In questi giorni sembra che non si parli altro che del grande sciopero generale annunciato dalla Cgil e dalla Uil (dal quale si è però sfilata la Cisl), in protesta alle intenzioni di riforma del governo sul mercato del lavoro. Ci sembra quindi il caso di approfondire l’argomento rispondendo alle domande più comuni sull’argomento, fornendo dati e statistiche che solitamente non si trovano.


Gli scioperi stanno aumentando


Lo sanno tutti; con la crisi economica (e l’Italia è ormai in crisi economica da più di 6 anni) aumenta la disoccupazione e aumentano le tensioni sociali. Va da sé, quindi, che sia aumentato il numero degli scioperi. Per verificare questo fatto abbiamo consultato l’ultima relazione alle camere (anno 2013) effettuata dalla Commissione di Garanzia degli Scioperi, l’ente istituito nel 1990 che si occupa essenzialmente di mediare tra i consumatori, i produttori e le categorie di sciopero, nel caso in cui il servizio fosse ritenuto indispensabile.


Ebbene, i dati sono inequivocabili. Basta guardare la progressione, dal 2006 al 2014, degli scioperi proclamati, ovvero prima dell’intervento di mediazione della Commissione (che risulta in occasionali cancellazioni):



Dalle 1.660 proclamazioni alle 2.338 del 2013, l’aumento è costante. E’ ovvio che il numero non considera soltanto gli scioperi generali, ovvero le mobilitazioni che coprono l’intero Paese, ma anche scioperi di natura locale o puramente settoriale. Va anche notato, inoltre, che a pari passo con l’aumento del numero totale di proclamazioni è andata aumentando l’efficacia degli interventi preventivi della Commissione, ovvero la probabilità che uno sciopero venga annullato dopo un suo intervento:



Quali settori scioperano di più?


Lo studio è interessante perché sono poche le categorie che balzano alla ribalta: a leggere i giornali sembra infatti che gli unici a scioperare siano i metalmeccanici, o gli insegnanti. Sono sempre i dati della Commissione che ci spiegano qual è la realtà:



Vediamo subito come le prime due categorie a scioperare siano la cosiddetta “Igiene ambientale” (ovvero lo spazzamento, la raccolta, lo smaltimento e la gestione dei rifiuti), e il trasporto pubblico locale (autobus, metropolitana). Seguono poi, con una certa sorpresa, le categorie di pulizie-multiservizi e, infine, il trasporto aereo (dato che sarà stato determinato dai travagli di Alitalia). Gli scioperi di natura generale, che fanno solitamente molta più notizia sui giornali, sono stati appena il 4,4% del totale degli scioperi proclamati nel 2013.


Perché si sciopera?


Proprio oggi Renzi ha osservato, stizzito: “I sindacati passano il tempo così”. Sembra insomma voler far passare un messaggio molto chiaro, ovvero: i sindacati manovrano l’arma dello sciopero per contestare la politica del governo in carica e condizionarne le scelte. Questo, d’altronde, è un rimprovero che si rivolge molto spesso alle organizzazioni sindacali, ovvero l’agire con chiare volontà politiche piuttosto che per proteggere i diritti dei lavoratori iscritti. Verificando però la catalogazione della Commissione sulle cause di insorgenza dei conflitti sindacali, scopriamo che questa non è proprio la verità:






Il grafico mostra le prime tre cause di “insorgenza conflitti”, ovvero le motivazioni addette allo sciopero dalle organizzazioni sindacali. Al primo posto troviamo ovviamente gli emolumenti (28,8%), ovvero questioni di aumento salariale, mentre questioni politiche (27,6%) e ristrutturazioni aziendali (22,8%) si trovano invece al secondo e al terzo posto. Da questo possiamo desumere che, sebbene le motivazioni strettamente politiche siano al secondo posto nella classifica stilata dalla Commissione , queste non compongono certamente la maggioranza, né relativa né assoluta.


Ma gli scioperi sono sempre di venerdì?


E veniamo adesso alla polemica di questi giorni, perché la data in cui si tiene lo sciopero sembra essere divenuta la questione centrale. E’ infatti notizia di oggi che lo sciopero generale, inizialmente concepito dalla Cgil per il 5 di dicembre, è stato spostato al 12 dello stesso mese, forse in risposta alla polemica scatenata su twitter dal deputato del Partito Democratico Ernesto Carbone.



A questo punto conviene chiedere: è una polemica giusta? E’ vero che gli scioperi si tengono storicamente di venerdì? Siamo andati a rintracciare tutti gli scioperi generali (125) tenutisi nel 2013 e nel corso di quest’anno, fino al 17 novembre:



Come si può vedere, quasi il 70% degli scioperi del 2013 si è tenuto di venerdì, dato addirittura salito al 78% nel corso di quest’anno. Insomma, senza entrare nel merito e nell’importanza della polemica, il dato ci sembra definitivamente confermato.