Il fact-checking di Giorgia Meloni al Festival dell’Economia

Abbiamo controllato cinque dichiarazioni della presidente del Consiglio su vari temi, tra cui la lotta all’evasione fiscale e il Superbonus
Pagella Politica
Il 24 maggio la presidente del Consiglio Giorgia Meloni è stata ospite al Festival dell’Economia organizzato da Il Sole 24 Ore a Trento. 

Dalla lotta contro l’evasione ai bonus edilizi, passando per la sua presenza al TG1, abbiamo verificato cinque dichiarazioni della leader di Fratelli d’Italia, che in alcuni casi non l’ha raccontata giusta.

Il recupero record dell’evasione

«I numeri dicono che il 2023 è stato l’anno record del recupero di evasione fiscale in Italia, con 25 miliardi di euro, quattro miliardi di euro in più rispetto all’anno precedente. Buona parte di quello che è arrivato, è arrivato anche come versamento spontaneo, perché se lo Stato è percepito come giusto, allora non è giusto aggirarlo»

Come già fatto in altre occasioni, Meloni esagera i meriti del suo governo nella lotta all’evasione fiscale.

A febbraio l’Agenzia delle Entrate ha annunciato che, grazie alle sue attività, nel 2023 sono confluiti nelle casse dello Stato 24,7 miliardi di euro, «la somma più alta di sempre». Nel 2022 era stato raggiunto il precedente record, pari a 20,2 miliardi di euro. La differenza di oltre 4 miliardi di euro, citata dalla presidente del Consiglio, è dunque corretta.

Dei soldi recuperati nel 2023, 19,6 miliardi sono frutto di attività di controllo ordinarie dell’Agenzia delle Entrate, che erano già operative prima dell’insediamento del governo Meloni. La differenza più marcata tra il 2023 e il 2022 è dovuta alle attività straordinarie di recupero. L’anno scorso lo Stato ha incassato 5,1 miliardi di euro da queste attività, quasi 4 miliardi in più rispetto all’anno precedente. Questa differenza è il risultato dei soldi incassati con la nuova “rottamazione delle cartelle” introdotta dal governo Meloni con la legge di Bilancio per il 2023. La rottamazione è un condono fiscale perché ha permesso ai contribuenti non in regola con il fisco di pagare il debito senza pagare le sanzioni.

Sul recupero dell’evasione non può aver pesato la nuova riforma del fisco. Il governo Meloni, infatti, ha presentato in Parlamento il disegno di legge delega sulla riforma fiscale a marzo 2023. Il testo è stato poi approvato definitivamente dalla Camera ad agosto, ma i primi decreti legislativi per rendere operativa la riforma sono stati approvati soltanto alla fine di dicembre 2023.

Il costo dei bonus edilizi

«Oggettivamente quando arrivi a un costo di bonus edilizi che viaggia intorno ai 220 miliardi di euro, che segnalo essere quanto prendiamo con l’intero Pnrr, per ristrutturare meno del 4 per cento del patrimonio immobiliare italiano…»

I dati citati da Meloni sono sostanzialmente corretti. Secondo i dati più aggiornati dell’Agenzia delle Entrate, i crediti d’imposta relativi ai bonus edilizi che sono stati oggetto di cessione o sconto in fattura tra ottobre 2020 e aprile 2024 hanno raggiunto un valore pari a circa 219 miliardi di euro. Il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), dopo la revisione concordata a dicembre con l’Unione europea, vale 194,4 miliardi di euro. 

È vero poi che il Superbonus ha interessato meno del 4 per cento degli immobili presenti in Italia.

Le truffe sui bonus edilizi

«Noi solo sul Superbonus, solo sui bonus edilizi, 17 miliardi di euro di truffe: 17 miliardi sono l’intero valore prodotto da tutto il nostro settore del vino in un anno. Se n’è andato con le truffe»

Qui la presidente del Consiglio fa un po’ di confusione.

Secondo i dati più aggiornati comunicati dall’Agenzia delle Entrate, fino a oggi i crediti d’imposta relativi a tutti i bonus edilizi e «oggetto di truffa» sono stati circa 15 miliardi di euro, una cifra un po’ più bassa di quella indicata da Meloni. 

I «17 miliardi» di euro di cui ha parlato la presidente del Consiglio fanno riferimento al valore del fatturato stimato l’anno scorso da Federvini, la federazione italiana dei produttori di vini, non solo per la produzione di vino, ma anche di aceto e spiriti.

È scorretto poi dire che i miliardi delle truffe «se ne sono andati». I 15 miliardi citati, infatti, non riguardano tutti crediti d’imposta già usati da singoli cittadini, imprese o istituti finanziari per pagare meno imposte. Circa 8,6 miliardi di euro sono stati sequestrati in modo preventivo dall’autorità giudiziaria, mentre 6,3 miliardi sono stati scartati dalla piattaforma della cessione dei crediti. Una «minima parte» di questi 6,3 miliardi di euro è stata già sfruttata «a danno della collettività», ha sottolineato il direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Maria Ruffini, senza indicare una cifra precisa.

La durata dei governi italiani

«In tutta la nostra storia repubblicana noi in 75 anni abbiamo avuto 68 governi […]. Tenete presente che di questi 68 governi, il governo che io ho l’onere e l’onore di presiedere è sedicesimo per longevità»

Questa dichiarazione è sostanzialmente corretta. Il governo Meloni, insediatosi il 22 ottobre 2022, è il sessantottesimo governo della Repubblica italiana. A oggi è in carica da 581 giorni, in quindicesima posizione a pari merito con il secondo governo guidato da Aldo Moro.

La presenza di Meloni sul TG1

«Su “Tele Meloni” ho già dimostrato quanto sia una fake news, dimostrando che, per quello che mi riguarda, TG1, presenza del Consiglio dei ministri nei primi 14 mesi, sono l’ultima in classifica rispetto ai miei predecessori»

Come abbiamo spiegato in un altro fact-checking, la classifica citata da Meloni si basa su numeri parziali e fuorvianti.

Abbiamo infatti rielaborato i dati dell’Osservatorio di Pavia, un istituto di ricerca indipendente che monitora il pluralismo politico sui media. Questo Osservatorio monitora lo spazio dato ai politici in tv sulla base di due variabili: il “tempo di presenza” e il “tempo totale”. Il “tempo totale” indica l’attenzione complessiva che un telegiornale dedica a un singolo politico, sia che parli direttamente sia che altri parlino delle sue posizioni. Il “tempo di presenza”, invece, indica solo il tempo in cui si sente un politico parlare direttamente.

Nei primi 14 mesi di governo, è vero che Meloni è quella che ha avuto meno “tempo di presenza” sui TG1 rispetto ai governi di Mario Draghi e ai due governi guidati da Giuseppe Conte. Ma se si considera il “tempo totale”, sia nei TG1 sia nei tre telegiornali principali della Rai, la classifica si ribalta e Meloni sale al primo posto.

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