Nessun aeroporto italiano è intitolato a una donna

Silvio Berlusconi invece è il quinto politico a cui viene dedicato il nome di uno scalo. Gli aviatori e i militari restano la categoria più rappresentata
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
ANSA/RICCARDO ANTIMIANI
Giovedì 11 luglio il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha annunciato con una nota che l’Ente nazionale per l’aviazione civile (Enac) ha intitolato l’aeroporto internazionale di Milano-Malpensa all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, morto il 12 giugno 2023.

Secondo le verifiche di Pagella Politica, l’aeroporto di Malpensa è il quinto tra i 44 aeroporti certificati dall’Enac che porta il nome di un politico. Gli altri quattro sono l’aeroporto di Aosta, intitolato a Corrado Gex, deputato valdostano e aviatore; l’aeroporto di Comiso in Sicilia, intitolato a Pio La Torre, sindacalista e deputato in più legislature del Partito Comunista Italiano; l’aeroporto di Torino-Caselle “Sandro Pertini”, ex presidente della Repubblica; e l’aeroporto di Trapani intitolato a Vincenzo Florio, senatore del Regno d’Italia e imprenditore. Come mostra il grafico, 33 aeroporti sui 44 certificati dall’Enac portano il nome di una persona e tutti sono intitolati a uomini. Nessun aeroporto italiano, infatti, porta il nome di una donna.
La categoria dei “Politici” è la seconda più numerosa, dietro a quella degli “Aviatori e militari”. Il nome di dieci aeroporti è stato dedicato a personalità che si sono distinte in passato nel campo dell’aviazione o dell’esercito. Tra queste personalità ci sono: Enrico Forlanini (Milano Linate); Mario Mameli (Cagliari), Gino Lisa (Foggia), Luigi Ridolfi (Forlì), Corrado Baccarini (Grosseto), Ugo Niutta (Napoli), Pasquale Liberi (Pescara), Tito Minniti (Reggio Calabria), Giovanni Battista Pastine (Roma Ciampino) e Marcello Arlotta (Taranto). Nel 2020 il partito indipendentista di sinistra sardo Liberu ha chiesto di cambiare il nome all’aeroporto di Cagliari perché Mameli è morto nel 1936 mentre combatteva come tenente nella Guerra d’Etiopia, condotta dal regime fascista.
La terza categoria più numerosa è quella degli “Artisti e poeti”, in cui rientrano: l’aeroporto “Raffaello Sanzio” di Ancona; l’aeroporto “Il Caravaggio” di Bergamo Orio al Serio; l’aeroporto “Antonio Canova” di Treviso; l’aeroporto “Gabriele D’Annunzio” di Brescia; e l’aeroporto “Valerio Catullo” di Verona. 

Quattro aeroporti sono stati intitolati a “Scienziati e matematici”: Guglielmo Marconi (Bologna), Leonardo Da Vinci (Roma Fiumicino), Galileo Galilei (Pisa) e Pitagora (Crotone). Gli aeroporti di Firenze, Genova e Venezia commemorano invece tre esploratori: rispettivamente Amerigo Vespucci, Cristoforo Colombo e Marco Polo. Fino al 2016 anche l’aeroporto di Trieste conteneva nel suo nome ufficiale quello dell’esploratore Pietro Savorgnan di Brazzà, poi tolto nel 2016 perché considerato troppo complicato. 

Gli aeroporti di Catania e Parma sono dedicati a due compositori, Vincenzo Bellini e Giuseppe Verdi, mentre l’aeroporto di Rimini è intitolato al regista Federico Fellini. A due santi sono dedicati gli aeroporti di Perugia (San Francesco) e Bari (Karol Wojtyła, ossia Papa Giovanni II), mentre l’aeroporto di Palermo porta il nome di due magistrati uccisi dalla mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

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