Da quasi un anno il Parlamento
non riesce a eleggere un giudice della Corte Costituzionale, l’organo che giudica la legittimità costituzionale delle leggi e risolve i conflitti tra i poteri dello Stato. Finora otto votazioni
non hanno raggiunto la maggioranza necessaria a eleggere il giudice, e tra meno di due mesi altri tre membri della corte termineranno il loro mandato. Ma cosa c’entra la politica con la Corte Costituzionale? Il lavoro di questi giudici non dovrebbe essere imparziale e privo di condizionamento? In teoria sì, ma la realtà
è ben diversa.