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Sì, la Cina è di gran lunga la prima produttrice di batterie per auto elettriche

| 10 giugno 2022
La dichiarazione
«La Cina produce il 79 per cento di GWh di batterie, gli Usa il 6,2 per cento, l’Ungheria il 4 per cento, la Corea del Sud il 2,5 per cento, la Germania il 1,6 per cento»
Fonte: La Stampa | 10 giugno 2022
Jan Woitas/dpa
Jan Woitas/dpa
Verdetto sintetico
I dati riportati da Salvini sono fondati.
In breve
  • Secondo Standard & Poor’s, la Cina produce quasi l’80 per cento della capacità delle batterie prodotte nel mondo. TWEET
  • In generale, nel mercato dei veicoli elettrici la Cina è posizionata in modo migliore rispetto all’Europa e agli Stati Uniti. TWEET
Il 10 giugno, in una lettera pubblicata su La Stampa, il leader della Lega Matteo Salvini ha criticato la decisione del Parlamento europeo di vietare la vendita nei Paesi membri di auto a benzina o diesel a partire dal 2035. 

La proposta fa parte del piano Fit for 55, un pacchetto di misure con cui l’Unione europea punta a ridurre le emissioni inquinanti di almeno il 55 per cento entro il 2030. Il divieto sulla vendita delle auto non è comunque ancora definitivo e, prima di entrare in vigore, dovrà essere discusso e approvato dal Consiglio dell’Ue, di cui fanno parte i ministri di tutti gli Stati membri. 

In ogni caso, nella sua lettera Salvini ha detto che la proposta mette la mobilità «italiana ed europea nelle mani cinesi», perché questi ultimi producono la maggior parte delle batterie utilizzate per alimentare i veicoli elettrici. In particolare, secondo il segretario della Lega, la Cina produce il 79 per cento dei gigawattora (GWh) totali, contro il 6,2 per cento degli Stati Uniti, il 4 per cento dell’Ungheria, il 2,5 per cento della Corea del Sud e l’1,6 per cento della Germania. 

Abbiamo verificato: i dati citati da Salvini sono fondati. 

Chi produce più batterie al mondo

Le percentuali citate dal leader della Lega provengono con tutta probabilità da uno studio pubblicato a febbraio 2021 da S&P Global Market Intelligence, una divisione dell’agenzia americana di rating finanziario Standard & Poor’s. Lo studio analizza l’andamento del mercato globale delle batterie a ioni di litio, comunemente utilizzate per i veicoli elettrici, ma anche per i telefoni cellulari o i computer. 

Secondo le stime di S&P, nel 2021 la Cina ha prodotto batterie agli ioni di litio per una capacità complessiva di 558 GWh, il 79 per cento del totale globale dei 706 GWh prodotti. Seguivano gli Stati Uniti, con il 6,2 per cento di GWh totali prodotti, l’Ungheria con il 4 per cento, e la Polonia con il 4,1 per cento. Anche gli altri dati citati da Salvini sono corretti: la capacità delle batterie prodotte in Corea del Sud rappresentava il 2,5 per cento del totale globale, mentre quelle prodotte in Germania l’1,6 per cento. L’Italia non è citata nello studio.
I dati relativi al predominio cinese nel settore delle batterie a ioni di litio sono confermati anche da diverse fonti stampa, tra cui l’agenzia americana Bloomberg.

Secondo S&P, tra il 2020 e il 2025 la produzione di batterie a ioni di litio è destinata a crescere, passando da 455 GWh a 1,477 GWh. La Cina e l’Unione europea saranno i principali promotori della crescita e anche i principali mercati per le auto elettriche. Secondo S&P, se saranno adottate politiche favorevoli, l’Ue potrebbe aumentare la propria produzione da 28 GWh complessivi nel 2020 a 368 GWh nel 2025. La Cina, comunque, rimarrebbe saldamente in testa alla classifica dei Paesi produttori. 

La Cina è in vantaggio sui veicoli elettrici

Negli ultimi giorni l’idea che la Cina sia il Paese più avanzato nella produzione di batterie per i veicoli elettrici è stata presentata da diversi esponenti della Lega, tra cui il ministro per lo Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, che in un’intervista a Il Messaggero del 10 giugno ha affermato che in questo campo la Cina «è davanti a tutti». 

Effettivamente, diversi studi e lavori giornalistici hanno mostrato che, al momento, la Cina è posizionata meglio dell’Europa e degli Stati Uniti nel mercato dei veicoli elettrici, sia per quanto riguarda la loro effettiva produzione che per le filiere dei singoli prodotti che le compongono.

Per esempio, secondo le stime della società di analisi settoriale LMC Automotive – riportate, tra gli altri, anche dal New York Times in un articolo del maggio 2021 – la Cina produrrà «più di otto milioni di macchine elettriche» entro il 2028, contro i 5,7 milioni dell’Europa e gli 1,4 milioni degli Stati Uniti. A ottobre 2021, l’imprenditore Elon Musk ha riferito che lo stabilimento Tesla di Shanghai stava già producendo più auto rispetto a quello di Freemont, in California. 

Un’inchiesta del quotidiano britannico The Guardian, a novembre 2021, ha spiegato che la Cina controlla anche gran parte delle attività estrattive legate a minerali fondamentali per la produzione delle batterie, come il litio o il cobalto. Per esempio, secondo S&P, le compagnie cinesi controllano il 70 per cento delle miniere di cobalto della Repubblica democratica del Congo, che ospita circa il 50 per cento di tutte le riserve di questa materia prima sul pianeta.
Come mostrato dall’inchiesta del The Guardian, spesso le aziende cinesi sfruttano i lavoratori locali, anche per approfittare di costi complessivamente più bassi rispetto a quelli sostenuti in altre parti del mondo. «In quella che è stata definita “la corsa alle armi” per il settore delle batterie, la Cina è in prima posizione», ha affermato The Guardian.

Il verdetto

Secondo Matteo Salvini, oggi la Cina è il principale produttore al mondo di batterie per i veicoli elettrici, con il 79 per cento di tutti i gigawattora prodotti a livello globale, davanti a Paesi come Stati Uniti (6,2 per cento), Ungheria (4 per cento), Corea del Sud (2,5 per cento), Germania (1,6 per cento).

Abbiamo verificato: i dati riportati dal segretario della Lega sono fondati e arrivano molto probabilmente da uno studio pubblicato dall’agenzia di rating finanziario Standard & Poor’s (S&P).

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