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Circa sette ginecologi su dieci in Italia sono obiettori di coscienza

| 19 settembre 2022
La dichiarazione
«In Italia sette ginecologi su dieci sono obiettori»
Fonte: Mezz'ora in più | 19 settembre 2022
ANSA/FABIO FRUSTACI
ANSA/FABIO FRUSTACI
Verdetto sintetico
La vicepresidente dell’Emilia-Romagna ha sostanzialmente ragione.
In breve
  • Secondo il Ministero della Salute, nel 2020 il 64,6 per cento dei ginecologi era obiettore di coscienza. Nel 2019 la quota raggiungeva il 67 per cento. TWEET
  • La regione con il tasso più alto di obiettori di coscienza è la provincia autonoma di Bolzano (84,5 per cento), mentre quella con il tasso più basso la Valle d’Aosta (25 per cento). TWEET
Il 19 settembre, ospite a Mezz’ora in più su Rai 3, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Elly Schlein, candidata alle elezioni del 25 settembre con la lista del Partito democratico, ha criticato (min. -0:16:24) le posizioni sull’aborto della presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. Nelle ultime settimane, Meloni ha più volte dichiarato di non voler modificare la legge n. 194 del 1978, quella che regola le interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg) in Italia, dicendo di voler offrire un’alternativa all’aborto alle donne che pensano di non aver a disposizione una scelta diversa, per esempio per ragioni economiche.

Secondo Schlein, in Italia «sette ginecologi su dieci sono obiettori» di coscienza, ossia si rifiutano di praticare l’interruzione di gravidanza. Questa possibilità è concessa proprio dalla legge n. 194, all’articolo 9. 

Al di là delle critiche verso Meloni, abbiamo verificato e il dato citato da Schlein in tv è sostanzialmente corretto. 

Quanti sono i ginecologi obiettori in Italia

Gli ultimi dati riguardanti l’applicazione della legge 194 a livello nazionale sono stati forniti dal Ministero della Salute a giugno 2022, e sono aggiornati al 2020. Dal rapporto emerge che, due anni fa, il 64,6 per cento dei ginecologi operanti in Italia era obiettore di coscienza, quindi si rifutava di praticare l’interruzione volontaria di gravidanza. La percentuale è leggermente inferiore rispetto al 70 per cento indicato da Schlein. Nel 2019 il tasso di obiettori era del 67 per cento. 

Nel 2020 nove regioni su 21 (considerando anche le province autonome di Trento e Bolzano) avevano comunque una percentuale di ginecologi obiettori pari o superiore a «sette su dieci», sei delle quali nel Mezzogiorno. Il dato più alto è stato registrato nella provincia autonoma di Bolzano, dove l’84,5 per cento dei ginecologi era obiettore di coscienza, seguito dall’Abruzzo (83,8 per cento), il Molise (82,8 per cento) e la Sicilia (81,6 per cento). La regione con il tasso di obiettori più basso era invece la Valle d’Aosta, con il 25 per cento di ginecologi contrari all’aborto, seguita dalla provincia autonoma di Trento (35,9 per cento) e dall’Emilia-Romagna (45 per cento). 

Questi dati si riflettono anche nel numero di strutture ospedaliere con reparti di ginecologia e ostetricia che praticavano l’aborto: il 100 per cento in Valle d’Aosta e il 28,6 per cento a Bolzano. A livello nazionale, nel 2020 il 63,8 per cento delle strutture autorizzate effettuava l’Ivg. 

Il verdetto

Secondo la vicepresidente dell’Emilia-Romagna Elly Schlein, in Italia «sette ginecologi su dieci sono obiettori» di coscienza. Abbiamo verificato e il dato della candidata alle prossime elezioni con la lista del Partito democratico è sostanzialmente corretto. Secondo i dati del Ministero della Salute, nel 2020 il 64,6 per cento dei ginecologi era obiettore di coscienza.

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