Questa settimana si è parlato molto di due temi che ciclicamente tornano nel dibattito politico italiano: il diritto all’aborto e l’imparzialità dell’informazione.
Del primo si sta discutendo perché un emendamento di Fratelli d’Italia potrebbe, secondo i critici, permettere alle associazioni antiabortiste di entrare nei consultori familiari e condizionare psicologicamente le donne che vogliono praticare l’interruzione volontaria di gravidanza. Per tutelare il diritto all’aborto c’è anche chi ha pensato di inserirlo nella Costituzione.
Di informazione invece si parla perché un altro emendamento della maggioranza ha modificato le regole sulla par condicio e, secondo le opposizioni, favorirebbe il governo durante la campagna elettorale per le elezioni europee. Proviamo a capire se queste critiche sono fondate oppure no.