A L’aria che tira su La7 il vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio ha dichiarato che, secondo uno studio dell’Istituto Cattaneo, il governo gialloverde sarebbe il più popolare d’Europa. Ancora nella trasmissione di Myrta Merlino, Di Maio ha aggiunto che le istituzioni europee sono, al contrario, al minimo storico di consenso.



Quanto c’è di vero? Vediamolo assieme.



Cosa ha detto l’Istituto Cattaneo



L’Istituto Cattaneo è un prestigioso ente di ricerca economica e sociale con sede a Bologna e storicamente collegato alla rivista Il Mulino. Il 14 gennaio 2019, l’istituto ha pubblicato un documento intitolato Lo strano caso del consenso al governo Conte, nel quale si analizza la dinamica del consenso sia dei partiti di maggioranza e opposizione che dell’esecutivo Lega-M5s.



Il report fa anche un raffronto tra il consenso interno del governo italiano e quello di cui godono gli altri governi dell’Ue, oltre che un confronto fra i primi sei mesi del governo Conte e i primi sei mesi degli altri governi Ue. Lo studio si basa sui dati disponibili sui siti ParlGov e Polls of Polls.



La prima cosa che lo studio mette in evidenza, a proposito dell’Italia, è che i partiti della maggioranza hanno complessivamente guadagnato consensi rispetto alle elezioni politiche di marzo: la variazione è per lo più dovuta alla crescita rilevata nei sondaggi della Lega, passata dal 17 per cento circa delle elezioni del 4 marzo al 32 per cento di media della seconda parte del 2018.



Per il Movimento 5 Stelle, evidenzia sempre lo studio, si è passati dal 33 per cento delle elezioni di marzo al 27-28 per cento dei sondaggi attuali. Complessivamente, i due partiti di maggioranza sommati passano da un consenso del 50,1 per cento registrato il 4 marzo al 60 per cento scarso che i sondaggi attualmente gli attribuiscono.






Tab. 1: Consenso da marzo 2018 a oggi dei principali schieramenti politici italiani (%). Fonte – Elaborazione Ist. Cattaneo su dati pollsofpolls.eu




Stando all’analisi tuttavia, il pur elevato consenso di cui gode il governo non è il più alto in assoluto fra i Paesi Ue. L’esecutivo Conte è comunque al secondo posto: soltanto il governo di Malta fa meglio. Il governo guidato dal 2013 da Joseph Muscat (del Partito Laburista) supera la soglia del 60 per cento di gradimento fra i propri concittadini.






Grafico 1: Confronto fra il consenso dei governi Ue al momento dell’insediamento e la situazione odierna (%). – Elaborazione Ist. Cattaneo di dati ParlGov e Poll of Polls



Osservando il grafico, emerge che dal giorno dell’insediamento ad oggi il governo Conte è quello che ha guadagnato di più in termini di consenso (+8,4 per cento) rispetto agli altri governi Ue; non è quello con più consenso nell’Unione, anche se detiene il primato fra i Paesi più grandi.



Le istituzioni europee: qual è il consenso di cui godono?



Qual è lo stato di salute delle istituzioni comunitarie, invece? Per capirlo, ci aiuta l’Eurobarometro standard, una indagine commissionata dagli organi comunitari che due volte l’anno informa, tra le altre cose, sulla percezione dei cittadini sulle istituzioni europee. Per i dati relativi all’autunno 2018 (rilevazione 90), gli unici dati disponili sono quelli preliminari (“first results”): il report completo non è stato ancora diffuso.



Non è chiaro se Di Maio parlasse di fiducia ai minimi storici nelle istituzioni Ue solo fra i cittadini italiani o più in generale fra tutti i cittadini dell’Unione: per tale ragione, analizziamo entrambi.



L’opinione dei cittadini Ue



Cominciamo dalla fiducia dei cittadini Ue nell’Unione. Agli intervistati è stato chiesto quanto tende a fidarsi di una serie di istituzioni (Unione europea, Parlamento nazionale, governo nazionale). Nel grafico è riportato lo storico della fiducia nell’UE dalla primavera 2015 all’autunno 2018, cioè l’ultima rilevazione disponibile.






Grafico 2: Fiducia dei cittadini nell’Ue – Fonte: Eurobarometro



Già dal primo grafico è evidente che il “minimo” non è oggi: in passato ci sono stati anche picchi più bassi, anche prima del 2015. Questo è confermato anche dal trend nella risposta a un’altra domanda, ovvero: «In generale, l’Ue le evoca un’immagine molto positiva, abbastanza positiva, neutrale, abbastanza negativa o molto negativa?».



I risultati sono sintetizzati nel grafico seguente.






Grafico 3: Immagine Ue secondo i cittadini – Fonte: Eurobarometro



Anche in questo caso, considerando la media dei 28 Paesi Ue, non si segnala una “fiducia ai minimi”; piuttosto, il trend sulla positività dell’Ue appare in crescita dal 2015 ad oggi. Altra domanda posta nell’indagine Eurobarometro è quanto si condivida l’affermazione «la mia voce conta in Ue». Di sotto i risultati.






Grafico 4: La mia voce in Ue conta – Fonte: Eurobarometro



Anche qui, la tendenza è molto diversa rispetto a quanto affermato da Di Maio: addirittura, in questo caso nell’ultima rilevazione disponibile si è segnalato un sorpasso, poiché sono più coloro i quali ritengono che la propria voce in Ue rispetto a coloro che ritengono il contrario (49 per cento – 47 per cento).



Come si sentano i cittadini UE riguardo il futuro dell’Unione è un’altra domanda che trova risposta nell’Eurobarometro. Nel grafico sono sintetizzate le risposte. In questo caso, non sono disponibili i dati per l’autunno 2018.






Grafico 5: Opinione dei cittadini sul futuro dell’Ue – Fonte: Eurobarometro



Anche l’ottimismo circa il futuro dell’Ue cozza con l’affermazione del vicepremier.



E che cosa ne pensano gli europei della moneta unica? In questo caso abbiamo preso come riferimento solo i dati relativi ai cittadini dei Paesi della zona euro. La sintesi è la seguente:






Grafico 6: Opinione sull’unione economica e monetaria con una sola valuta, l’euro – Fonte: Eurobarometro



Anche la fiducia nell’euro è tutt’altro che ai minimi: l’Eurobarometro segnala una crescita dal 69 per cento della primavera del 2015 al 75 per cento della primavera 2018.



Possiamo concludere che, se Luigi Di Maio si è riferito a una fiducia ai minimi presso tutti i cittadini dell’Unione, la sua affermazione non trova il supporto delle rilevazioni ufficiali.



E se prendessimo in considerazione solo il nostro Paese?



L’opinione dei cittadini italiani



L’indagine Eurobarometro, oltre a contenere i dati aggregati dei 28 Paesi, contiene anche i dati dei singoli Paesi. Vediamo qual è la situazione italiana per i cinque quesiti già visti sopra.



Questa la fiducia degli italiani nell’UE:






Grafico 7: Fiducia nell’Ue (Italia) – Fonte: Eurobarometro



Gli italiani sono, dati alla mano, più euroscettici rispetto alla media Ue; ma, anche guardando solo l’Italia, non si ha riscontro di una “fiducia ai minimi”. Qual è invece l’opinione degli italiani sull’Unione? Ce lo mostra il grafico qui sotto.






Grafico 8: Immagine dell’Ue secondo i cittadini italiani – Fonte: Eurobarometro



Anche in questo caso gli italiani sono più freddi sull’UE rispetto alla media dei 28 Paesi, ma come prima il minimo di fiducia non è in questo momento storico. E pensano di essere ascoltati dagli organi comunitari? Vediamo.






Grafico 9: La mia voce conte in Ue (Italia) – Fonte: Eurobarometro



Lo scarto fra l’opinione dei cittadini italiani e la media dei 28 paesi UE è molto netto, ma dalla primavera del 2017 si nota un lieve miglioramento nella percezione degli italiani circa l’importanza delle proprie opinioni in UE. Anche le aspettative sul futuro dell’Unione, come mostra il successivo diagramma, sono per lo più ottimistiche.






Grafico 10: Opinione dei cittadini italiani sul futuro dell’Ue – Fonte: Eurobarometro



Infine, qual è stata l’evoluzione del pensiero degli italiani sull’euro? Ce lo mostra l’ultimo grafico.






Grafico 11: Opinione sull’unione economica monetaria con una sola valuta, l’euro (Italia) – Fonte: Eurobarometro



Anche sull’euro, la fiducia degli italiani appare crescente. Più in generale, possiamo trarre la conclusione che, anche se gli italiani sono tendenzialmente più critici verso l’Unione rispetto ad altri Paesi, non si riscontra la fiducia “ai minimi” come affermato dal vicepremier M5s.



Il verdetto




Luigi Di Maio ha dichiarato, citando uno studio realizzato dall’Istituto Cattaneo, che la coalizione M5s-Lega è il governo con il più alto indice di gradimento in Europa e che le istituzioni e i governi europei sono «ai minimi storici». Il leader del M5s meriterebbe un “C’eri quasi” per quanto ha detto circa lo studio dell’Istituto Cattaneo, ma un verdetto molto più severo per quanto detto sull’Unione Europea.



Il governo gialloverde non è il più popolare in assoluto fra i governi Ue, ma è il più popolare fra i Paesi più grandi e comunque gode di un consenso invidiabile, con la miglior crescita in Europa dal giorno di insediamento, secondo i sondaggi. Circa la seconda affermazione non ci siamo proprio, anzi: dati alla mano, sia in Ue sia in Italia, la tendenza sulla percezione delle istituzioni e della moneta unica vede un ottimismo e una fiducia in crescita. Certo, l’Italia rimane in generale più scettica rispetto alla media degli altri Paesi europei. Di giudizio però dobbiamo darne uno solo, e valutando nel complesso Di Maio si merita un “Nì”.