 comuni dove si sono sviluppati i due focolai di nuovo coronavirus in Italia occupano in totale una superficie di oltre 28.860 chilometri quadrati (lo 0,06 per cento del territorio nazionale).
Circa 165,5 chilometri quadrati corrispondono agli 11 comuni in provincia di Lodi (pari a circa lo 0,7 per cento della superficie della Lombardia, e non allo 0,5 come detto da Di Maio), mentre 20,37 chilometri quadrati sono quelli del comune di Vo’, in provincia di Padova (pari allo 0,11 per cento della superficie del Veneto, non allo 0,2 per cento come indicato dal ministro degli Esteri).
In totale, gli abitanti interessati, per esempio, dal divieto di allontanamento dai loro comuni sono circa 54 mila (un po’ di più dei 50 mila citati dall’ex capo politico del M5s), pari a meno dello 0,1 per cento dell’intera popolazione italiana.
Per Di Maio, dunque, un “C’eri quasi”.
[1] Selezionare dal menù a tendina a sinistra i comuni di Lodi e Padova e cliccare su “Tavola”.
«Le agenzie di rating per la prima volta, due agenzie di rating, per la prima volta hanno rivisto in positivo le stime sull’Italia. Dal 1989 questa cosa è accaduta tre volte in Italia»
30 ottobre 2024
Fonte:
Porta a Porta – Rai 1