È ormai una tradizione consolidata che in ogni legislatura a un certo punto si torni a parlare di riforme costituzionali. Nel suo programma elettorale per le elezioni politiche del 25 settembre 2022 la coalizione di centrodestra ha proposto di introdurre in Costituzione il presidenzialismo, ossia l’elezione diretta del presidente della Repubblica, un’ipotesi che vede contrari i partiti di opposizione (vedi: Presidenzialismo). Tra le altre ipotesi di riforma c’è il cosiddetto “premierato”. Questo termine non ha una definizione univoca perché rimanda a situazioni diverse tra loro: da un lato può definire un sistema in cui il presidente del Consiglio ha più poteri rispetto al nostro, per esempio quello di revocare i ministri, rimanendo comunque legato a un rapporto di fiducia con il Parlamento. Dall’altro lato può definire un sistema in cui il presidente del Consiglio viene eletto direttamente dai cittadini, annullando la necessità di un rapporto di fiducia parlamentare.
In ogni caso il premierato non deve essere confuso con il sistema di governo presidenziale o semipresidenziale. Un esempio di premierato, inteso come Paese dove il capo del governo ha poteri più ampi rispetto a quelli del presidente del Consiglio italiano, è la Germania. Nel mondo l’unico esperimento di premierato inteso come elezione diretta del presidente del Consiglio si è invece verificato in Israele, ma nel 2002 è stato abolito.
In Italia non sono mancate in passato proposte di riforma costituzionale per conferire maggiori poteri al presidente del Consiglio. Questa per esempio era una delle ipotesi all’esame della Commissione bicamerale del 1997, istituita dal governo guidato all’epoca da Massimo D’Alema. A febbraio 2020 il leader di Italia viva Matteo Renzi ha proposto invece l’introduzione del cosiddetto “sindaco d’Italia”, ossia un presidente del Consiglio eletto direttamente dai cittadini con un eventuale ballottaggio tra i due candidati più votati. Questa proposta non ha avuto seguito ma era presente nel programma elettorale di Azione-Italia viva per le scorse elezioni politiche.
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In ogni caso il premierato non deve essere confuso con il sistema di governo presidenziale o semipresidenziale. Un esempio di premierato, inteso come Paese dove il capo del governo ha poteri più ampi rispetto a quelli del presidente del Consiglio italiano, è la Germania. Nel mondo l’unico esperimento di premierato inteso come elezione diretta del presidente del Consiglio si è invece verificato in Israele, ma nel 2002 è stato abolito.
In Italia non sono mancate in passato proposte di riforma costituzionale per conferire maggiori poteri al presidente del Consiglio. Questa per esempio era una delle ipotesi all’esame della Commissione bicamerale del 1997, istituita dal governo guidato all’epoca da Massimo D’Alema. A febbraio 2020 il leader di Italia viva Matteo Renzi ha proposto invece l’introduzione del cosiddetto “sindaco d’Italia”, ossia un presidente del Consiglio eletto direttamente dai cittadini con un eventuale ballottaggio tra i due candidati più votati. Questa proposta non ha avuto seguito ma era presente nel programma elettorale di Azione-Italia viva per le scorse elezioni politiche.
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