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No, la cedolare secca non ha cancellato l’evasione sugli affitti

| 15 marzo 2023
La dichiarazione
«La cedolare secca sugli affitti abitativi ha fatto scomparire completamente il sommerso degli affitti abitativi»
Fonte: 24 Mattino – Radio 24 | 13 marzo 2023
ANSA
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Verdetto sintetico
L’entusiasmo del responsabile fisco della Lega è eccessivo.
In breve
  • In base alle valutazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è vero che con la cedolare secca l’evasione degli affitti è calata, ma non si è azzerata. TWEET
  • In più l’emersione del sommerso non è bastata per compensare il calo delle entrate per lo Stato dovuto all’introduzione di un’unica aliquota più vantaggiosa, di cui tra l’altro hanno beneficiato soprattutto i più ricchi. TWEET
Il 13 marzo, ospite a 24 Mattino su Radio 24, il presidente della Commissione Attività produttive alla Camera Alberto Gusmeroli (Lega) ha difeso (min. 24:30) la volontà del governo di semplificare il sistema fiscale italiano, per esempio con l’introduzione della flat tax. A sostegno della sua tesi, il responsabile fisco della Lega ha dichiarato che la cosiddetta “cedolare secca” «ha fatto scomparire completamente il sommerso» degli affitti.

Abbiamo verificato e l’entusiasmo di Gusmeroli non è del tutto supportato dai dati.

L’impatto della cedolare secca

La cedolare secca è stata introdotta nel 2011 e poi modificata negli anni successivi. Come suggerisce il nome, chi sceglie di aderire al regime facoltativo della cedolare secca paga un’unica aliquota di tassazione sul reddito generato dall’affitto di un immobile. Questa aliquota è del 21 per cento e scende al 10 per cento per gli affitti nei comuni con carenze di disponibilità abitative, tra cui grandi città come Roma, Milano, Torino e Napoli. Chi sfrutta la cedolare secca non deve pagare le imposte di registro e di bollo per la registrazione dei contratti di affitto, e il reddito generato dall’affitto è escluso dal suo reddito complessivo, su cui il contribuente paga generalmente l’Irpef. In cambio, chi affitta l’immobile rinuncia ad adeguare il valore dell’affitto all’andamento dell’inflazione.

Tra i suoi obiettivi, la cedolare secca aveva quello di ridurre l’evasione fiscale degli affitti, incentivando i proprietari che facevano gli affitti in nero a regolarizzarli, pagando meno imposte del dovuto. Secondo Gusmeroli, la cedolare secca ha centrato in pieno questo obiettivo, facendo «scomparire completamente» il sommerso. In realtà i numeri danno un quadro meno entusiasmante.

Secondo i dati della Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva, pubblicata nel 2022 dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, nel 2020 il valore dell’evasione degli affitti era stimato intorno ai 490 milioni di euro, contro i quasi 1,3 miliardi di euro del 2015. Dunque con la cedolare secca un calo dell’evasione sugli affitti c’è stato, ma il sommerso esiste ancora.

La relazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze contiene anche una valutazione dell’impatto che ha avuto la cedolare secca sugli affitti in Italia, pubblicata a luglio 2022 in una ricerca scientifica. In estrema sintesi: l’analisi svolta dal Dipartimento delle finanze del ministero, insieme ad alcuni economisti, ha scoperto che da un lato la cedolare secca ha avuto un «effetto di emersione», facendo aumentare la probabilità che un affittuario regolarizzasse un contratto di affitto; dall’altro lato però questo effetto non è bastato per compensare la perdita del gettito per le casse dello Stato, dovuto all’introduzione di un’imposta con un’unica aliquota, più vantaggiosa. Inoltre la misura ha avuto «effetti regressivi in termini di distribuzione del reddito»: i contribuenti più ricchi, spiega la ricerca, sono quelli che hanno beneficiato dei risparmi maggiori.

Il verdetto

Secondo Alberto Gusmeroli, la cedolare secca «ha fatto scomparire completamente il sommerso degli affitti abitativi». Abbiamo verificato che cosa dicono i numeri e l’entusiasmo del responsabile fisco della Lega è eccessivo.

In base alle valutazioni del Ministero dell’Economia e delle Finanze, è vero che con la cedolare secca l’evasione degli affitti è calata, ma non si è azzerata. In più l’emersione del sommerso non è bastata per compensare il calo delle entrate per lo Stato dovuto all’introduzione di un’unica aliquota più vantaggiosa, di cui tra l’altro hanno beneficiato soprattutto i più ricchi.

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