Non ci sono prove che il “Salva Casa” abbia fatto crescere il mercato immobiliare

Il numero di case vendute e affittate è cresciuto, come dice Salvini, ma dare il merito alla sanatoria è una forzatura 
ANSA
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Il 27 agosto, ospite al Meeting di Rimini, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha detto che nei primi tre mesi del 2025 c’è stata una crescita del mercato immobiliare, come «risultato» del “Salva Casa” approvato dal governo per permettere «ai cittadini di andare a sanare piccole irregolarità interne alle abitazioni» e di «rimettere sul mercato quegli immobili».

Secondo Salvini, grazie a questa norma, tra gennaio e marzo di quest’anno è aumentato il numero delle case vendute e affittate rispetto allo stesso periodo del 2024. A sostegno della sua tesi, il ministro ha mostrato alcuni dati: nel primo trimestre 2025 le compravendite sono state «oltre 172 mila», circa 17 mila in più rispetto all’anno precedente, mentre i contratti di locazione hanno superato quota «257 mila», con una crescita dell’1 per cento.
I numeri presentati da Salvini al Meeting di Rimini
I numeri presentati da Salvini al Meeting di Rimini
Questi dati sono corretti e provengono da un rapporto dell’Agenzia delle Entrate pubblicato a giugno. Nel documento si legge che «sul mercato nazionale nel primo trimestre del 2025 sono state compravendute oltre 172 mila abitazioni, circa 17 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+11,2 per cento)» e che «sono state locate più di 257 mila abitazioni, in crescita dell’1 per cento».

I numeri tornano, dunque. Ma non provano che la crescita sia il «risultato» del “Salva Casa”.

Il decreto “Salva Casa” – che ha introdotto una sanatoria per regolarizzare difformità edilizie interne agli immobili – è stato approvato a fine maggio 2024 e convertito in legge due mesi più tardi, a fine luglio. Questo non significa che le novità siano entrate subito in vigore. Le linee guida del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti sono state pubblicate solo il 30 gennaio 2025 e hanno fornito indicazioni e criteri interpretativi per aiutare amministrazioni e operatori a dare un’applicazione più uniforme della norma sul territorio. Inoltre, le pratiche per sanare un’irregolarità possono richiedere mesi, rallentando l’effetto concreto del decreto.

Lo stesso rapporto dell’Agenzia delle Entrate spiega che la crescita delle compravendite osservata a inizio 2025 si inserisce in una dinamica già avviata dal secondo trimestre 2024 – come si vede dal grafico sotto – dunque prima dell’approvazione del decreto. Nel documento non si attribuisce mai la ripresa del mercato immobiliare al “Salva Casa”, ma si ricordano fattori come l’aumento dei mutui concessi, i tassi in calo e un clima di fiducia più favorevole.
Andamento delle compravendite di immobili in Italia – Fonte: Agenzia delle Entrate
Andamento delle compravendite di immobili in Italia – Fonte: Agenzia delle Entrate
Sul fronte delle locazioni, l’andamento è molto più piatto, come mostra il grafico. Inoltre, i dati vanno interpretati con prudenza: per la prima volta il rapporto include anche i contratti con durata inferiore a un anno, rendendo i confronti con il passato meno solidi.
Andamento delle locazioni di immobili in Italia – Fonte: Agenzia delle Entrate
Andamento delle locazioni di immobili in Italia – Fonte: Agenzia delle Entrate
In definitiva, la dichiarazione di Salvini poggia su un equivoco: il fatto che dopo l’approvazione del “Salva Casa” ci sia stata una crescita delle vendite e degli affitti non significa che sia stata la legge a provocarla. Per dimostrare un nesso causale servirebbero dati più precisi, come quante delle abitazioni vendute o affittate nei primi mesi del 2025 derivano da pratiche di sanatoria e quali sono stati i tempi medi delle procedure concluse. Al momento, questi numeri non sono disponibili e non è stato pubblicato uno studio che in modo rigoroso abbia provato a quantificare l’impatto del “Salva Casa” sul mercato immobiliare.

Lo scorso 29 luglio, alla Commissione Ambiente della Camera, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti Tullio Ferrante (Forza Italia) ha risposto a un’interrogazione del Movimento 5 Stelle, che ha chiesto «dati e informazioni» sull’impatto del “Salva Casa” e il «numero delle pratiche edilizie generate» dal provvedimento. Ferrante ha risposto citando i dati dell’Agenzia delle Entrate, come fatto da Salvini, ma non ha fornito i numeri sulle pratiche della sanatoria.

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