Il 23 febbraio su Facebook sono state pubblicate tre foto che mostrano una flacone di un disinfettante per le mani. Sull’etichetta si legge «attivo su Coronavirus». La foto è accompagnata da un testo: «Ma scusate! Qualcuno sa dirmi come mai su questo disinfettante del 2009 c’è scritto attivo su Coronavirus? Mi sa che ci prendono tutti per il c…».


Questa notizia è fuorviante.


Come abbiamo ricostruito in un precedente articolo, parlando di Coronavirus – come spiega anche l’Istituto superiore di Sanità – si fa riferimento ad «un’ampia famiglia di virus respiratori che possono causare malattie da lievi a moderate, dal comune raffreddore a sindromi respiratorie come la Mers (sindrome respiratoria mediorientale) e la Sars (sindrome respiratoria acuta grave)». Ai primi di gennaio l’Organizzazione Mondiale della sanità (Oms) ha comunicato che le autorità sanitarie cinesi avevano identificato un nuovo ceppo di coronavirus mai identificato prima nell’uomo: il SARS-CoV-2.


Quindi, scrivere sul flacone di un gel disinfettante «attivo su Coronavirus» significa indicare la sua efficacia contro l’ampia famiglia dei virus respiratori.


Inoltre, contattata da Pagella Politica, l’azienda produttrice del gel disinfettante mostrato nell’immagine («primagel plus») ha spiegato che il prodotto è stato registrato presso il ministero della Salute anni fa. Sull’etichetta del flacone è riportata così la validità del gel disinfettante sulla generica famiglia dei coronavirus fino a quel momento conosciuti. Non c’è quindi alcun legame con il ceppo del nuovo coronavirus SARS-CoV-2.