Negli ultimi anni, soprattutto in tempo di elezioni, sempre più spesso si sente parlare di «aumento dell’astensionismo» o di «astensionismo record». 

Nel linguaggio politico il termine astensione si riferisce alla decisione di un elettore di non votare anche se ne avrebbe diritto. Dal 2006 al 2022, in Italia l’astensionismo è aumentato in tutte le elezioni politiche per il rinnovo del Parlamento. Al momento, il dato peggiore è stato registrato alle elezioni politiche del 25 settembre 2022. In quella occasione, ha votato il 63,9 per cento degli oltre 46 milioni di aventi diritto, con un calo di quasi 10 punti percentuali rispetto alle precedenti elezioni del 2018. 

Il dato italiano sull’affluenza alle elezioni politiche del 2022 è stato il più basso di sempre tra i grandi Paesi dell’Unione europea, se lo confrontiamo con i numeri di Francia, Spagna e Germania. Le cause dell’astensionismo sono varie e complesse: dalla lontananza dai partiti presenti sulla scheda fino all’impossibilità di recarsi fisicamente alle urne per motivi di studio, lavoro o malattia. Alle elezioni politiche del 2022, proprio la lontananza dal proprio comune di residenza per studio o lavoro è stata una delle cause dell’elevato astensionismo, soprattutto nelle regioni del Sud.