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Dimissioni

«Il presidente del Consiglio si è dimesso», «il presidente del Consiglio ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del capo dello Stato». Spesso, durante una crisi di governo, leggiamo titoli del genere tra le pagine politiche dei quotidiani. In Italia, le dimissioni del capo del governo sono uno dei momenti fondamentali della crisi di un esecutivo (vedi: Crisi di governo). 

Non sempre le dimissioni del presidente del Consiglio vengono accettate dal presidente della Repubblica: in alcuni casi, il capo dello Stato può respingere le dimissioni e rinviare il presidente del Consiglio di fronte al Parlamento, per verificare la presenza o meno di una maggioranza che sostenga il governo (vedi: Fiducia). 

Le dimissioni di un presidente del Consiglio e la risposta del presidente del Repubblica sono regolate da un insieme di consuetudini stratificatesi nel tempo. Come spiega il sito della Camera, dal 1948 a oggi le dimissioni di un presidente del Consiglio non sono state accettate subito 12 volte, che salgono a 13 considerando anche il caso delle prime dimissioni di Mario Draghi, rassegnate il 14 luglio 2022. In totale, le dimissioni presentate sono state 77: dunque, nella storia repubblicana circa una dimissione su sei non è stata accettata.
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