«Due anni fa iniziammo un lavoro di porta a porta, cercando di contattare le donne sui temi della contraccezione e dell’aborto stabilendo alcuni validi contatti con donne del quartiere che poi ci hanno aiutato a trovare una sede». Da quell’iniziativa nel 1974 è nato il consultorio autogestito di San Lorenzo, a Roma. A raccontarlo è la rivista femminista EFFE in un articolo del giugno 1976, che descrive quello spazio come «un seminterrato rimesso a posto», in cui «l’affitto è pagato da tutte con l’autotassazione».
Nel 1974 in Italia i consultori non esistevano ancora ufficialmente, sono stati istituiti con la legge 405 del 29 luglio 1975, ma negli anni precedenti erano nate esperienze dal basso, come quella del San Lorenzo. Quegli spazi conquistati collettivamente oltre cinquant’anni fa oggi sono servizi pubblici spesso in difficoltà, con personale ridotto e orari limitati. Eppure la loro funzione è rimasta la stessa: luoghi gratuiti, vicino a casa, pensati per offrire ascolto e assistenza soprattutto nell’ambito della sessualità.
«I consultori familiari sono servizi sociosanitari di prossimità, distribuiti su tutto il territorio nazionale e animati da équipe multiprofessionali. Rappresentano ancora oggi il principale presidio territoriale per la tutela della salute delle donne, degli adolescenti, delle coppie e delle famiglie», ha spiegato a Pagella Politica Serena Donati, direttrice del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). «La loro missione è promuovere il benessere della popolazione con un approccio olistico, che integra dimensioni fisiche, psicologiche e sociali».
Nel 1974 in Italia i consultori non esistevano ancora ufficialmente, sono stati istituiti con la legge 405 del 29 luglio 1975, ma negli anni precedenti erano nate esperienze dal basso, come quella del San Lorenzo. Quegli spazi conquistati collettivamente oltre cinquant’anni fa oggi sono servizi pubblici spesso in difficoltà, con personale ridotto e orari limitati. Eppure la loro funzione è rimasta la stessa: luoghi gratuiti, vicino a casa, pensati per offrire ascolto e assistenza soprattutto nell’ambito della sessualità.
«I consultori familiari sono servizi sociosanitari di prossimità, distribuiti su tutto il territorio nazionale e animati da équipe multiprofessionali. Rappresentano ancora oggi il principale presidio territoriale per la tutela della salute delle donne, degli adolescenti, delle coppie e delle famiglie», ha spiegato a Pagella Politica Serena Donati, direttrice del reparto Salute della donna e dell’età evolutiva del Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). «La loro missione è promuovere il benessere della popolazione con un approccio olistico, che integra dimensioni fisiche, psicologiche e sociali».