Perché sono serviti oltre tre anni per approvare la legge “Salvamare”

Il testo semplifica le norme per la raccolta dei rifiuti in mare, e non solo, ma ha avuto un percorso accidentato in Parlamento
Andrey Nekrasov/ZUMA Wire
Andrey Nekrasov/ZUMA Wire
L’11 maggio il Senato ha approvato in via definitiva la cosiddetta “legge Salvamare”, che ha l’obiettivo di combattere l’inquinamento nei mari, nei laghi, nei fiumi e nelle lagune, semplificando, tra le altre cose, la gestione dei rifiuti raccolti accidentalmente dai pescatori. Il disegno di legge ha ottenuto il voto favorevole di un’ampia maggioranza (198 favorevoli su 215 votanti), ma il Parlamento ha impiegato quasi tre anni per approvarlo definitivamente. Il testo era stato infatti presentato alla Camera a giugno 2019 dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, durante il primo governo guidato da Giuseppe Conte, che però aveva già annunciato il provvedimento l’anno prima, nel 2018.

Durante l’esame parlamentare, il testo ha suscitato le critiche di Fratelli d’Italia, i cui senatori si sono astenuti nell’ultima votazione, ed è stato più volte modificato sia dalla Camera sia dal Senato, ottenendo il via libera definitivo solo dopo una doppia lettura di entrambi i rami del Parlamento. 

Che cosa prevede il “Salvamare”

Tra le principali novità, la legge “Salvamare” prevede l’equiparazione dei rifiuti raccolti accidentalmente durante la pesca (Rav) ai rifiuti prodotti dalle stesse imbarcazioni. In questo modo, i pescatori potranno trasportare i rifiuti agli impianti di raccolta senza l’obbligo di iscrizione all’Albo nazionale gestori ambientali, l’ente al quale devono iscriversi tutte le imprese che si occupano dello smaltimento dei rifiuti, evitando le sanzioni previste dal cosiddetto “Codice dell’ambiente”. Queste sanzioni variano a seconda della tipologia di rifiuto trasportato (pericoloso o non pericoloso) e possono arrivare fino all’arresto per due anni e al pagamento di una multa fino a ventiseimila euro.

Un percorso accidentato

Uno dei punti più discussi del disegno di legge riguarda proprio le spese per lo smaltimento dei rifiuti raccolti durante la pesca. I costi dello smaltimento non ricadranno infatti sui pescatori ma saranno coperti dalle entrate della già esistente tassa sui rifiuti, che dovrà dunque essere rimodulata. 

Quest’ultimo aspetto è stato particolarmente contestato da Fratelli d’Italia durante l’esame parlamentare del disegno di legge. «Si cede alla tentazione tipicamente italiana di introdurre una nuova tassa sui rifiuti in mare», aveva scritto sulla sua pagina Facebook il deputato di Fdi Fabio Rampelli il 24 ottobre 2019, subito dopo la prima approvazione del testo del disegno di legge alla Camera.

Durante il suo primo esame a Montecitorio, il testo del disegno di legge aveva comunque subito delle modifiche. Tra le varie cose, le misure contenute nel testo sono state estese anche alla pesca nei fiumi, nei laghi e nelle lagune, è stato inserito sia l’obbligo per le scuole di istituire corsi di educazione ambientale sia l’obbligo di una relazione annuale del ministro dell’Ambiente sull’attuazione della legge stessa, una volta approvata. 

Dopo il primo esame della Camera, il disegno di legge è passato al Senato, che lo ha approvato a novembre 2021 con una serie di altre modifiche. Tra queste, un emendamento della relatrice del testo Virginia La Mura, ex senatrice del Movimento 5 stelle, ora nel gruppo Costituzione ambiente e lavoro (Cal), aveva introdotto l’obbligo di una speciale etichettatura per tutti i prodotti che contengono microfibre in plastica altamente inquinanti, come nel caso di alcuni capi di abbigliamento. Quest’ultima norma è stata soppressa durante l’esame in seconda lettura alla Camera, che il 6 aprile ha approvato il disegno di legge per la seconda volta. Il testo è poi passato all’esame del Senato per l’ultima approvazione, senza ulteriori modifiche. 

Le reazioni dei partiti 

L’approvazione del disegno di legge “Salvamare” è stata accolta con soddisfazione dal Partito democratico e dal Movimento 5 stelle. «Siamo fieri di aver approvato la Salvamare, una legge per prevenire l’abbandono di rifiuti nelle acque e risanare l’ecosistema marino, promuovendo l’economia circolare», ha scritto sul suo profilo Twitter il presidente del M5s Giuseppe Conte. «L’Italia raggiunge un traguardo importantissimo per la tutela del mare», ha scritto sul suo profilo Facebook il senatore del Partito democratico Bruno Astorre. 

Sul fronte opposto, quello del centrodestra, diversi parlamentari sia della Lega sia di Forza Italia hanno espresso sui social soddisfazione per l’approvazione del disegno di legge, mentre finora Fratelli d’Italia sembra aver preferito non commentare.

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