Il 1° dicembre, ospite a Otto e mezzo su La7, il filosofo ed ex sindaco di Venezia Massimo Cacciari ha rilanciato una notizia fuorviante – che da tempo circola in rete e su alcuni quotidiani – mettendo in dubbio la reale natura dei vaccini contro la Covid-19.

Cacciari, che ha più volte ribadito di preferire l’introduzione dell’obbligo vaccinale a quello del green pass, ha dichiarato (min. 20:50) che al momento «non sappiamo» se il vaccino contro la Covid-19 «sia un vaccino». «Il presidente della Bayer l’ha detto, a una conferenza internazionale», ha sostenuto il filosofo, facendo riferimento più nello specifico ai vaccini mRna di Pfizer e Moderna, che usano un «procedimento diverso» da quello per i vaccini contro la poliomielite o il tifo.

Che cosa c’è di vero in queste affermazioni? Poco, come hanno spiegato già a inizio novembre i nostri colleghi di Facta. Prima di vedere che cosa c’entra davvero in questa storia il «presidente della Bayer», una delle più grandi case farmaceutiche al mondo, facciamo un breve ripasso sui vaccini a mRna.

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I vaccini mRna non modificano il Dna

I vaccini di Pfizer e Moderna sono stati effettivamente sviluppati utilizzando una tecnologia innovativa, diversa rispetto a quella usata, per esempio, per contrastare le poliomielite. Come spiega l’Agenzia italiana per il farmaco (Aifa), i vaccini a mRna usano le molecole di acido ribonucleico messaggero (mRna) per fornire istruzioni specifiche alle cellule dell’organismo umano e aiutarle a riconoscere e contrastare il coronavirus in caso di infezione.

Sin dall’inizio della campagna vaccinale, i critici di questa tecnologia hanno sostenuto che i vaccini a mRna fossero delle «terapie geniche» in grado di modificare il Dna delle persone. Questo non è vero. Come ha spiegato, tra gli altri, l’Istituto superiore di sanità (Iss), «il compito dell’mRna è solo quello di trasportare le istruzioni per la produzione delle proteine da una parte all’altra della cellula, per questo si chiama “messaggero”». Nel caso dei vaccini contro la Covid-19, «l’Rna trasporta le istruzioni per la produzione della proteina utilizzata dal virus per attaccarsi alle cellule, la proteina denominata Spike. L’organismo grazie alla vaccinazione produce anticorpi specifici prima di venire in contatto con il virus e si immunizza contro di esso».

Come hanno spiegato più nel dettaglio i nostri colleghi di Facta, è dunque sbagliato equiparare del tutto i vaccini a mRna con le terapie geniche, ossia quelle terapie innovative che tentano di curare le malattie andando ad agire sul materiale genetico di una cellula. L’mRna dei vaccini contro la Covid-19 non entra nel nucleo cellulare e non interagisce con il Dna.

Qual è il discorso incriminato

In tv Cacciari non ha specificato il nome della «conferenza internazionale» in cui «il presidente della Bayer» avrebbe messo in dubbio la natura dei vaccini. Il filosofo ha fatto però molto probabilmente riferimento alla partecipazione di Stefan Oelrich al World Health Summit 2021, una conferenza tenutasi a Berlino, in Germania, tra il 24 e 26 ottobre, con circa 400 speaker esperti in tema di salute. Oelrich non è però il «presidente» della casa farmaceutica Bayer, ma è membro del consiglio di amministrazione ed è il capo della divisione della società dedicata alla farmaceutica.

Al di là di questa precisazione, durante quella conferenza internazionale Oelrich non ha detto, come sostenuto da Cacciari, che i vaccini contro la Covid-19 non sono vaccini.

Nel suo intervento, Oelrich ha dedicato la prima parte a celebrare i successi innovativi in ambito medico nel contrasto alla pandemia di Covid-19, sottolineando la necessità di avere più «salute per tutti», accessibile a tutta la popolazione mondiale al di fuori dell’Europa, e maggiore collaborazione tra le case farmaceutiche.

A un certo punto del suo discorso Oelrich ha detto che bisogna sfruttare l’«attuale slancio» dato dalla pandemia all’innovazione medica per «affrontare problemi che vanno oltre la Covid-19». Secondo Oelrich, «l’innovazione nel campo della biotecnologia capovolge anche la nostra visione di molte altre malattie, soprattutto quelle non trasmissibili [le Ncds, noncommunicable diseases, ndr]. Ora possiamo pensare di curare molte di queste malattie non soltanto curando i sintomi».

Ed è qui che viene pronunciata la frase incriminata, che decontestualizzata fa passare un messaggio sbagliato. Oelrich ha dichiarato che la Bayer vuole «fare un salto nella terapia genica cellulare» e «fare la differenza» in questo settore di ricerca. E secondo lui, «i vaccini a mRna sono un esempio per quella terapia genica cellulare» (in inglese, «the mRna vaccines are an example for that cellular gene therapy»).

Detta altrimenti, nel suo discorso Oelrich ha presentato gli sforzi di Bayer per lo sviluppo delle terapie cellulari e geniche, dicendo che devono seguire l’esempio offerto dalla ricerca e dallo sviluppo dei vaccini a mRna. In nessuna parte del discorso Oelrich ha ammesso che i vaccini contro la Covid-19 sono «terapie cellulari e geniche», o comunque che non sono vaccini in un senso stretto del termine, a differenza di quanto sostenuto da Cacciari.