Il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi ha avviato le consultazioni per la formazione di un nuovo governo. Il 4 febbraio, nel pomeriggio, i colloqui sono iniziati dai gruppi parlamentari più piccoli. Tutti hanno garantito il proprio appoggio all’esecutivo nascente.

Venerdì 5 febbraio Mario Draghi incontrerà Liberi e uguali, Italia viva, Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Partito democratico. Il giorno dopo toccherà a Lega e Movimento 5 stelle.

Nel frattempo, le posizioni dei partiti si stanno delineando. Il Partito democratico è già orientato a sostenere il nuovo presidente del Consiglio nel nome del «senso di responsabilità» nei confronti del Paese. Il Movimento 5 stelle rischia la spaccatura. Sono arrivate le prime aperture da parte dell’ex ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che ha richiamato i Cinquestelle a mostrarsi come «forza politica matura». È intervenuto anche l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rompendo il silenzio iniziato con le sue dimissioni il 26 giugno. Il premier uscente ha auspicato «un governo politico solido». Anche questo è sembrato un ulteriore avvicinamento del Movimento al sostegno a Draghi, nel caso in cui il governo non fosse composta da soli tecnici.

La situazione appare in mutamento anche all’interno del centrodestra. Silvio Berlusconi ha reso esplicito l’endorsement di Forza Italia all’ex governatore della Bce: «La scelta del presidente della Repubblica di conferire a Mario Draghi l’incarico di formare il nuovo governo – ha detto Berlusconi – va nella direzione che abbiamo indicato da settimane: quella di una personalità di alto profilo istituzionale attorno alla quale si possa tentare di realizzare l’unità sostanziale delle migliori energie del Paese».

La Lega di Matteo Salvini prenderà posizione dopo l’incontro con Draghi previsto per sabato. Il segretario del Carroccio Matteo Salvini ha però aperto a un possibile sostegno, precisando che porterà al premier incaricato alcuni punti programmatici da cui il suo partito non può prescindere.

Pagella Politica ha seguito in diretta le consultazioni del presidente del Consiglio incaricato.




19:00 – La diretta di Pagella Politica si conclude qui. A domani.

18:55 – Si conclude il primo giorno di consultazioni

A Montecitorio si è concluso l’ultimo appuntamento di oggi nel calendario delle consultazioni del presidente incaricato. Draghi ha ricevuto i rappresentanti di Noi con l’Italia – Usei – Cambiamo! – Alleanza di centro (Componente Gruppo Misto Camera) e Idea e Cambiamo (Componente Gruppo Misto Senato). I partiti, parte della coalizione di centrodestra, hanno espresso una valutazione positiva sull’incarico a Mario Draghi, ma hanno marcato la preferenza per un esecutivo politico.

18:15 – Tecnici al potere: che cosa rende l’Italia un’eccezione europea

Se il governo Draghi diventasse realtà, e se fosse un esecutivo tecnico e non politico, sarebbe il quarto della storia repubblicana italiana. Che cosa avrebbe in comune e di diverso dai precedenti tre? E in Europa, siamo i soli ad avere governi di questo tipo o siamo in buona compagnia? Ne abbiamo scritto qui.

18:07 – Europeisti–Maie–Centro democratico: sì a Draghi

A Montecitorio si è concluso l’incontro fra il premier incaricato e i senatori del gruppo Europeisti, Maie e Centro democratico, che hanno garantito il proprio sostegno al governo in via di formazione.

18:01 – La direzione Pd: Draghi può essere soluzione

Sta terminando la direzione del Partito democratico iniziata alle 17. «Il Pd lavora per una maggioranza ampia ed europeista – ha detto nel corso della direzione il segretario Nicola Zingaretti – la personalità di Draghi è di assoluta forza e grande valore, può essere la soluzione per portare l’Italia fuori dalla situazione caotica e dal rischio di paralisi che la crisi ha determinato. Credo il Pd debba contribuire al successo di questo tentativo, con i propri contenuti e il proprio contributo». La direzione sta votando le comunicazioni del segretario per conferirgli il mandato di rappresentare la posizione del partito alle consultazioni con Draghi.

17:23 – Berlusconi domani alle consultazioni con Draghi

La delegazione di Forza Italia incontrerà il premier incaricato Mario Draghi domani alle 17:30. La delegazione sarà guidata dal fondatore Silvio Berlusconi, per la prima volta in presenza dall’inizio della crisi. Il leader dei forzisti, dopo il ricovero causato dal Covid-19, si è tenuto a distanza dalla vita pubblica negli ultimi mesi. Nel vertici di coalizione delle ultime settimane, Berlusconi è sempre stato collegato dalla casa della figlia Marina in Provenza, mentre il vice Antonio Tajani ha rappresentato il partito in tutti gli appuntamenti ufficiali (fra cui le consultazioni al Quirinale). L’ex presidente del Consiglio ha già annunciato l’appoggio del suo partito all’esecutivo guidato da Mario Draghi.

16:50 – I travagli del Movimento 5 stelle

Il M5s si spacca davanti al nome di Mario Draghi. Non è ancora sì e non è ancora no, la posizione dei Cinquestelle sta gradualmente modificando ora dopo ora. Le prime ore avevano visto un netto “no al governo tecnico di Mario Draghi”. L’aveva detto il reggente Vito Crimi, così come l’ex deputato Alessandro Di Battista. Ieri, dopo quattro ore di assemblea su Zoom, la posizione di parte dei parlamentari si è ammorbidita. Oggi i primi segnali di apertura, a partire dal ministro degli Esteri Luigi Di Maio: «In questa fragile cornice, il Movimento 5 stelle ha, a mio avviso, il dovere di partecipare, ascoltare e di assumere poi una posizione sulla base di quello che i parlamentari decideranno», ha detto l’ex capo politico. «È in queste precise circostanze – ha aggiunto – che una forza politica si mostra matura agli occhi del Paese». A spostare davvero gli equilibri, nel pomeriggio, è stato l’intervento dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Auspico un governo politico che sia solido e che abbia quella sufficiente coesione per poter operare scelte eminentemente politiche perché le urgenze del paese richiedono scelte politiche e non possono essere affidate a squadre di tecnici». Il premier uscente non parlava dal giorno delle sue dimissioni, il 26 gennaio. È questa la strada che una parte del Movimento 5 stelle vuole percorrere per dare l’appoggio a Mario Draghi: la condizione è che non sia un governo tecnico, ma abbia una composizione politica o quantomeno ibrida, come il governo Ciampi nel 1993. Fra i Cinquestelle c’è comunque chi rimane e rimarrà sul no a oltranza. Senza dubbio è il caso di Di Battista e dell’ala di parlamentari che fa a lui riferimento: «Le pressioni saranno fortissime. Vi accuseranno di tutto. Di essere artefici dello spread. Di irresponsabilità. Di blasfemia perché davanti all’Apostolo Draghi non vi siete genuflessi. Voi non cedete. Non cedete. Dovranno farcela con le loro forze, non con il nostro avallo», ha scritto l’ex deputato su Facebook.

16:33 – Maie e Psi: appoggio a Draghi ma sia governo politico

«Mi hanno colpito due concetti espressi dal presidente incaricato Mario Draghi: spendere con saggezza gli aiuti che ci arrivano dall’Europa e investire nel futuro, nella scuola e nei nostri ragazzi», ha detto Antonio Tasso del gruppo Maie (Movimento associativo italiani all’esterno) al termine delle consultazioni con Mario Draghi. Il Maie e il Partito socialista italiano sosterranno il governo Draghi. «Abbiamo offerto una nostra riflessione affinché il governo abbia una conformazione politica», ha aggiunto Tasso.

16:01 – Più Europa-Azione-Radicali italiani: sostegno pieno a Draghi

Dopo l’incontro con il premier incaricato, Emma Bonino e Carlo Calenda hanno annunciato il proprio appoggio al nascente governo Draghi. «Abbiamo dato il nostro sostegno pieno e incondizionato, non abbiamo posto condizioni ma abbiamo discusso delle priorità politiche – ha detto il leader di Azione Carlo Calenda – e pensiamo che questa consapevolezza debba essere di tutti i partiti politici».

15:40 – Il centrodestra alle consultazioni diviso

I partiti di centrodestra incontreranno separatamente il presidente del Consiglio incaricato Mario Draghi nel corso delle consultazioni. Oggi alle 18:30 toccherà ai gruppi Noi con l’Italia – USEI – Cambiamo! – Alleanza di centro (nel gruppo Misto della Camera) e Idea e Cambiamo (nel gruppo Misto al Senato). Domani alle 15 sarà il turno di Fratelli d’Italia e alle 17:30 di Forza Italia. Infine sabato il premier incaricato riceverà la Lega alle 11. «È meglio che ognuno dica liberamente quello che ha in testa – ha detto il leader del Carroccio Matteo Salvini – Noi non siamo costretti a fare nulla controvoglia, l’unità del centrodestra è un valore, governiamo in 14 regioni su 20». Forza Italia ha già annunciato il proprio sostegno al governo Draghi.

15:22 – Il calendario delle consultazioni

Le consultazioni di Mario Draghi inizieranno oggi alle 15:30 e termineranno sabato all’ora di pranzo. Ecco il calendario dei colloqui con i partiti:

4 febbraio

15:30-16: Azione-Più Europa – Radicali italiani (Componente Gruppo Misto Camera); Più Europa-Azione (Componente Gruppo Misto Senato);

16-16:30: MAIE – Movimento associativo italiani all’estero – PSI (Componente Gruppo Misto Camera)

16:30-17 Centro Democratico – Italiani in Europa (Componente Gruppo Misto Camera);

17-17:30: Gruppo Europeisti – MAIE- Centro Democratico del Senato;

17:30-18: Gruppo Misto della Camera – Minoranze linguistiche;

18 -18:30: Noi con l’Italia – USEI – Cambiamo! – Alleanza di centro (Componente Gruppo Misto Camera), Idea e Cambiamo (Componente Gruppo Misto Senato).

Venerdì 5 febbraio

11-11:30: Gruppo Per le autonomie (SVP – PATT, UV) del Senato;

11:45-12:30: Gruppo Liberi e Uguali della Camera e componente Liberi e Uguali del Gruppo Misto del Senato;

12:45-13:45: Gruppi Italia Viva della Camera e Italia Viva-PSI del Senato;

15-16: Gruppi Fratelli d’Italia della Camera e del Senato;

16:15-17:15; Gruppi Partito Democratico della Camera e del Senato;

17:30-18:30: Gruppi Forza Italia – Berlusconi Presidente della Camera e Forza Italia- Berlusconi Presidente – UDC del Senato

Sabato 6 febbraio

11-12: Gruppi Lega-Salvini Premier della Camera e Lega-Salvini Premier – Partito Sardo d’Azione del Senato;

12:15-13:15: Gruppi Movimento 5 Stelle della Camera e del Senato.

14:45 – La dichiarazione di Conte

Il presidente del Consiglio dimissionario Giuseppe Conte è tornato a parlare oggi per la prima volta dalla data delle sue dimissioni. «Ieri ho incontrato il presidente incaricato Mario Draghi – ha detto Conte, parlando all’esterno di Palazzo Chigi – è stato un colloquio lungo e molto aperto al termine del quale gli ho fatto gli auguri di buon lavoro. In queste ore qualcuno mi descrivere come un ostacolo alla formazione di una nuova esperienza di governo, evidentemente non mi conosce o parla in malafede, i sabotatori cerchiamoli altrove». Nel suo discorso l’ex presidente del Consiglio ha incoraggio a salvare l’alleanza fra centrosinistra e Movimento 5 stelle. «Mi rivolgo agli amici del M5S, io ci sono e ci sarò – ha sottolineato – come pure dico agli amici del Pd e Leu che dobbiamo continuare a lavorare tutti insieme perché il nostro progetto politico che ho sintetizzato nella formula “alleanza per lo sviluppo sostenibile” è forte, concreto che aveva già iniziato a dare buoni frutti».