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Il boom demografico africano

| 31 luglio 2019
La dichiarazione
«Nei prossimi 20 anni ci saranno 2 miliardi e mezzo di africani». (min. -15:22)
Fonte: Omnibus – La7 | 23 luglio 2019
Ansa
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Verdetto sintetico
C'eri quasi
Il 23 luglio 2019, Matteo Renzi ospite di Omnibus (La7), ha detto (min. -15:22) che nei prossimi vent’anni la popolazione africana arriverà a contare 2 miliardi e mezzo di persone.

La dichiarazione si inserisce in una discussione sulla gestione dell’immigrazione da parte del governo Conte e sul decreto Sicurezza. Secondo l’ex presidente del Consiglio, l’aumento esponenziale della popolazione africana aumenterà inevitabilmente i flussi migratori.

Abbiamo verificato la crescita della popolazione africana: Renzi è leggermente impreciso sui numeri, ma corretto nella sostanza.

Il World Population Prospects dell’Onu

Le informazioni relative alla popolazione dell’intero pianeta sono raccolte dall’Organizzazione delle Nazioni Unite (Onu), ente intergovernativa internazionale che ha tra i propri obiettivi anche la promozione dello sviluppo economico e sociale nel mondo. All’interno dell’Onu, è il Dipartimento per gli affari economici e sociali (Undesa) ad occuparsi di queste tematiche.

Le Nazioni Unite monitorano la demografia mondiale a livello di continenti, regioni geografiche ed economiche, e singoli Stati. Questi dati sono periodicamente raccolti e sintetizzati all’interno del rapporto World Population Prospects.

I dati individuano tendenze nei tassi di fertilità, mortalità e migrazioni, fornendo delle previsioni sull’andamento della popolazione fino ad oltre il 2100. Si prevede che la popolazione mondiale cresca dai 7,7 miliardi del 2019 agli 8,5 miliardi del 2030, toccando poi i 9,7 miliardi nel 2050 e i 10,9 miliardi nel 2100.

Si tratta di stime probabilistiche, per quanto basate su dati reali, e pertanto soggette – come vedremo – a margini d’errore.

Quanti miliardi di africani?

Oggi la popolazione africana conta circa 1,3 miliardi di persone, contro i 4,7 miliardi che vivono in Asia, i 750 milioni che si trovano in Europa, i 650 milioni che vivono tra l’America latina e i Caraibi, i 370 milioni dell’America settentrionale e i restanti 43 milioni dell’Oceania.

Fino al 2019, i dati dell’Onu sono basati su censimenti e registrano delle situazioni di fatto. Come è infatti evidente dal grafico 1 sottostante, fino al 2020 la proiezione è rappresentata da un’unica linea.
Grafico 1: Popolazione del continente africano tra il 1950 e il 2100 - Fonte: Onu
Grafico 1: Popolazione del continente africano tra il 1950 e il 2100 - Fonte: Onu
Dal 2020 in poi, invece, le linee si moltiplicano e diramano in direzioni diverse. Questo avviene poiché descrivono proiezioni probabilistiche, calcolate a partire dai tassi di fertilità e dalle aspettative di vita alla nascita in Africa, e non descrivono più dati certi.

Più si procede in avanti negli anni, più aumenta l’incertezza delle previsioni e queste linee di tendenza divergono maggiormente.

Guardando l’orizzonte temporale di cui parla Matteo Renzi (i prossimi vent’anni), scopriamo che le stime sono tutto sommato omogenee tra loro e che il senatore non è molto lontano dalla verità. Nel 2040 in Africa la popolazione conterà circa 2 miliardi di persone mentre è attorno al 2050 e, quindi, tra 30 anni, che si arriverà ai 2 miliardi e mezzo di cui ha parlato Renzi.

L’Onu ha infatti evidenziato che «più della metà della crescita della popolazione globale tra oggi [2019] e il 2050 dovrebbe avvenire in Africa. L’Africa ha il più alto tasso di crescita della popolazione tra le principali aree» e «si prevede che la popolazione dell’Africa sub-sahariana raddoppierà entro il 2050».

Quali sono però le implicazioni di queste informazioni, e perché Renzi le menziona? Le previsioni dell’Onu tornano nuovamente utili, fornendoci un quadro interessante sul significato dell’aumento della popolazione africana, rapportato al resto del mondo.

Il dato nel contesto

La fertilità, aspetto fondamentale per la crescita demografica, è in diminuzione in molte aree del mondo. Circa la metà della popolazione mondiale vive oggi in Paesi dove le nascite sono meno di 2,1 per donna e dove quindi il ricambio della popolazione è basso o assente.

Il ruolo dell’Asia, che è al momento la regione più popolosa (circa il 60 per cento del totale), verrà ridimensionato negli anni a venire. La crescita della popolazione verrà infatti guidata prevalentemente dall’Africa. In particolare, la regione sub-sahariana si dovrebbe mantenere nei prossimi vent’anni ben oltre le 2,1 nascite per donna, permettendo così un corretto ricambio generazionale.

L’aumento della popolazione africana, che – come abbiamo visto sopra – dovrebbe raddoppiare entro il 2050, si combina però con gli sconvolgimenti causati dal cambiamento climatico. Secondo le stime dell’organizzazione dell’Onu per il cibo e l’agricoltura (nota come Food and Agriculture Organization of the United Nations – Fao) nel 2030 l’Africa perderà due terzi dei suoi terreni coltivabili a causa della desertificazione.

Il grafico riportato sotto ci mostra invece il tasso di fertilità in Europa.
Grafico 2: Previsioni della fertilità in Europa - Fonte: Onu
Grafico 2: Previsioni della fertilità in Europa - Fonte: Onu
La linea retta di colore verde rappresenta il livello di rimpiazzo. Come si osserva, sembra che l’Europa si manterrà a livelli di fertilità insufficienti a mantenere la popolazione attuale.

La riduzione delle nascite è stata rilevata anche in Italia. Lo scorso anno le nascite sono diminuite dello 0,4 per cento rispetto al 2017 (più di 18 mila unità). Come riporta l’Istat, «sono stati iscritti in anagrafe per nascita 439.747 bambini. Nuovo minimo storico dall’Unità d’Italia». Questa situazione si accompagna anche a un tendenziale invecchiamento della popolazione, con un conseguente aumento delle spese per il mantenimento della sanità pubblica e del sistema pensionistico e mutamenti nel mercato del lavoro.

Il verdetto

Matteo Renzi ha dichiarato che tra vent’anni in Africa vivranno 2 miliardi e mezzo di persone.

I dati dell’Onu ci mostrano, da un lato, che la popolazione africana è effettivamente destinata ad aumentare di molto nei prossimi decenni, molto più di altre regioni del mondo e in particolare dell’Europa, il cui tasso di fertilità è più basso.

Le previsioni di Renzi sono però leggermente gonfiate rispetto a quanto previsto dalle statistiche delle Nazioni Unite. L’Africa raggiungerà i 2 miliardi e mezzo di persone attorno al 2050, mentre tra vent’anni ci si attende realisticamente che gli africani siano “soltanto” 2 miliardi. I numeri dati dall’ex presidente del Consiglio verranno quindi probabilmente raggiunti una decina di anni dopo rispetto a quanto affermato durante l’intervista.

Matteo Renzi merita un “C’eri quasi”.

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