Lo scorso 27 marzo, il sito catenaumana.it ha pubblicato un articolo dal titolo “Il nuovo VACCINO ESAVALENTE ritirato in mezza Europa, in Italia TUTTO TACE…E SI INTASCA…”.
Nel pezzo – che si apre con la frase “Tutto questo è davvero sconvolgente” – si legge che in 19 Paesi del mondo sarebbero stati “ritirati migliaia di lotti di vaccino [esavalente, ndr]…ma nel Bel Paese nessuno ne parla”.
Il pezzo continua raccontando di una “seconda segnalazione dell’azienda produttrice del vaccino antinfluenzale esavalente, la olandese Crucell, che ha riscontrato ‘potenziali pericoli’ per la salute in due lotti del vaccino antinfluenzale Inflexal V, arrivando così alla decisione di ritirare l’intera produzione”. Anche in questo caso si dice la notizia non era girata nei media.
Si tratta di una notizia vecchia (risale al 2012), raccontata in modo allarmistico e impreciso. Ma proseguiamo con ordine.
La fonte
Partiamo dalla fonte. Catenaumana.it riprende letteralmente un articolo (linkandolo in fondo al proprio pezzo) pubblicato sul blog ilsapereepotere2.blogspot.it il 3 ottobre 2016. Lo stesso testo dell’articolo gira però in rete almeno dal 2015.
Il ritiro di alcuni lotti del vaccino esavalente Infanrix Hexa
Passiamo alla prima vicenda raccontata nell’articolo da catenaumana.it, quella relativa al ritiro del vaccino esavalente. L’esavalente è il vaccino somministrato ai bambini per proteggerli da difterite, tetano, poliomelite, epatite B, haemophilus B e pertosse.
C’era stato un caso di ritiro, in effetti, ma parecchi anni fa, e l’Italia non era interessata… perché quei vaccini in Italia non erano arrivati. Nell’ottobre del 2012, come si leggeva in un comunicato ufficiale dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA), in diversi Stati, “alcuni lotti di vaccini Infanrix hexa, Infanrix-IPV e Infanrix IPV/Hib prodotti da GSK (la grande casa farmaceutica GlaxoSmithKline, ndR)” erano stati ritirati per la “non conformità rilevata durante il monitoraggio ambientale nell’officina di produzione”.
La possibile contaminazione, quindi, non riguardava “i prodotti stessi”, cioè i vaccini. L’AIFA, inoltre, specificava che in Italia non era stato necessario procedere ad alcun ritiro perché i vaccini in questione non erano stati distribuiti sul territorio nazionale.
I Paesi coinvolti dal ritiro, come riportava un articolo dell’Ansa del 17 ottobre 2012, erano stati 20 (numero confermato all’agenzia stampa dalla stessa GSK). L’ufficio stampa dell’azienda aveva anche specificato che il ritiro era stato deciso in seguito ad un’indagine retrospettiva condotta sempre da GSK e che i controlli fatti successivamente avevano “rivelato che non c’è stata alcuna contaminazione”.
La notizia in Italia era stata riportata da diverse testate nazionali, come si può leggere qui e qui.
Il blocco del vaccino antinfluenzale Inflexal V
L’articolo pubblicato su catenaumana.it parla poi del “ritiro” di un secondo vaccino, quello antinfluenzale, denominato Inflexal V. Anche in questo caso, la vicenda si è verificata nell’ottobre del 2012.
Come spiegava QuotidianoSanità.it, in un articolo del 17 ottobre 2012, l’azienda Crucell aveva bloccato “la produzione perché in 2 lotti su 32 del vaccino Inflexal V non hanno superato il controllo qualità aziendale. ‘Significa – precisa il ministero – che l’azienda non ha proprio inviato i vaccini al controllo di Stato, cui devono obbligatoriamente sottostare tutti i vaccini prima dell’immissione in commercio nel nostro Paese’. Dunque ‘non ci sono in circolazione da nessuna parte, né in farmacia, né nelle Asl dosi di vaccino potenzialmente a rischio, perché mai alcuna dose è stata distribuita’”.
Il Ministero della Salute aveva pubblicato una nota in cui si chiariva che si trattava “di una misura precauzionale” e che non vi erano “rischi per la salute”.
Anche di questa vicenda avevano parlato i media italiani, come si può leggere qui, qui, qui e qui.
In conclusione
Il vaccino esavalente Infanrix hexa era stato ritirato nel 2012 in via precauzionale da GSK dopo un’indagine retrospettiva condotta dalla stessa azienda produttrice. La possibile contaminazione, inoltre, non riguardava il vaccino in sé, ma una superficie nei locali dell’officina di produzione.
L’AIFA aveva chiarito che in Italia non era stato necessario procedere ad alcun ritiro perché i vaccini in questione non erano stati distribuiti sul territorio nazionale. Infine, gli esami successivi avevano mostrato che non c’era stata nessuna contaminazione.
Del vaccino antinfluenzale Inflexal V, prodotto dall’azienda Crucell, erano stati bloccati, sempre nel 2012, due lotti su 32 perché non avevano superato il controllo di qualità aziendale. Il Ministero della Salute aveva chiarito che non c’erano in circolazione in Italia dosi di vaccino potenzialmente a rischio, perché non erano state distribuite, che si trattava quindi di una misura precauzionale e che non vi erano rischi per la salute.
Tutte queste notizie erano state riportate – sei anni fa, al tempo dei fatti – dai media nazionali.
No, l’Ansa non ha pubblicato la notizia di una task force per l’emergenza coronavirus guidata da Mario Draghi